Bloodline

Sandra e Marco, rispettivamente giornalista e cameraman di una web tv, ricevono l'incarico di realizzare un servizio sulle riprese di un film porno come ultima possibilità per non essere licenziati dopo un lavoro andato male. Proprio nella villa in cui un colorito cast sta lavorando alla pellicola, quindici anni prima la sorellina di Sara è scomparsa, vittima di un serial-killer noto con il nome di "Il chirurgo". Tra apparizioni fantasmatiche, strani morbi, premonizioni, labirinti e set hardcore, l'indomita reporter deve affrontare il passato per avere accesso al futuro, mentre una nuova carneficina è sul punto di scatenarsi.
Se si inquadra Bloodline all'interno della sua stretta categoria di appartenenza, c'è abbastanza materiale per un'ora e mezza di epidermico divertimento. Pellicola a basso-budget, di taglio svelto, con limitazioni evidenti eppure aggirate da una regia competente, si basa su un'idea semplice: la contaminazione. In una struttura che deve tanto al thriller all'italiana quanto allo slasher statunitense, davanti agli occhi dello spettatore, si alternano presto scampoli di ghost story, scontri da zombie movie, accenni all'estetica del torture porn e qualche azzeccata spruzzata ironica in passaggi dissonanti, volutamente forzati, spesso vispi. Non c'è nulla che non si sia già visto, quasi si trattasse di un colorito riassunto di alcuni pezzi forti di un genere che gli autori della sceneggiatura (tra cui figura anche Antonio Tentori) dimostrano di conoscere e amare. Nonostante il film sia tematicamente senza alcun freno, Edo Tagliavini mette in scena l'ambiente del sottobosco pornografico con eccessivo pudore, perdendo la ghiotta occasione di riflettere sull'oscenità della morte paragonata a quella della nudità dei corpi.
Accettato l'inevitabile basso profilo in cui si inserisce questo titolo, è ugualmente poco giustificabile la recitazione di un cast amatoriale e goffo con la notevole eccezione di Francesca Faiella nel ruolo della protagonista principale. Battute stracult e momenti di ridicolo involontario contornano alcune buone soluzioni e almeno una bella idea: quella in cui un fantasmatico Francesco Malcom, ex pornstar di onorata carriera, assiste insieme alla troupe ad una scena di sesso sotto alla doccia.
Costruito con materiali di quarta mano, ma spassoso per chi sa accontentarsi e conosce le piccole realtà produttive, Bloodline si avvale degli effetti speciali di Sergio Stivaletti e delle musiche di Claudio Simonetti. 