Grandi domani

Film 2005 | Drammatico

Una serie con Marco Giallini, Irene Ferri, Francesco Paolantoni, Alice Mistroni, Simone Piccioni, Germana Bonaparte, Annamaria Torniai, Primo Reggiani. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2005,

Condividi

Aggiungi Grandi domani tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento giovedì 13 maggio 2010

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 2,99
CONSIGLIATO N.D.
Scheda Home
Premi
Cinema
Trailer

In realtà è un capolavoro. Un mirabile saggio di danza, sulle punte, tra Saranno famosi, Paso adelante e Amici di Maria De Filippi (che non a caso si chiamava originariamente Saranno famosi, tanto per chiudere il cerchio). Nel comunicato stampa di lancio si legge: “Dopo il successo del format Amici, la Fascino, società di produzione di Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, ha intrapreso la strada della fiction per sviluppare lo stesso appassionante tema: l’Accademia dello Spettacolo”. La serie, infatti, è ambientata all’interno di una scuola romana che forma giovani talenti nella “Santa Trinità” dei “volemo esse’ famosi”: danza, canto e recitazione. A dirigere la scuola sono Dante (Marco Giallini), insegnante di recitazione nonché anima artistica dell’Accademia, il quale vive la recitazione come utopia e come liberazione, e Lucia (Irene Ferri), affascinante ma implacabile amministratrice, intelligente e brillante anche se le sue decisioni sono mosse da un impercettibile senso di disaffezione verso il mondo degli artisti. Tra i professori spicca Virgilio (Francesco Paolantoni), docente di Storia dello Spettacolo, che nutre una totale sfiducia nel bagaglio culturale dei ragazzi e non manca di farlo notare. Tra gli altri esponenti del corpo docente emergono: Francesca (Alice Mistroni), la brava ma fragile insegnante di canto; è una cantante a metà tra il jazz e la musica leggera che ha avuto i suoi momenti di popolarità e successo a fianco del suo amico musicista Gianni (Simone Piccioni), ma ha dovuto fare presto i conti con il panico da palcoscenico che le ha causato non pochi problemi. Viola (Germana Bonaparte), l’insegnante di danza di trent’anni, ha raggiunto un’età critica per una ballerina: insegnare nella scuola, malgrado possa rappresentare una situazione professionale di prestigio, significa per lei vivere accompagnata da inquietudini; è la più giovane tra i professori, tanto che gli studenti appena iscritti continuano a scambiarla per una di loro. Odelia (Annamaria Torniai), l’insegnante più anziana della scuola, che si dedica alla musica, è una donna dalla natura spirituale, quasi eterea, che non insegna propriamente musica, bensì – idea di Dante – “ascolto alla musica”. 6 gli studenti di cui si seguono le vicende scolastiche e private: Simone (Primo Reggiani) ha condotto, insieme all’amico di sempre Andrea (Michele Alhaique), una vita sregolata, ai margini della legalità, fino a quando arriva per caso alla Scuola delle Arti accompagnando un’amica; alla scuola ci capita il giorno prima di entrare in carcere per scontare una pena passata in giudicato, in fuga da loschi personaggi con i quali ha contratto un debito di denaro; quel giorno Simone decide di fingersi un altro, un po’ per gioco e un po’ per disperazione, e la sua prova di recitazione risulta così convincente che Dante fa l’impossibile per toglierlo dal carcere e farlo iscrivere alla scuola. Sara (Stella Rotondaro), la studentessa di canto il cui vero nome è Sarasvati, è di origini indiane: il suo babbo Naren (Fathy Elgharbawy) si è trasferito in Italia per aprire un ristorante insieme all’amata moglie che però è morta prematuramente lasciandolo a occuparsi della figlia e del fratellino undicenne Rajiv (Sahil Kumar); Naren è molto legato alle tradizioni indiane, per questo tiene costantemente sotto controllo Sara, che invece vorrebbe vivere la sua vita e dare sfogo all’innata passione per il canto, in cui riesce a sprigionare un talento fuori dal comune. La più giovane del gruppo è Paola (Giulia Bevilacqua), proveniente da una famiglia piuttosto modesta e “figlia” della televisione più recente: sogna il grande salto attraverso la passione per la recitazione, ma i suoi modelli sono le showgirls della tv, senza distinzioni fra veline, conduttrici, ballerine, eccetera: tanto, più o meno tutte fanno un po’di tutto. Il ballerino Furio (Massimiliano Varrese) è tanto schivo quanto determinato: ha un unico obiettivo, diventare il più grande ballerino di danza classica; si iscrive alla scuola per ricavarne il meglio ma non è mai contento di sé; il suo carattere solitario offusca talvolta il suo talento. Rebecca (Valeria Mancini) è anche lei un’aspirante ballerina, nonché – fondamentale per attirare l’attenzione di Furio – figlia dell’étoile di successo Silvia (Oriella Dorella): segue le orme della madre su un piano di conflittualità che la rende tenace nonostente un carattere fragile e timido. Il vero outsider del gruppo studentesco è il trentacinquenne Matteo (Giovanni Esposito), un barzellettiere nato, sposato con Monica (Susy Del Giudice) e padre di una bimba di 5 anni, Aurelia (Roberta Paioletti); a un certo punto della sua vita, prima che potesse essere troppo tardi – per certi versi, era già troppo tardi: l’Accademia non potrebbe accettare i maggiori di 26 anni – si presenta alla scuola: è ammesso come uditore alle lezioni di recitazione e la sua presenza all’interno dell’istituzione è stata conquistata più dall’insistenza che non dalla sua reale bravura. Tra le figure di contorno: Elena (Giovanna Rei), figlia dei proprietari e barista della scuola, la quale coltiva il sogno della recitazione e intanto è la regina incontrastata dei pettegolezzi; la segretaria Marina (Raffaella Mennoia), l’unica ad apprezzare l’arrivo della rigorosa Lucia; Domenica (Mariolina De Fano), la madre di Matteo che spera sempre di “raddrizzare” il figlio verso scelte di vita più sicure. Nonostante si punti molto sulle coreografie e le esibizioni canore, la regia vira sul montaggio serrato che sacrifica l’immagine corale (si riveda Saranno famosi, please). Puntata memorabile risulta quella in cui Matteo riesce a partecipare al Maurizio Costanzo Show (Costanzo interpreta sé stesso sul palco del Teatro Parioli, insieme a Demo Morselli e la sua band): nonostante sia l’occasione della vita, il giovane aspirante famoso ha un battibecco con il conduttore e decide di rinunciare al pezzo comico che aveva preparato con tanta cura. Il dietro le quinte della serie meritava forse un reality show: più di 3000 i provinati lungo 7 mesi di casting; prima del ciak, i ragazzi si sono preparati per 5 mesi (ogni giorno, 4 ore di danza, 2 di canto, un’ora e mezzo di recitazione); circa 270, tra staff tecnico e artistico, le persone che hanno lavorato per 40 settimane alla realizzazione della serie; la scenografia, che ha visto la nascita di una vera e propria scuola con aula recitazione, sala di danza e di canto, bar, atrio con imponente scalinata e servizi igienici – ricostruita minuziosamente nelle dimensioni reali di spazio e profondità – ha coperto, nel complesso, tutti i 2000 metri quadrati del Teatro 10 di Cinecittà: un ambiente ricostruito in 3 mesi di lavoro, per cui sono state utilizzate ben 2 tonnellate di ferro. Il concept del telefilm è firmato da Maurizio Costanzo e Pietro Valsecchi, mentre la realizzazione è curata dallo stesso Costanzo con Roberto Pace (“Io e Costanzo siamo entrambi appassionati di Saranno famosi”, ha confessato Pace a “Tv Sorrisi e Canzoni”). Umberto Massa è il produttore esecutivo. Un “diventato famoso” come Alex Britti ha firmato il tema musicale della sigla; la colonna sonora originale è composta da Ludovico Fulci. Non entusiastiche le critiche: “È il tipico esempio di fiction basata su un progetto pedagogico senza pedagogia, secondo una tendenza molto presente nella tv italiana d’oggi. […] La tensione etica si scinde in modo schematico in due poli opposti, con una visione riduttiva e moralista”, così Aldo Grasso sul “Corriere della Sera”. “Ogni studente deve eccellere nella propria materia e deve almeno cavarsela nelle altre. E anche a Grandi domani non fanno eccezione a questa regola: nel canto e nella danza vanno bene, è la recitazione che li frega”: questo il commento di Marta De Cinti su “Il Riformista”.

Powered by  
Frasi
"Tu non sei così... questa immagine di donna senza ripensamenti, senza esitazioni, è tutta razionalità, è solo un paravento dietro il quale ti nascondi. Tu sei tutto quello che neghi di essere, credi che non lo sappia che tu sei una donna piena di passioni, di entusiasmo, di paure...!"
(Marco Giallini)
dalla serie Grandi domani - a cura di Niki
Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati