Madamigella di Maupin

Film 1966 | Avventura 95 min.

Regia di Mauro Bolognini. Un film con Robert Hossein, Catherine Spaak, Tomas Milian, Ottavia Piccolo, Angel Alvarez. Cast completo Genere Avventura - Italia, 1966, durata 95 minuti. - MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
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Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Maddalena, stanca della vita borghese e di un imminente matrimonio combinato, fugge di casa profittando dell'inizio di una guerra. Siamo nel '700 e la fanciulla decide di travestirsi da uomo assumendo il nome di Teodoro per evitare i pericoli. Finisce così col divenire alfiere dello scalcinato comandante Alcibiade e per attrarre l'attenzione di D'Albert, un gentiluomo di scarse qualità il quale vuole sfuggire alle ossessive attenzioni di una nobildonna. D'Albert scopre la sua vera identità e inizia a seguirla ovunque. I problemi più grossi sono però per Alcibiade del quale Maddalena/Teodoro si è innamorata. Anche lui prova qualcosa ma, per quanto ne sa, per un... uomo.
Ispirato a un romanzo di Téophile Gautier il film merita tre stelle solo perché ha la firma di Mauro Bolognini e costituisce un tassello, seppur secondario, della filmografia di un importante regista italiano troppo frettolosamente dimenticato. Sembra però un'opera su commissione in quanto la raffinatezza formale di Bolognini (che si sente anche nella scelta dei collaboratori, primo fra tutti Donati) mal si accoppia con il sanguigno e sarcastico scrivere di Luigi Magni che firma il soggetto e stende a quattro mani la sceneggiatura con José Gutierrez Maesso (forse questa firma gli è valsa una buona entratura a San Sebastian dove Bolognini vinse nel 1966 il premio come miglior regista).
Si è così di fronte ad un ibrido irrisolto in cui il gioco dei travestimenti favorisce la farsa popolaresca (sottolineata da un doppiaggio talvolta quasi dialettale) continuamente smorzata dall'attenzione rivolta ad altro del regista. Il quale si concentra sul fascino della Spaak quasi dimenticando (o abbandonando alla sceneggiatura i due protagonisti maschili). Così Tomas Milian viene ridotto al ruolo di cicisbeo e Robert Hossein (traboccante virilità all'epoca nei film dedicati ad Angelica) non riesce a giocare al meglio le carte di un personaggio messo dal caso di fronte a una sua latente omosessualità. Va sottolineata una curiosità: una giovanissima Ottavia Piccolo nel ruolo di una prostituta.

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