Silenzio tra due pensieri

Film 2003 | Drammatico 95 min.

Titolo originaleSokote beine do fekr
Anno2003
GenereDrammatico
ProduzioneIran
Durata95 minuti
Regia diBabak Payami
AttoriMoazen, Maryam Moqadam, Kamalan Narouli .
Uscitavenerdì 17 giugno 2005
MYmonetro 2,50 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Babak Payami. Un film con Moazen, Maryam Moqadam, Kamalan Narouli. Titolo originale: Sokote beine do fekr. Genere Drammatico - Iran, 2003, durata 95 minuti. Uscita cinema venerdì 17 giugno 2005 - MYmonetro 2,50 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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In un villaggio iraniano "i criminali vanno all'inferno mentre una vergine giustiziata andrà in paradiso". Un capo spirituale del luogo, celebra il matrimonio fra la vergine e il boia incaricato di ucciderla. In Italia al Box Office Silenzio tra due pensieri ha incassato 20,8 mila euro .

Consigliato nì!
2,50/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO NÌ
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In un villaggio iraniano i criminali vanno all'inferno e le vergini in paradiso.
Recensione di Davide Morena
Recensione di Davide Morena

In un villaggio iraniano "i criminali vanno all'inferno mentre una vergine giustiziata andrà in paradiso". Un capo spirituale del luogo, celebra il matrimonio fra la vergine e il boia incaricato di ucciderla. Questi si ritrova faccia a faccia con una donna che al tempo stesso è la sua sposa, la sua prigioniera e in ultimo sarà la sua vittima. Il boia, dilaniato dai dubbi, cerca disperatamente delle risposte nel passato e nella tradizione, mentre infuria la minaccia di nuove violenze...
Come spiega il titolo, il senso di questo film è nei lunghi silenzi del protagonista, che sono un limbo nel quale l'uomo e il paesaggio intorno si fondono, divenendo pressoché indistinguibili tanto in senso visivo quanto di significato. Metafora di un individuo che è tutt'uno col suo ambiente, la comunità, l'ortodossia religiosa, e che solo in maniera tragica e violenta può da queste provare a distaccarsi.
Il risultato è un film profondo, di grande impegno (e rischio) civile e morale, che purtroppo lo condannano ad una monotonia che sconfina nella noia e a una digeribilità minima. Il film paga un ulteriore, pesante, scotto: quello di essere una copia in digitale del negativo originale, ignobilmente censurato e distrutto dalle autorità iraniane, che lo rende visivamente assai meno suggestivo di come si immagina dovesse essere.
Non un capolavoro, ma un film da vedere, anche solo come segno di rispetto e solidarietà per il regista Babak Payami, che ha patito persecuzioni tremende per poter rendere pubblico il suo "j'accuse".

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SILENZIO TRA DUE PENSIERI disponibile in DVD o BluRay

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberta Bottari
Il Messaggero

Uno sparo apre la sequenza iniziale di Silenzio fra due pensieri di Babak Payami. Un uomo sta giustiziando delle donne quando, fra un sorso di thè e l’altro, viene fermato da un compagno: qulla donna che sta per uccidere è vergine. Secondo una credenza diffusa, le vergini, se muoiono, vanno in Paradiso. E i killer non vogliono quella donna solo morta, la vogliono anche dannata.

Cristina Piccino
Il Manifesto

Parabola ai bordi del deserto. Payami ha rischiato grosso nel suo paese, è stato sequestrato a Teheran lui e il suo film che non gli è stato più resituito. Quello che vediamo sugli schermi è la prova lampante del sequestro, realizzato dal girato in digitale e dal telecinema. Eppure quei numeri di time code che a tratti scorrono in basso sottolineano con più evidenza che il cinema imperfetto ha sempre [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

In quale mondo assurdo si svolge Silenzio tra due pensieri, dell’iraniano Babak Payami? Sembrano immagini giunte da un altro pianeta: una terra arida, un villaggio sperduto, uomini e donne che si confrontano in un universo chiuso, dominato da leggi spietate. All’inizio siamo sconcertati: chi è quell’uomo che imbraccia il fucile e spara di tanto in tanto un colpo? E, soprattutto, contro chi o che cosa [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

È il fantasma di un film, Silenzio tra due pensieri (Sokoote beine do fekr, Iran, 2003, 95’). Babak Payami lo aveva girato in Iran, ma poi l’ha dovuto “ricostruire” in Gran Bretagna, utilizzando una copia in video. I negativi, infatti, gli erano stati sequestrati dalla polizia iraniana dopo l’arresto. L’accusa era stata proprio d’averla girata, questa storia di potere e di morte.

Roberto Nepoti
La Repubblica

È 'racchiuso tra colpi di fucile Il silenzio tra due pensieri di Babak Payami, girato due anni fa, censurato e sequestrato in Iran. All'inizio spara il protagonista, senza che noi ne vediamo le vittime. Ma il giovane "fuciliere", ligio agli ordini dell'ayatollah Haji, riceve il comando di sospendere l'esecuzione di una vergine (se morisse intatta, andrebbe in paradiso) e di sposarla.

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Dall’Iran una dura polemica contro l’integralismo. In un villaggio, il capo religioso che ha asservito tutto e tutti alle sue norme, condanna a morte una donna. Poiché però è vergine e, se giustiziata, «andrebbe in Paradiso», la dà in moglie allo stesso boia che, dopo, provvederà ad ucciderla. Costui però esita, rischiando la vita. La perderà egualmente quando quelli del villaggio, stanchi dei soprusi [...] Vai alla recensione »

Silvana Silvestri
Il Manifesto

Dolente e limpido racconto sulla prigionia della mente, il dogmatismo, l'ultimo film di Babak Payami Silenzio tra due pensieri, pesante riflesso di una situazione reale, è finalmente nelle sale da venerdì, a due anni dalla presentazione fortunosa al festival di Venezia 2003. Questo è stato possibile grazie all'Istituto Luce e a un solido gruppo di sostenitori come Pasquale Scimeca e Babak Karimi punto [...] Vai alla recensione »

Bruno Fornara
Film TV

Babak Payami, dopo II voto è segreto, continua il lavoro critico di indagine sulla società iraniana. Quel suo film era una specie di commedia paradossale sull’im-probabile sviluppo della democrazia e dell’emancipazione femminile in una teocrazia. Questo Silenzio tra due pensieri bloccato dai censori e portato a termine con difficoltà, torna sul tema della condizione della donna quasi in forma di apologo, [...] Vai alla recensione »

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