Nostalgia

Film 2022 | Drammatico, +13 117 min.

Anno2022
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata117 minuti
Regia diMario Martone
AttoriPierfrancesco Favino, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Aurora Quattrocchi Sofia Essaïdi, Salvatore Striano, Nello Mascia, Daniela Ioia, Virginia Apicella, Emanuele Palumbo.
Uscitamercoledì 25 maggio 2022
TagDa vedere 2022
DistribuzioneMedusa
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,77 su 33 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Mario Martone. Un film Da vedere 2022 con Pierfrancesco Favino, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Aurora Quattrocchi. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2022, durata 117 minuti. Uscita cinema mercoledì 25 maggio 2022 distribuito da Medusa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,77 su 33 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 25 maggio 2022

Dopo quarant'anni di lontananza Felice torna lì dov'è nato, il rione Sanità, nel ventre di Napoli. Il film ha ottenuto 10 candidature e vinto 4 Nastri d'Argento, 9 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office Nostalgia ha incassato 1,6 milioni di euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,77/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,62
PUBBLICO 3,69
CONSIGLIATO SÌ
Una storia d'amore e identità, una sinfonia mediterranea che è riscoperta del proprio posto nel mondo.
Recensione di Paola Casella
mercoledì 25 maggio 2022
Recensione di Paola Casella
mercoledì 25 maggio 2022

Dopo molto tempo trascorso fra il Libano e l'Egitto Felice, diventato imprenditore benestante, torna a Napoli, la città dove ha vissuto fino ai 15 anni. Sua madre Teresa, "la sarta migliore del Rione Sanità", abita in un basso, e accoglie a braccia aperte quel figlio che credeva perduto per sempre. A poco a poco Felice riprende contatto con un mondo che aveva messo forzatamente da parte e incontra Don Luigi, un prete che combatte la camorra cercando di dare un futuro ai giovani del rione. Ma Felice ha anche bisogno di ricongiungersi con Oreste, amico fraterno e compagno di scorribande adolescenziali, che della camorra è diventato un piccolo boss. E a nulla valgono i consigli ad andarsene da Napoli e dimenticare quell'amicizia pericolosa: come se fosse possibile, lasciarsi alle spalle una città che ti è entrata per sempre nel cuore.

L'amore viscerale per Napoli di Mario Martone, e di Ermanno Rea che ha firmato il romanzo Nostalgia sul quale il film di Martone è basato, permea ogni inquadratura di questa storia di (tentata) redenzione e di straziante rimpianto.

Una storia che inizia con il peregrinare notturno di Felice per la città, non dissimile da quello di Renato Caccioppoli in Morte di un matematico napoletano: perché Napoli si può (ri)conoscere soltanto a piedi, perdendosi per i suoi vicoli, e come annuncia la frase di Pier Paolo Pasolini che apre la narrazione, "la conoscenza è nella nostalgia: chi non si perde non possiede".

Felice deve ritrovare anche una lingua dimenticata, ibridata con l'arabo dei Paesi in cui ha vissuto per troppo tempo, e che però fanno parte della stessa anima mediterranea cui appartiene anche Napoli. Pierfrancesco Favino mette a frutto la sua straordinaria capacità di fare propri idiomi non suoi, dall'arabo appunto al dialetto partenopeo che a poco a poco riemergerà dal passato rimosso.

Anche Oreste è un rimosso da ritrovare, un cuore di tenebra con un irresistibile potere di attrazione: un colonnello Kurtz che ha smarrito la ragione, e come Marlon Brando in Apocalypse Now al primo incontro ha il volto coperto che emerge dall'oscurità e dalla vergogna. Anche Oreste è in qualche misura figlio delle sue circostanze, oltre che delle sue scelte. Ma a Napoli esistono anche scelte diverse, e Martone le fa raccontare ai ragazzi che frequentano la parrocchia e si laureano nella conoscenza della propria città.

Una città popolata di fantasmi, nella coesistenza di morte e vita di esseri umani che vivono nei cimiteri, catacombale e allo stesso tempo piena di energia, con il sottofondo dei motorini che sfrecciano minacciosi e incoscienti, e il cui rombo fa parte della magnifica colonna sonora (in cui giganteggiano i Tangerine Dreams) sui crediti finali.

Martone racconta la sua Napoli perdendocisi dentro, in un flusso libero di coscienza e conoscenza, affidando al suo protagonista il ruolo un Virgilio inconsapevole che si muove fra la morte e la vita. Favino recita con lo stesso abbandono con cui Felice si ricongiunge alla città del suo destino e ne accoglie ogni aspetto, mentre Tommaso Ragno, potente nel ruolo di Oreste, incarna l'immutabilità ottusa e cieca di un Male (quasi) necessario e (quasi) ineludibile come presupposto dialettico e filosofico.

