Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Svizzera |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Fredi M. Murer |
Attori | Bruno Ganz, Fabrizio Borsani, Teo Gheorghiu, Julika Jenkins, Urs Jucker . |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,02 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Vitus ha un udito da pipistrello, suona il piano come un concertista e studia le enciclopedie dall'età di cinque anni. Al Box Office Usa Vitus ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 75,2 mila dollari e 5,3 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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È un bambino prodigio Vitus. Già da piccolissimo suona il piano lasciando presagire un grande futuro da concertista, gioca a scacchi come un campione, legge enciclopedie invece di colorare quaderni e fa i conti a mente neanche fosse un matematico. Nel frattempo i genitori sono impegnati a fare carriera, perché tirare su un genio ha i suoi costi, ma quando la madre capisce le potenzialità del bambino inizia a indirizzarlo verso la musica, lo studio e il sacrificio nonostante il desiderio del piccolo di essere solo normale.
"È giusto che i genitori amino i loro figli" dice il regista Fredi M. Murer, "ma devono ricordarsi che non li appartengono. I figli appartengono a loro stessi". È questo il messaggio, che viene sottolineato di continuo, del film svizzero candidato all'Oscar. La trama non lascia spazio all'immaginazione, tutto quello che accade è sin troppo prevedibile, come prevedibile è anche il finale. Fintanto che il bambino è ancora piccolo, la sua spontaneità rende più graziosa la vicenda (anche se il cinema l'ha trattata sovente, e un ulteriore film sull'argomento era pressoché inutile); ma quando il volto di Fabrizio Borsani (Vitus a 6 anni) viene sostituito da quello di Teo Gheorghiu (Vitus a 12 anni), la narrazione si fa più faticosa perché il ragazzino è sì un giovane pianista di talento e quindi credibile nel ruolo che interpreta, ma capacità recitative non ne possiede affatto. "Mio padre voleva che diventassi avvocato" ha rivelato Murer "io sognavo un futuro da prestigiatore, ma alla fine sono diventato regista". Peccato che Vitus manchi sia di magia che di verve cinematografica.