Letter From an Unknown Woman

Adattamento ambientato nella Pechino del primo novecento dell'omonima novella di Stefan Zweig del 1922. Xu Jinglei, qui alla sua seconda prova dopo Father and I, appare in veste di protagonista, sceneggiatrice e produttrice oltre che regista. Un uomo riceve una lettera da una sconosciuta che sostiene di conoscerlo benissimo. Attraverso la lettura della lettera si percorrerà la storia degli incontri persi nel tempo e nella memoria tra i due amanti, fino ad arrivare a drammatici risvolti presenti. Fondato su cardini di romanticismo folle, per questo squisito in alcuni passaggi e capace da solo di definire il personaggio principale, il titolo appare estremamente forte sul lato visivo. Una grande fotografia (Mark Lee), mai sguaiata anche quando appariscente, supporta tramite soffuse atmosfere cangianti una regia emozionale ma decisa. La focalizzazione interna sulla protagonista mette in luce costante l'indirizzo interpretativo della regista/sceneggiatrice, l'attenzione capillare per un amore non morboso ma profondamente ed intimamente ossessivo, celato ma sempre ardente, pronto a scendere a compromessi e sprezzante oltre i limiti del non ritorno. La sceneggiatura non convince del tutto, scricchiolante su passaggi friabili e frammentata in modo troppo netto da brusche ellissi temporali, ma rimane l'impressione di avere davanti un'opera di notevole talento. 