Il tesoro dei Templari- Il ritorno al passato

La tredicenne Katrine è in vacanza con il padre sull'isola baltica di Bornholm. Vorrebbe trascorrere un'estate spensierata, con gli amici di sempre: Mathias, Nis e la sorellina di quest'ultimo, Fie. Eppure, ancora una volta, Katrine e i suoi compagni saranno protagonisti di un'avventura in bilico tra il mito e la storia. Il padre della ragazza scompare e le sue tracce conducono i quattro amici a Gotlands, isola baltica un tempo dimora del Gran Maestro dei Templari. Al tesoro nascosto dai cavalieri medievali è legata la sparizione del padre di Katrine.
Era il 1981 quando la coppia vincente formata da George Lucas e Steven Spielberg partorì I predatori dell'Arca perduta, prima apparizione sul grande schermo di Indiana Jones, insegnante di archeologia incaricato di scovare lo scrigno che conserva le tavole dei Dieci Comandamenti. Da allora la fantasia di sceneggiatori e registi si è scatenata attorno a oggetti di culto che richiamano suggestioni ricche di simbologia.
Che fine hanno fatto il Sacro Graal e l'Arca dell'Alleanza? Film come Il codice Da Vinci e Il mistero dei Templari elaborano ipotesi più o meno affascinanti, molte delle quali legate all'ordine dei cavalieri di Cristo. Il terreno per tratteggiare storie che affascinino anche i più piccoli è fertile e così in Danimarca è nata una saga apprezzata dal pubblico delle famiglie. Tre sono i film che la compongono: Il tesoro dei Templari (diretto nel 2006 da Kasper Barfoed), Il tesoro dei Templari - Ritorno al passato (2007) e Il tesoro dei Templari III (2008), entrambi diretti da Giacomo Campeotto, regista danese specializzato in lungometraggi per ragazzi (L'estate di George, Storm).
La saga ruota attorno alle avventure dell'adolescente Katrine e dei suoi quattro amici, alle prese con la ricerca dell'Arca dell'Alleanza e del Sacro Graal, in una lotta contro il tempo e soprattutto contro la confraternita dei Cavalieri Neri, nemici giurati dei Templari. Nel primo episodio scopriamo che il padre di Katrine è il Gran Maestro, pronto a investire la figlia della pesante eredità. Il secondo capitolo si apre su una ragazzina schiacciata dal carico delle nuove responsabilità. Il genitore si attende molto e lei teme di deluderne le aspettative. Eppure, quando il padre scompare, Katrine si getta nella nuova avventura con piglio da adulta, spalleggiata e divisa tra le attenzioni dell'immaturo e spensierato Mathias e dell'intelligente Nis (interpretato da Christian Heldbo Wienberg, il più convincente), secchione in storia e fissato con i misteri dei cavalieri di Cristo.
Il punto di forza del film risiede proprio nella caratterizzazione, anche psicologica, dei personaggi e in questo candido rapporto triangolare di amicizia, più che nei richiami approssimativi alla mitologia templare o nel prevedibile colpo di scena finale. Suggestiva è pure l'ambientazione, prima nella lussureggiante isola di Bornholm e poi in quella di Gotlands, dove il tempo sembra essersi fermato al Medioevo e i costumi, i banchetti, i duelli e i tornei ci trasportano in una dimensione dal sapore letterario, in cui sono le armi e gli amori a trionfare. 