Titolo originale | Va savoir |
Anno | 2001 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia, Italia, Germania |
Durata | 154 minuti |
Regia di | Jacques Rivette |
Attori | Sergio Castellitto, Jeanne Balibar, Marianne Basler, Hélène De Fougerolles, Jacques Bonnaffé . |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,53 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Inizia come certi film di Rivette, un po' noiosetto e troppo precisino, nel racconto. Ma dura solo mezz'ora: poi il film si discosta - poeticamente - ... Al Box Office Usa Chi lo sa? ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 716 mila dollari e 43 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
|
Inizia come certi film di Rivette, un po' noiosetto e troppo precisino, nel racconto. Ma dura solo mezz'ora: poi il film si discosta - poeticamente - dalle vicende raccontate, trova altri punti di vista. Intelligenti, leggeri (nel senso più alto del termine), divertenti. Insomma, nelle due ore successive il film decolla con una progressione centellinata ma inesorabile. Senza rinunciare (anzi) a raccontare le difficoltà dello stare insieme, fra i sessi. Con il regista che si "appropria" della capacità rohmeriana di voler bene ai propri personaggi, e dell'ironia di Resnais ... È attraverso queste modalità che l'ex critico cinematografico Jacques Rivette racconta la storia dell'attrice Camille. Che sta insieme al regista teatrale Ugo, recita con lui in Come tu mi vuoi di Pirandello a Parigi, il suo compagno di vita tre anni prima. Anche Ugo è del resto "insidiato" da una bella laureanda che lo sta aiutando a trovare un'opera di Goldoni mai rappresentata ... La storia si conclude come una specie di vaudeville, sul palcoscenico del teatro: ci sono tutti i personaggi della storia, ogni cosa trova una sua (convincente, perchè "recitata") conclusione, con la canzone italiana Senza fine che sparge affetto e ironia a piene mani su storia e spettatori, a rimarcare questo gioco (di coppia, di vita) appunto senza fine ...
Va savoir (Va' a sapere) del settantaduenne Jacques Rivette si capisce tutto. Il film è ben costruito, ben fatto, ben recitato, spiritoso, intelligente: però obsoleto, con i suoi dialoghi asciutti e civili, le chiacchiere borghesi intorno a pranzi impeccabilmente apparecchiati, porte che s'aprono e si chiudono, lo svolgersi dei fatti reali bene intrecciato all'evolversi d'uno spettacolo teatrale. Perfetto, incantevole, ma nel corso delle due ore e mezzo di durata del film spesso viene voglia di incitare: "Su, svelti, animo, avanti, andiamo", e spesso ci si deprime un po'. Una compagnia teatrale italiana (Sergio Castellitto è il bravo capocomico e primo attore) recita in tournée a Parigi Come tu mi vuoi di Pirandello. Castellitto approfitta per continuare a Parigi certe appassionate ricerche di un testo inedito di Goldoni, Il destino veneziano, e per flirtare con la ragazza che lo aiuta. La prima attrice e moglie di Castellitto, una francese (Jeanne Balibar) approfitta per rivedere l'uomo con cui ha vissuto per anni. Gli incontri risultano rischiosi, le situazioni si complicano, i sentimenti si distorcono, i protagonisti si muovono tra colori pacati, sbucciano arance, bevono té, si sfidano. Ma nulla in sostanza cambia, e la vicenda giustamente si conclude con Peggy Lee che canta Senza fine di Gino Paoli.
Da La Stampa, 17 Maggio 2001
Godard, Resnais, Rivette, Rohmer, Truffaut: registi della Nouvelle Vague, la grande onda che scombussolò il cinema negli anni ‘60. Di tutti, Jacques Rivette (classe 1928) è il meno conosciuto in Italia, dove sono usciti soltanto alcuni dei suoi molti film (ultimi: La bella scontrosa, 1991, e Giovanna d’Arco, 1994). Ed è il più ostinato: perché scava da sempre intorno ai temi del teatro, della figura [...] Vai alla recensione »