Questa Napoli non è solo una carta sporca ma uno struggimento del cuore, un crocevia universale affascinato dal buio in cui è difficile farsi "raggio di sole" che si posa sulla monnezza e non si imbratta, ma anche un basso può diventare un punto di luce al pianterreno, un luogo magico in cui i morti continuano a vivere nei vivi e la gente comune si fa testimone della lotta quotidiana fra il Bene e il Male dietro a finestre pronte a chiudersi in fretta, e dove la lealtà è un concetto che riguarda la delinquenza come le persone perbene, perché "non si scompare senza salutare".

Il pranzo presso una famiglia decorosa come l'incontro con Oreste sono magnifiche sinfonie visive e recitative, punteggiate dai dialoghi che Martone e Ippolita Di Majo intessono nella sceneggiatura nel rispetto (e la comprensione profonda) della prosa di Rea. La fotografia evocativa di Paolo Carnera, il montaggio sospeso di Jacopo Quadri contribuiscono a quell'atmosfera magica che appartiene ad una città inafferrabile, eppure lì da sempre e per sempre per i suoi figli, buoni e cattivi.

Nostalgia è una storia d'amore e identità, una sinfonia mediterranea che racconta la gioia di riscoprire il proprio posto nel mondo e la difficoltà di fare in quel posto scelte di campo immanenti, più ancora che immutabili.

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NOSTALGIA disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 2 giugno 2022
darkglobe

A guardare “Nostalgia” il pensiero ci riporta per alcune affinità d’ambientazione a Morte di un matematico napoletano, film dalla forma visiva assai grezza, caratterizzato oltretutto da un senso di devastante cupezza dell’ineluttabile, chiaramente voluto dalla co-sceneggiatura della Ramondino. Anche in quel caso il compianto Caccioppoli sembrava quasi perdersi tra i vicoli [...] Vai alla recensione »

sabato 8 ottobre 2022
sergio dal maso

"Quando ti viene nostalgia non è mancanza. È presenza di persone, luoghi, emozioni che tornano a trovarti." Erri De Luca - Montedidio   Due ragazzi inseparabili. Adolescenti senza paura, pieni di voglia di vivere. Un’amicizia fraterna, che viene spezzata per sempre da un evento drammatico. Felice, quindicenne, deve abbandonare in fretta e furia Napoli, passerà [...] Vai alla recensione »

sabato 10 dicembre 2022
pigi51

Mario Martone conosce bene Napoli, soprattutto la Napoli del degrado, dei bassi sovraffollati, dei quartieri dove lo spaccio è l'unico lavoro possibile,delle strade strette dove il sole non da i suoi raggi come ne "La città vecchia" di De Andrè, la Napoli  di bascia Sanità , dove sopravvivere è un lusso e ogni vicolo è un incontro possibile [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 settembre 2022
Rosalinda Gaudiano

Felice Lasco, ormai da 40 anni vive e lavora come imprenditore in nord Africa. Affermato uomo d’affari, benestante, dopo 40 anni fa ritorno a Napoli, nel suo quartiere, Sanità. Lì sa che c’è la sua casa, dove vive la sua vecchia madre. Però qualcosa è cambiato. Sua madre si è spostata dal suo appartamento al secondo piano in una specie di scantinato [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 settembre 2022
Rosalinda Gaudiano

Felice Lasco, ormai da 40 anni vive e lavora come imprenditore in nord Africa. Affermato uomo d’affari, benestante, dopo 40 anni fa ritorno a Napoli, nel suo quartiere, Sanità. Lì sa che c’è la sua casa, dove vive la sua vecchia madre. Però qualcosa è cambiato. Sua madre si è spostata dal suo appartamento al secondo piano in una specie di scantinato [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 giugno 2022
yarince

Il tema dell’emigrante, del ritorno, delle mancanze mi è sempre stato molto caro, per cui questo film è stato emotivamente difficile da sostenere, ho dovuto respirare con il diaframma per gestire l’emozione e poi, per un cancerino come me, la nostalgia è pane quotidiano! La Nostalgia è il dolore dolce dell’emigrante che desidera tornare a casa, [...] Vai alla recensione »

domenica 26 giugno 2022
FrankMoovie

 Nostalgia è un film che "prende" sia l'attenzione del pubblico, sia il cuore e la mente di chi vive lontano dalla sua Città natale, molto più di quelli che restano e ci vivono distratti, senza rendersi conto del bene e del male che una Città può dare, presi dal tran tran quotidiano e ricordandosi della propria appartenenza solo quando qualcuno [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 giugno 2022
MAURIDAL

