Titolo originale | Peau de banane |
Anno | 1963 |
Genere | Giallo rosa |
Produzione | Francia, Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Marcel Ophüls |
Attori | Claude Brasseur, Jean-Paul Belmondo, Jeanne Moreau, Jean-Pierre Marielle . |
MYmonetro | 2,92 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Una donna vuol vendicare il padre mandato in rovina da due suoi tirapiedi. Si allea al suo ex marito e prepara una grande truffa. Uno dei due antichi ...
CONSIGLIATO SÌ
|
Tutti inizia metaforicamente in un ippodromo, e con la medesima ebrezza di una puntata ai cavalli si dipana una storia di complotti e doppi giochi. Pur di vendicarsi dei due colpevoli del crack finanziario del padre, Cathy (Jeanne Moreau) coinvolge il suo ex marito (Jean-Paul Belmondo) in altrettanti impeccabile raggiri economici. Intrigo ambientato tra alberghi lussuosi, con colpo di scena finale.
Figlio d'arte di cotanto padre quale il maestro Max Ophüls, con questo film il regista dipinge un affresco capace di rappresentare degnamente tutte le peculiarità dell'antica scuola cinematografica francese. Il garbo, l'eleganza delle ambientazioni, una sceneggiatura rigorosa e inappuntabile ricca di spunti ironici mai volgari. Commedia perfetta come un ingranaggio a orologeria svizzero.
"La vita è fatta di compromessi..." si dicono vicendevolmente i protagonisti dei machiavellici tranelli, perché anche tra gli stessi orditori delle truffe vige la regola del doppio gioco. E l'ironia tutta francese emerge proprio nell'antifrasi tra gli intenti che muovon o le azioni delle vittime e dei carnefici - tutti sono antieroi sia i truffati che i truffatori - e i loro modi raffinati e borghesi.
Gli spunti grotteschi sono racchiusi nei dialoghi declamati da un'alta scuola attoriale: "per un quarto d'ora sono io che comando quindi tappati la bocca" dice alla fine del film Belmondo alla Moreau, riconoscendo implicitamente di essersi fatto manovrare per tutta la vicenda dalla diabolica burattinaia.
Non solo i contenuti, ma anche la fattura è d'alta scuola. Una sequenza su tutte rimane memorabile. La descrizione del piano sulle corse truccate è affidata a una voce fuori campo genialmente contrappuntata visivamente da una sequenza in prolessi. La scena incarna il pensiero di chi ha ordito il piano, perfetto e senza contrattempi. Ma le scena successiva mostra come poi siano andate realmente le cose, come dire: non sempre la vita combacia con le nostre proiezioni mentali.