Titolo originale | Chronique d'un été |
Anno | 1961 |
Genere | Documentario |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Jean Rouch, Edgar Morin |
Tag | Da vedere 1961 |
MYmonetro |
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CONSIGLIATO SÌ
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Questo film fu in un certo senso il manifesto del "cinema-verità", termine che gli autori presero da una traduzione (inesatta) da Dziga Vertov. I suoi operatori si servirono della macchina da presa "viva", portatile e collegata a un magnetofono sincrono. Il soggetto è un'inchiesta su Parigi nell'estate 1960, che incomincia con la domanda "Siete felice?" rivolta a una serie di passanti. L'intervistatore, il sociologo Morin, interviene in seguito per provocare attraverso uno "psicodramma" la rivelazione della personalità profonda degli intervistati. I pezzi più celebri sono: il monologo della ex-deportata Marceline nella Parigi deserta del Ferragosto, la confessione di Mary-Lou, gli studenti negri che scoprono il significato del numero tatuato su un braccio dai nazisti ad Auschwitz, il tragitto percorso da un operaio delle officine Renault per tornare a casa. Raramente il film coglie le persone "alla sprovvista" e mai senza che se ne rendano conto. La macchina da presa, anziché nascondersi, s'impone sempre come un personaggio del dramma, e la sua presenza trasforma spesso le persone interrogate (Angelo, Mary-Lou, Marceline) in attori non professionisti che, coscientemente o meno, recitano la loro parte. Da Dizionario dei film, Firenze, Sansoni, 1968