 Mario Martone regista e sceneggiatore con  Ippolita  Di Majo ritorna nella Napoli contemporanea  con il film Nostalgia, che insieme a Morte di un matematico..  e  Amore molesto ricrea un clima di un vissuto della città attraverso gli occhi e le sensazioni  dei personaggi che la animano , spesso uomini e donne che hanno una identità precisa,  siano  [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 giugno 2022
loland10

“Nostalgia” (2022) è l’undicesimo lungometraggio del regista-sceneggiatore napoletanoMario Martone. “Vattene!”, “Ma perché lei resta qua?”. Non c’è risposta. Don Luigi va via e Felice rimane a pensare. Vedi Napoli e poi muori. Un film di luoghi e posti da riguardare e rivedere.

giovedì 26 maggio 2022
enzo70

Favino, Rea, Martone, Di Leva, motorini, caos, silenzio, vicoli stretti, inerpicati, scale, si sale, si scende, Nostalgia è un intenso omaggio ai mille colori e alle mille paure di Napoli, paura e speranza, la camorra e i ragazzi che aprono al mondo le viscere delle catacombe di San Gennaro. Martone riesce a dare corpo cinematografico al romanzo di Ermanno Rea e lo fa conoscendo da napoletano [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 maggio 2022
figliounico

 Dopo il bellissimo Qui rido io c’è ora la mezza delusione di Nostalgia, che fa il paio con quella del precedente Sindaco del rione Sanità, altra storia ma stesso quartiere, visto attraverso gli occhi di Rea, meno borghesi di quelli di Eduardo, ma che nella sventura che ha colpito Napoli fin dal secondo dopoguerra,  ossia la condanna ad essere un paradiso abitato da diavoli, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 4 gennaio 2023
Felicity

Nostalgia è la storia, tinta di noir, di un fuggiasco sradicato, un film sul peso del passato. Ma è soprattutto un discorso sulla distorsione dei ricordi e sulla difficoltà di accordarsi al proprio tempo. E di inciderlo e trasformarlo. Che è, in qualche modo, la condanna di molti suoi personaggi. Anche se nella contrapposizione tra il disastro avvilente del covo del boss [...] Vai alla recensione »

venerdì 1 luglio 2022
Anita

Emozionante, intenso, sempre ottimo livello per regia e cast, solo un po' lento.Ho preferito gli ultimi di Martone sempre in zona Napoli ...Qui rido io e Il Sindaco del Rione Sanità...

martedì 21 marzo 2023
Giovanni_B_southern

Il Cinema Italiano è in netta crisi. Ma ci sono delle gemme rare. Il protagonista : FAVINO. Il regista : MARTONE. Questo è un film bellissimo. Da vedere

domenica 15 gennaio 2023
maurizio d

Ho seguito con interesse tutta la prima parte del film , splendida illustrazione delle emozioni che puo' provare,  tornando nella sua terra natia  un sessantenne,   rievocando il  suo passato e gli affetti ormai perduti. L'incontro con la madre , i dialoghi affettuosi , il bagno rituale sono di una grande tenerezza  e provocano emozione in chi li segue .

mercoledì 11 gennaio 2023
piema

Bellissimo film sull'amore per Napoli e su una amicizia fra adolescenti che finisce in tragedia, ma anche sull'amore per i propri genitori accuditi nell'ultima parte della propria vita. C'è una fioritura di amicizie forti negli ultimi film e come per "Close" qui siamo di fronte a una amicizia tradita, mentre in "Le 8 montagne" trionfa l'amicizia ritrovata.

domenica 17 luglio 2022
ralphscott

Uscire dalla sala, o dall'arena estiva, senza certezze, dopo aver accolto i personaggi con pregiudizio, poi con indulgenza, infine con fatalismo e l'immaginazione che i finali in chiaroscuro fomentano: sono questi i film che più mi affascinano, quelli che ti fanno pensare e scomodare dalle tue posizioni di confort. Di Oreste si sa poco, forse vittima delle circostanze, forse della propria [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 maggio 2022
ROSMERSHOLM

Spiace dirlo, ma stavolta il film di Martone non funziona. Sarà forse per una sceneggiatura quasi arcaica nella sua scontatezza o per un Favino troppo impegnato a fare il "bravo attore" per dare un'anima vera al personaggio, che il film si siede su se stesso dopo un avvio promettente e manca tutti gli obiettivi che si era dato.

venerdì 30 settembre 2022
Luca Scialo

Napoli ancora al centro del cinema italiano e protagonista agli Oscar come film italiano. La storia è intrigante, basata su un emigrato in Africa, Felice, che torna nella città partenopea dopo quarant'anni per ritrovare la madre, ma anche un suo vecchio amico. Ora diventato un Boss. Scoprirà però che i motivi per cui è fuggito sono ancora tutti lì ad attenderlo.

domenica 21 agosto 2022
LUCIANO SIBIO

Mi sono permeeeo nella frase di lancio di fare un pò di sarcasmo non tanto per criticare Martone ma per riportare il film in un ambito di puro intrattenimento in cui i film di Martone sono spesso da ascrivere. Ma questo non è un demerito anzi tutt'altro perchè a Martone di raccontare storie riesce e molto bene. Anche qui il film scorre bene anche se inizialmente alcuni tempi [...] Vai alla recensione »

martedì 31 maggio 2022
Petrossi

Un'ottimo Favino, che la regia rende alla fine un po' imbambolato, sempre sorridente e per nulla conscio di quanto succede. Il mondo egiziano di Felice è un "paese d'o sole" più occidentale dei sogni occidentali. Per il resto un buon film, chiaro nel delineare una disperata mancanza di speranza se non come momento provvisorio o come continua lotta.

sabato 28 maggio 2022
goldy

I sentimenti  dominanti sono lo sgomento e l'incredulità. Sgomento dell'arresa totale alle leggi di camorra e incredulità nel constatare l'incapacità di popolazione e istituzioni  a operare con un minimo di dignità verso foze avverse evidentemente invincibili.  Dove si manifesta la dignità napoletana, dove si  evidenzia la fantasia [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 giugno 2022
Chantal

Un film splendido, una Napoli che è lei ma può essere anche altrove. Straordinaria interpretazione di Favino. E mostrare come sia possibile la convivenza tra italiani e non, è veritiero. Grazie Martone, non dimenticherò Nostalgia.

sabato 28 maggio 2022
francesca meneghetti

 “Nostalgia” di Mario Martone, ispirato all’omonimo romanzo di Ermanno Rea, è un film avvolgente, che ti trascina, gli occhi incollati allo schermo, fino alla fine. Uno spettatore-tabula rasa (che arriva al cinema senza pre-requisiti di conoscenza) assiste allo sbarco all’aeroporto di Napoli di un uomo che parla arabo e italiano, male, con uno strano accento.

venerdì 3 giugno 2022
sololaverità

È difficile pensare che un napoletano come Martone abbia potuto scegliere di far parlare Favino in quel modo, passando dall’accento arabo, (il filo è sottile fra il caricaturale e il comico) a quello napoletano, veramente insopportabile e mai credibile, o far interpretare Oreste a Ragno, ancora più insopportabile e ancor meno credibile. La scena della madre e di Favino, dove poverina viene denudata [...] Vai alla recensione »

FOCUS
FOCUS
mercoledì 28 settembre 2022
Pino Farinotti

L’ ANICA (l’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) composta da giornalisti, produttori, distributori e addetti ai lavori, ha scelto Nostalgia per rappresentare l’Italia per l’Oscar come opera straniera. Scelta perfetta. Il film è un capolavoro, senza dubbio l’opera di maggiore qualità della stagione.
Merita un canto.

NOSTALGIA
Il film rappresenta l’insieme delle vocazioni del regista. Vanno decifrate rispetto alle discipline. 

Letteratura. Il film prende spunto da un romanzo di Domenico Rea. Nato e morto a Napoli, è chiaro. Martone non tralascia la sua attitudine letteraria, ha lavorato, negli anni, su autori come Elena Ferrante (L’amore molesto), Goffredo Parise (L’odore del sangue), Anna Banti (Noi credevamo). Si tratta di un esercizio che, in automatico, ha affinato la sua vocazione di scrittore vero. Ed è cosa molto rara nel panorama dei nostri registi.
Una citazione per i protagonisti, straordinari. Pierfrancesco Favino (Felice), Tommaso Ragno (Oreste), Francesco Di Leva (Padre Antonio).
Per il racconto di questo capolavoro di Mario Martone procederò attraverso un’antologia che contenga i temi. Per cominciare: “Napule”, naturalmente. 

Napule, tu si adorabile // Siente stu core che te vò di// Chi è nato a Napule nce vo murì.

Lo recitava Totò. Nientemeno. E fa parte di quell’antropologia trasmessa, e assunta nel mondo, da tanti artisti napoletani. Come da Martone. E poi in Nostalgia “nce vo murì” significa molto. 

Il ritorno. Felice torna a Napoli dopo quarant’anni. Ha fatto fortuna in Egitto. Il ritorno, il nostos, (Ν?στοs) è un tema forte e sacrale, antico come la letteratura, che si sublima con Ulisse che impiega dieci anni a tornare da Troia. Accadeva una trentina di secoli fa.

