Cantando dietro i paraventi |
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Un film di Ermanno Olmi.
Con Jun Ichikawa, Sally Ming Zeo Ni, Bud Spencer, Yang Li Xiang, Camillo Grassi, Makoto Kobayashi
Drammatico,
durata 90 min.
- Italia 2003.
MYMONETRO
Cantando dietro i paraventi
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La magia del teatro riporta in vita, per il piacere di un ingenuo studente, la Cina e il suo Impero, e la bella vedova Ching che per vendicare il marito divenne di quell'Impero la più temibile nemica, grazie alla sua flotta di navi pirata.
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La vera storia di una piratessa cinese – la vedova Ching – del XVII secolo, che prende le redini delle giunche e della ciurma, ereditata dal marito assassinato. La donna e l’equipaggio si danno ad arrembaggi e saccheggi, finché ella depone le armi di fronte all’offerta di pace dell’Imperatore cinese. Una splendida regia e fotografia fanno da cornice a un racconto appena sussurrato, che abbandona lo stile americano di narrazione di scorribande piratesche e azioni eclatanti di arrembaggio. Olmi non ha intenzione di raccontare un Pirati o una Maledizione della Prima Luna. Il suo tentativo è di affrontare, attraverso il passato, argomenti di sempre quali il perdono, la pace e l’essere «gentili» quale occasione di salvezza. Così Olmi cerca di tradurre questo bagaglio tematico in una delicatezza di sguardo e tocco che si infrange contro la violenza degli eventi raccontati – le scorribande, l’assassinio del pirata Ching, ecc.
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premi nomination |
Nastri d'Argento 4 4 |
David di Donatello 3 3 |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Leggerezza caleidoscopica e serietà di mestiere.
sabato 20 aprile 2019
di Great Steven
CANTANDO DIETRO I PARAVENTI (IT/FR/UK, 2003) diretto da ERMANNO OLMI. Interpretato da BUD SPENCER, JUN ICHIKAWA, SALLY MING ZEO NI, CAMILLO GRASSI, MAKOTO KOBAYASHI Un giovane ed ingenuo studente si ritrova per sbaglio in un teatrino fuori mano dove si comprano trasgressioni e favori sessuali. Un vecchio capitano andorrano sta raccontando le gesta eroiche della vedova Ching, piratessa ai tempi della Cina imperiale (fine 1700). Costei è sposa di un prode corsaro che, per aver accettato di continua » |
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DVD | Cantando dietro i paraventiUscita in DVD
Disponibile on line da giovedì 9 febbraio 2017
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SOUNDTRACK | Cantando dietro i paraventiLa colonna sonora del film
Disponibile on line da martedì 29 giugno 2004
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di Roberto Escobar Il Sole-24 Ore
Noi siamo quel che siamo, e ciascuno faccia quel che deve». In queste parole della Piratessa Ching (Jun Ichikawa) risuona un’eco di quelle di Joanni in Il mestiere delle armii (2001). Al termine della una breve vita, divorato dalla cancrena, Joanni ripensa alla morte che egli stesso ha dato tanti. Sono stato soldato, dice: se fossi stato prete, con lo stesso rigore avrei vissuto da prete. Con ciò, Joanni certo non i sgrava il cuore dall’angoscia. Né Ermanno Olmi usa le sue parole per giustificare lo scempio della guerra. » |
di Gianni Canova Duellanti
Ancora una volta, Ermanno Olmi canta. Canta e si nasconde. Si mette in disparte. Si ripara dietro la discrezione di un paravento metaforico (la Cina fiabesca e rarefatta della vedova Ching e dei suoi pirati) per modulare un timbro e un tono che non abbiano nulla a che vedere né con lo sfacciato narcisismo del chiacchiericcio mediatico né con le ostentate sicurezze di tanta parte del cinema contemporaneo. Altre volte, in passato, Olmi aveva compiuto operazioni analoghe: si era nascosto dietro l'arcana e terragna lontananza del dialetto bergamasco in L'albero degli zoccoli, dietro la parabola umile e solenne dei re Magi in Cammina cammina, dietro l'eloquio arcaico e nebbioso dei soldati di ventura in Il mestiere delle armi. » |
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di Paolo D'Agostini La Repubblica
Da grande artista, Ermanno Olmi "ci fa". Fa l'ingenuo e, tornando sull'arte antica del ùmestiere delle armi ma virando verso il fiabesco, spezza in modo "impolitico" una lancia a favore del deporre le stesse - senza perdere l'onore - tramite la virtù salvifica del perdono. Sa insomma che le cose non vanno così, ma si guarda bene dal rinunciare al dire autorevolmente la sua da intellettuale fuori dal coro e assolutamente indipendente. In un favoloso mondo di pirateria cinese del XVIII secolo, che secondo il principio felliniano il regista bergamasco ha inventato tutto qui nei paraggi e con neanche un cinese vero (ma avvalendosi di un Bud Spencer-Carlo Pederzoli di wellesiana monumentalità) ma non senza produrre un effetto visivo sontuosamente spettacolare, Olmi trae spunto da una storia vera e pubblicata agli inizi dell'Ottocento: ma ci ricama di metafora e d'allegoria da par suo attraverso una messa in scena di cui sottolinea fortemente la carica di finzione teatrale. » |
di Alessandra Levantesi La Stampa
Storia di una piratessa cinese ambientata sulla fine del 1700, girata per gli esterni sul montenegrino lago di Scutari e per gli interni in un immenso studio dell'ex Dinocittà sulla Pontina, Cantando dietro i paraventi può apparire quanto di più lontano dalla poetica di Ermanno Olmi. Un regista che ha cominciato come documentarista e ha sempre mantenuto nel suo cinema un saldo approccio con la realtà. Nelle varie interviste, Olmi ha spiegato che la vicenda (riportata nelle storie della pirateria e già ripresa da Borges) della bella Ching, subentrata al marito ammiraglio di una flotta corsara per vendicarne l'assassinio,gli è servita per fare un discorso contro la guerra e sulla grandezza del perdono. » |
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