Masters of Horror: Il gatto nero

Nel buio di una casa disordinata e squattrinata, vive lo 'scrittore del terrore' Edgar Allan Poe (Jeffrey Combs), assieme alla moglie Virginia (Elyse Levesque), gravemente malata di tubercolosi. Ossessionato dalla scrittura, trova il modo di sfogare la sua rabbia nell'alcool che, se da un lato allevia il dolore, dall'altro lo introduce in un mondo 'altro', fatto di allucinazioni, sogni deliranti e uno stacco schizofrenico dalla realtà. In mezzo al trambusto della quotidianità, vive anche un piccolo gatto nero, Plutone, che piano piano si trasforma nel caprio espiatorio dell'artista sul quale ricondurre tutte le cause del suo malessere. La fine del micio e quella dei padroni pare segnata da un nero destino...
L'omaggio di Gordon alla straordinaria creatività del famoso scrittore statunitense indaga, senza scavare troppo nei dettagli, nella vita privata di Poe (la realtà), per mescolarla con quella letteraria dei racconti (finzione). L'arte invade il personaggio, lo ricopre di un mantello nero e pesante difficile da portare, ingombrante ma indispensabile per muoversi in un mondo tetro ammantato di nebbia, bagnato da pioggia incessante. L'atmosfera del film si costruisce sul grigiore delle strade, sui colori denaturati degli interni, sul seppia dei locali di periferia. A spiccare, nella marmaglia di una società ostile, rimane solo il rosso intenso di vino e sangue, le due croniche ossessioni del dannato protagonista; quelle che lo condurranno a un futuro magro di sentimenti, dove l'anima non può fare altro che accettare il proprio maledetto destino, senza possibilità di ritorno.
Il regista trova la chiave giusta per inquietare lo spettatore, sottoponendolo anche a scene particolarmente disgustose. Non riesce però ad approfondire abbastanza gli aspetti più interessanti di questo amaro connubio di arte e violenza. Dal punto di vista psicologico non scopriamo nulla di nuovo. La forza distruttiva della dipendenza (dall'amore, dall'alcool, dalla letteratura) ci mette all'erta indicandoci la strada verso l'inferno, insabbiando totalmente la via della salvezza. 