La memoria. È legata al ritorno. Pensi a Napoli per quarant’anni. Eri in città da ragazzo, gli anni più belli. Mi concedo una memoria nobile, la recherce. I ricordi di Proust sono di una nostalgia che lascia spazio anche alla tenerezza, che qui non c’entra. Napoli non è Parigi. Felice aveva un amico che lo proteggeva, Oreste, ragazzo forte e pericoloso. Ma un giorno Felice è presente, da lontano, non vede, ma qualcosa gli cambierà la vita. Oreste uccide un uomo. Felice lascia Napoli, in cerca di fortuna, come si faceva allora. Ma adesso quasi niente è più lo stesso. In quella che era la sua casa vive altra gente. La madre è costretta in uno scantinato. E presto muore. Il reduce cerca di aggrapparsi a quel “quasi”. Si informa su Oreste, le risposte sono di silenzio e di paura. L’amico è un delinquente potentissimo, terrorizza il rione Sanità.  

“Sanità”. Martone fa di quel rione un mondo nel mondo. È più Napoli di Napoli. E lì il regista gioca la sua attitudine estetica. Dunque ecco quelle vie strette, i fili da muro a muro coi panni stesi, qualche donna alla finestra, qualche vecchio seduto davanti a un portone, una voce che canta, una che urla e un’altra risponde. E sulla strada… di tutto. Sono quadri evocativi di una volta, quando il nostro cinema era grande e bello, dettava legge. Sono fotogrammi che, in bianco e nero, potrebbero tenere una mostra lungo le spirali del Guggenheim a New York.
 

Felice intende trasferirsi con la famiglia a Napoli per sempre. Incontra padre Antonio, un prete che aiuta la gente, i giovani, nemico dichiarato di Oreste. Quando sente la confessione di Felice si spaventa, da quel momento è testimone di un delitto, seppure lontano. Intima al figliol prodigo di andarsene. Anche Oreste gli manda segnali inquietanti. Ma Felice non cede. Anzi vuole incontrare il vecchio amico. E ci riesce. Ma non è un amarcord bello e struggente, non ci sono abbracci o lacrime, c’è diffidenza da parte di o malamente. Perché Felice continua ad essere un testimone in pectore, pericoloso. E lui non desiste dal suo sogno, compra una casa. Decisione brutta, impropria.

 

FOCUS
mercoledì 25 maggio 2022
Pino Farinotti

Letteratura. Il film Nostalgia prende spunto da un romanzo di Ermanno Rea. Nato e morto a Napoli, è chiaro. Martone non tralascia la sua attitudine letteraria, ha lavorato, negli anni, su autori come Elena Ferrante (L’amore molesto), Goffredo Parise (L’odore del sangue), Anna Banti (Noi credevamo). É un esercizio che, in automatico, ha affinato la sua vocazione di scrittore vero. Ed è cosa molto rara nel panorama dei nostri registi. 
Una citazione per i protagonisti, straordinari. Pierfrancesco Favino (Felice), Tommaso Ragno (Oreste), Francesco Di Leva (Padre Antonio).

Per il racconto di questo capolavoro di Mario Martone procederò attraverso un’antologia che contenga i temi.  Per cominciare: “Napule”, naturalmente. 

Napule, tu si adorabile // Siente stu core che te vò di // Chi è nato a Napule nce vo murì. Lo recitava Totò. Nientemeno. E fa parte di quell’antropologia trasmessa, e assunta nel mondo, da tanti artisti napoletani. Come da Martone. E poi in Nostalgia “nce vo murì” significa molto. 

Il ritorno. Felice torna a Napoli dopo quarant’anni. Ha fatto fortuna in Egitto. Il ritorno, il nostos, (Νóστοs) è un tema forte e sacrale, antico come la letteratura, che si sublima con Ulisse che impiega dieci anni a tornare da Troia. Accadeva una trentina di secoli fa. La memoria è legata al ritorno. Pensi a Napoli per quarant’anni. Eri in città da ragazzo, gli anni più belli. Mi concedo una memoria nobile, la recherce. I ricordi di Proust sono di una nostalgia che lascia spazio anche alla tenerezza, che qui non c’entra. Napoli non è Parigi
Felice aveva un amico che lo proteggeva, Oreste, ragazzo forte e pericoloso. Ma un giorno Felice è presente, da lontano, non vede, a qualcosa che gli cambierà la vita. Oreste uccide un uomo. Felice lascia Napoli, in cerca di fortuna, come si faceva allora. Ma adesso quasi niente è più lo stesso. In quella che era la sua casa vive altra gente. La madre è costretta in uno scantinato. E presto muore. Il reduce cerca di aggrapparsi a quel “quasi”. Si informa su Oreste, le risposte sono di silenzio e di paura. L’amico è un delinquente potentissimo, terrorizza il rione Sanità.  

