Anno | 2010 |
Genere | Horror |
Produzione | Germania |
Durata | 64 minuti |
Regia di | Marvin Kren |
Attori | Sebastian Achilles, Ingrid Beerbaum, Carsten Behrendt, Melanie Berke, Sabrina Caramanna Emily Cox, Michael Fuith, Mila Gach, Harald Geil, Anka Graczyk, Anna Graczyk, Jörn Hentschel, Arno Kölker, Brigitte Kren, Nenad Lucic, Steffen Münster, Katelijene Philips-Lebon, Katharina Rivilis, Andreas Schröders, Wolfgang Stegemann, Theo Trebs. |
MYmonetro | 2,59 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 agosto 2010
CONSIGLIATO NÌ
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Michael è appena arrivato a Berlino per visitare la sua amata ex ragazza, Gabi, quando inizia a diffondersi un terribile virus che trasforma le persone in maniaci omicidi decerebrati. Giunto a casa di lei, non trova la ragazza ma Harper, un apprendista idraulico che stava eseguendo dei lavori nella palazzina. I due riescono a barricarsi in casa quando orde inferocite di persone infette iniziano a sciamare nell'edificio. Circondati da zombie assetati di sangue, Michael e Harper lottano per la sopravvivenza. Dovranno chiamare a raccolta tutta la loro ingegnosità per uscire da lì e andare a cercare Gabi.
Quella di Marvin Kren è indubbiamente una scommessa. Realizzare il primo film tedesco sugli zombie con un budget minimale e chiudendo i propri protagonisti in un condominio non è un'impresa che si può definire facile. La scommessa è stata vinta grazie a una commistione di elementi che sfuggono alla ripetitività a cui il filone ci ha spesso abituato. Perchè qui il motore della vicenda è costituito da una storia d'amore, quella dell'ingenuo Michael per la più smaliziata Gabi. Berlino fa da sfondo (si vede una sola volta un panorama della città) a una storia che potrebbe essere ambientata ovunque e che sceglie (teatralmente ma anche per motivi economici) di giocare sulle reazioni dei personaggi all'evento più che non sull'effetto della presenza dei morti viventi. I quail, possiamo dirlo, risultano piuttosto ridicoli (fatta eccezione per la donna anziana) ma non sono loro a fare la differenza. Perchè alla fine (non vi diciamo come) la storia d'amore ha un suo compimento e il lavoro sullo spazio (l'ariete del titolo ha una sua importanza) consente alla regia di lavorare su contenitori della tensione che mutano più volte nell'arco della vicenda rendendola dinamica anche se mai veramente 'terrificante'.
Rammbock (forse il primo zombie-film tedesco) non resta solo uno dei soliti bei film di morti-viventi (come appunto detto anche dal regista Marvin Kren alla prima mondiale) ma è un film dove si scontra l'amore con la paura. Un Horror senza evidenti scene di "puro spavento" ma con emozioni di una storia d'amore che parte dall'ingenuità di Michael verso Gabi, la sua [...] Vai alla recensione »
Michael si reca a casa dell'ex fidanzata in un anonimo condominio berlinese: l'intento sarebbe quello di riconquistarla con la scusa di restituirle le chiavi dell'appartamento, ma, una volta varcata la soglia, anziché trovare la sua Gabi, viene attratto da rumori spaventosi in camera da letto. Qui trova un operaio in preda ad una sorta di attacco isterico.
NON SI PUO' TOLLERARE CHE PER LA PRIMA VOLTA IN GERMANIA VIENE UTILIZZATO IL FILONE ZOMBIE COME GIUSTIFICANTE E..ADDIRITTURA CERCARE DI PROMUOVERE QUESTO MODESTO FILM CON ATTENUANTI QUALI UNA STORIA.. D'AMORE (TRA L'ALTRO INESISTENTE E TERMINATA).. QUESTO LAVORO RIPRODUCE CON QUALCHE MODIFICHE IL FILONE REC (GIRATO IN SPAGNA CON MAGGIORE SUCCESSO).
Un horror umanista che convince sia nell'ambito della tensione, sia in quello del racconto e dell'originalità. Il film è imprevedibile e il palazzo diventa un cubo in cui le varie case sono solo altri cubi in cui rifugiarsi, ma restando sempre e comunque intrappolati. Finale convincente e molto buone le caratterizzazioni dei personaggi, sfaccettati e mai semplici macchiette: dal [...] Vai alla recensione »