Titolo originale | Sayat Nova |
Anno | 1969 |
Genere | Biografico |
Produzione | URSS |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Sergei Parajanov, Sergei Yutkevich |
Attori | Sofiko Chiaureli . |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,83 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 23 marzo 2011
È l'opera seconda del regista ucraino Paradjanov, uno degli artisti del dissenso più bersagliati dal regime di Breznev (solo recentemente è potuto tornare allo schermo con La leggenda della fortezza di Suram).
CONSIGLIATO SÌ
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È l'opera seconda del regista ucraino Paradjanov, uno degli artisti del dissenso più bersagliati dal regime di Breznev (solo recentemente è potuto tornare allo schermo con La leggenda della fortezza di Suram). Il colore del melograno è la biografia del poeta armeno settecentesco Sayat Nova e ci arriva attraverso grosse manipolazioni (fu tolto di mano al regista e terminato in qualche modo da Jutkevich).
Il momento in cui il poeta bambino sale sul letto, è meraviglioso. A quel punto si ritrova su un pavimento di libri sfogliati continuamente dal vento, come nuvole gonfie e il piccolo capisce che deve scrivere la sua pagina. Ogni inquadratura è un quadro ieratico, un simbolo recondito, uno sfarzo di colori e creatività.
Pur essendo un grande appassionato di cinema ne ho colpevolmente ignorato l'esistenza fino al 2000, quando vivevo a Londra e Time Out consigliava di andare a vederlo. Sono rimasto letteralmente folgorato! Tanto che l'ho rivisto per 3 giorni di seguito perchè poi lo toglievano! Non ne avevo mai abbastanza... Alcune immagini sono semplicemente incancellabili, un lungo, ipnotico [...] Vai alla recensione »
Complimenti per il tuo commento, che ho trovato sagace e penetrante in diversi punti. E' di certo un film unico, fuori dagli schemi e questa originalità unita alla qualità artistica e all'altezza morale dell'operazione - rendere l'anima di un importante poeta facendone rivivere parole e schegge di vita - , caratteri che personalmente l'opera ritengo l'opera possieda [...] Vai alla recensione »