“Sanità”. Martone fa di quel rione un mondo nel mondo. É più Napoli di Napoli. E lì il regista gioca la sua attitudine estetica. Dunque ecco quelle vie strette, i fili da muro a muro coi panni stesi, qualche donna alla finestra, qualche vecchio seduto davanti a un portone, una voce che canta, una che urla e un’altra risponde. E sulla strada… di tutto. Sono quadri evocativi di una volta, quando il nostro cinema era grande e bello, dettava legge. Sono fotogrammi che, in bianco e nero, potrebbero tenere una mostra lungo le spirali del Guggenheim a New York.
Felice intende trasferirsi con la famiglia a Napoli per sempre. Incontra padre Antonio, un prete che aiuta la gente, i giovani, nemico dichiarato di Oreste. Quando sente la confessione di Felice si spaventa, da quel momento è testimone di un delitto, seppure lontano. Intima al figliol prodigo di andarsene. Anche Oreste gli manda segnali inquietanti. Ma Felice non cede. Anzi vuole incontrare il vecchio amico. E ci riesce. Ma non è un amarcord bello e struggente, non ci sono abbracci o lacrime, c’è diffidenza da parte di o malamente. Perché Felice continua ad essere un testimone in pectore, pericoloso. E lui non desiste dal suo sogno, compra una casa. Decisione brutta, impropria.

La morale. Pure nel quadro di quell’ “antropologia” di popolo, dove quasi sempre ci si deve “arrangiare” in tutti i modi, dal profondo emerge una morale buona. Felice è ospite di una famiglia, ragazzi, adulti e vecchi. Parla –“troppo” gli dice padre Antonio- del suo vecchio amico. Ma tutti ascoltano in silenzio, non partecipano, non condividono. Attraverso il racconto dell’ospite il male è entrato in quella casa. E tutti ne sono consapevoli, e non va bene.

La musica. Martone la tratta da maestro scaltro. Nel suo Qui rido io la colonna sonora accompagnava la vicenda coi grandi classici della canzone napoletana. Qui il regista inserisce musiche di Steve Lacy e dei Tamgerine Dream, rapinose, un breve suggestivo… stacco da Napoli. In strada, Felice assiste a un gruppo di giovani che cominciano a ballare, la musica che arriva è arabeggiante. A poco a poco si fa coinvolgere. Prima timidamente, poi si integra muovendosi come gli altri. É uno stacco opportuno, un bel pezzo di cinema.

La pietà. E qui evoco un po’ di mito. Un altro ritorno che ha fatto storia. A tornare è Eduardo, nei panni di Gennaro, in Napoli Milionaria. Gennaro è stato catturato dai tedeschi. La guerra sta finendo ma lui è disperso. Moglie, figli, tutti, lo danno per morto. In sua assenza la famiglia si è arrangiata, molto bene, col mercato nero. E la moglie si è fatta un amico. Ma Gennaro torna e non riconosce più niente. E allora Eduardo risolve a modo suo, con la pietà. Che esprime attraverso quella memorabile frase: Adda passà a’nuttata. Ma nella “Sanità” di adesso per la pietà non c’è spazio. Felice, contento del suo status di reduce tornato, cammina di notte nei suoi vicoli, sorridendo a sé stesso. Anche Oreste ci cammina e non sorride. I due si incontrano…
Il rione Sanità ha apprestato i due destini. Lo diceva Totò, appunto: Chi è nato a Napule…

INCONTRI
mercoledì 25 maggio 2022
Roberto Manassero

Mario Martone ha presentato il suo ultimo film, Nostalgia, in concorso al Festival di Cannes: per il regista napoletano si tratta della seconda volta nella massima sezione del Festival, 27 anni dopo L’amore molesto. In un incontro con la stampa italiana, accompagnato dalla moglie co-sceneggiatrice Ippolita Di Maio, dall’attore protagonista Pier Francesco Favino e da Aurora Quattrocchi, splendida figura di madre anziana nel film, Martone ha parlato dell’origine e del senso di Nostalgia.


    La vicenda di Felice Lasco, napoletano che torna al Rione Sanità dopo quarant’anni di lontananza, fa pensare alla frase finale di Chinatown di Polanski, quando al protagonista viene detto che da «Chinatown non si può uscire»…

  MM: Mi fa piacere cominciare a parlare pensando al film di Polanski! In effetti, il Rione Sanità, dove avevo già ambientato attraverso Eduardo Il sindaco del Rione Sanità (guarda la video recensione) (2019), è un luogo cinematografico, un posto dell’anima. Non lo definirei un quartiere, ma un labirinto, uno spazio urbano popolato di persone.


  La Sanità, come la chiamano i napoletani, era già al centro del romanzo di Ermanno Rea dal quale il film è tratto. Cosa è rimasto del testo originario?

  MM: Dal romanzo, che ci è stato proposto dal produttore Luciano Stella e che abbiamo scelto grazie al fiuto di Ippolita, che in queste cose è sempre più avanti di me, è rimasta l’idea fondamentale di girare tutto dentro un solo quartiere. Nostalgia non è ambientato a Napoli, ma nel Rione Sanità, e non è una sfumatura da poco. La Sanità è una enclave che nemmeno i napoletani conoscono bene, un luogo tentacolare, “borgesiano” mi verrebbe da dire, in cui i personaggi si muovono ciascuno seguendo la propria strada, indipendentemente dagli altri. Al tempo stesso, però, sono gli incontri a definire il racconto, a farlo progredire, e a dare alla vicenda una dimensione cinematografica.

Questa dimensione quasi astratta ha condizionato anche il tuo stile?

  MM: Direi proprio di sì. La Sanità è un luogo pieno di umanità e il film doveva per questo essere girato “buttandosi in strada”, in una sorta di ripresa delle premesse del neorealismo, incontrando le persone del quartiere. Lo spazio che filmiamo è fuori dal tempo, un far west, ha qualcosa di mitologico. Ad esempio, nella Sanità ci sono le catacombe, per molti è ancora oggi una “valle dei morti”, un luogo di fantasmi, sospeso tra presente e passato; al tempo stesso è un luogo vivo e intorno al protagonista dovevamo creare dei rapporti forti, portando nel film la realtà vissuta sul set.

  La presenza e l’esperienza di Pier Francesco Favino sono dunque fondamentali per la riuscita del film…

  PF: Fatico a parlare in termini razionali del lavoro, dell’esperienza fatta per Nostalgia. Per me si è trattato di un lavoro viscerale e ora che siamo qui a presentarlo posso solo raccontare le emozioni che ho vissuto. Il film è stato un luogo, uno spazio, un tempo. E come il mio personaggio, anch’io mi sono perso. La Sanità è ammaliatrice, non è possibile piegarla alle leggi del cinema e non per caso sono stato io a dovermi piegare alle sue regole, trovando zone di me che non conoscevo. La Sanità è la vera protagonista di Nostalgia, anche se al di là di tutti i discorsi che possiamo fare trovo che il film sia in fondo molto semplice: è una storia d’amore e d’amicizia.

    Cosa significa per entrambi, regista e attore, l’idea di perdersi?

  MM: Rispondo pensando al finale del film, che per me è stato una vera perdizione. Non so perché il film (e il romanzo) finiscano in quel modo, e questo me lo sono chiesto sovente durante le riprese. In quelle settimane ero perso nel mondo che raccontavamo e per aggrapparmi a qualcosa mi sono affidato alle parole di Rea: per lui il labirinto doveva fermarsi lì, ed è stato così anche per me. In Nostalgia c’è qualcosa di chiunque ha lavorato alla sua realizzazione. Io, Ippolita, Pier Francesco e il resto del cast abbiamo abbiamo sentito risuonare parti di noi stessi nella storia: spero avvenga lo stesso per gli spettatori.

    FP: quando ho letto il romanzo ho pensato che ciascuno di noi, dentro di sé, ha un sud del mondo, un magnete interno, una presenza arcana. Paradossalmente, la Sanità, così connotata, potrebbe essere qualsiasi luogo del mondo. Napoli diventa un altrove. E Felice, che si ritrova nell’altrove, finisce per ritrovare sé stesso. La sua vicenda ha qualcosa di arcaico, perché l’idea di tornare è più importante del luogo in cui si torna. Trovo che lasciarsi portare dall’incertezza sia un gesto artistico e creativo fortissimo.

  Ma in definitiva, chi è Felice Lasco per voi?

  MM: è certamente un personaggio atipico nel cinema italiano. Non è un eroe, ha motivazioni difficili da comprendere, un’emotività e degli scatti che non ti aspetti. Fin da subito con Ippolita abbiamo pensato che in lui c’era qualcosa di inesplorato.

  PF: Penso alla questione della lingua, così importante per il personaggio. Il suo arco di evoluzione sta racchiuso nelle lingue che parla, nel trovare ciò che non sapeva più di avere. All’inizio Felice parla solo arabo, poi ritrova il suo napoletano. E il napoletano non è una cadenza, ma una vera e propria lingua, fatta di silenzi, ritmi, respiri. Per questo il lavoro che abbiamo fatto non è semplicemente un virtuosismo: parlare significa far battere il cuore, entrare nella testa di un personaggio. Studiando l’arabo mi sono ad esempio accorto che in quella lingua non esiste il verbo avere: in arabo una cosa è “a te”, come nel napoletano, e in questi legami ho trovato elementi inaspettati. Da ragazzo Felice è stato strappato dal suo mondo, è stato costretto a diventare altro, e poi, quarant’anni dopo, si convince a ricominciare, a ritrovare sé stesso. Come lui, anch’io ho dovuto acquisire un altro corpo, un’altra estetica. È stato per entrambi un percorso di crescita, fino ad arrivare a parlare una lingua madre.  

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 7 luglio 2022
Valerio Caprara
Il Mattino

È un film molto lineare, "Nostalgia", interpretato magnificamente dall'intero cast e in particolare, va da sé, dal supremo Favino e l'ormai super affidabile Di Leva. Tutto il percorso biografico à rebours del protagonista, in effetti, sembra appoggiato su una maxi tela in cui fotografia, scenografia e montaggio non smettono mai d'integrare una materia schizoide, calda e colorita nell'inesorabile progression [...] Vai alla recensione »

lunedì 27 giugno 2022
Marco Grosoli
Gli Spietati

Napoli, sembra dirci Martone con questo suo ultimo film, non è riformabile. Il che è, allo stesso tempo, una notizia buona e una cattiva. Buona perché in virtù di questa irriformabilità Napoli può ancora a buon diritto candidarsi come capitale ideale del terzo mondo. È dal Cairo (e prima ancora, dal Libano) che arriva Felice, il protagonista della storia che Martone adatta da un romanzo di Ermanno [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 giugno 2022
Peter Bradshaw
The Guardian

Il film di Mario Martone, girato splendidamente e composto in modo superbo, è spesso vicino a diventare qualcosa di molto speciale. E anche se alla fine si accontenta di ripiegare su qualcosa di genericamente orientato al crimine, è comunque un ottimo film. Napoli, diversa da quella di Sorrentino, è meravigliosa. Felice (Pierfrancesco Favino) torna in città dopo quarant'anni.

sabato 4 giugno 2022
Filiberto Molossi
La Gazzetta di Parma

Come un Ulisse moderno, in cerca della sua Itaca dal richiamo irresistibile, là dove il passato è un Paese straniero, ma ci dobbiamo tornare. Perché ha ragione Pasolini: «La coscienza sta nella nostalgia, chi non si è perso non ne possiede». E allora smarrirsi, in una Napoli che è qui, adesso, ovunque e dappertutto: con le sue strade, i suoi vicoli, i suoi gradini, i suoi cul de sac, labirinto tentacolare [...] Vai alla recensione »

martedì 31 maggio 2022
Matteo Marelli
Film TV

E se il senso dell'ultimo film di Mario Martone stesse tutto lì, nel significato del titolo e nei versi posti in esergo? Nostalgia, ovvero "dolore del ritorno", seguito dal cartello con incise le parole di Pier Paolo Pasolini che recitano: «La conoscenza è nella nostalgia. Chi non si è perso non possiede». Un uomo arriva a Napoli; si muove disambientato per i suoi vicoli; parla un italiano incerto, [...] Vai alla recensione »

martedì 31 maggio 2022
Fabio Canessa
Il Tirreno

Partito da casa per cercare fortuna all'estero, torna a Napoli dopo quarant'anni a trovare la vecchia madre e a regolare i conti con la città e i suoi traumi. Diventato un ricco imprenditore in Egitto, vuole trasferirsi con la bella moglie nel luogo natale. Un coraggioso prete anticamorra lo guida per il rione Sanità, ma lui vuole incontrare il suo vecchio amico del cuore, che nel frattempo è diventato [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 maggio 2022
Gianni Canova
We Love Cinema

"Derelitta". Così Ermanno Rea definisce Napoli nella prima pagina del suo romanzo Nostalgia, da cui Mario Martone ha tratto l'omonimo film in concorso nei giorni scorsi al Festival di Cannes. Derelitta: cioè, etimologicamente, abbandonata (dal latino derelinquere). La parola evoca anche altri possibili significati (miserabile, emarginata, trascurata.

domenica 29 maggio 2022
Fabio Ferzetti
L'Espresso

La vecchia madre non ci vede quasi più. Quando apre la porta del seminterrato prima appaiono le sue dita, Doi il viso. Quel figlio che non vedeva da quarantanni quasi non lo riconosce. Eppure lui è venuto fin li per lei. Per lei, per la sua adolescenza perduta, per quel Rione Sanità da cui fuggi a 15 anni, complice involontario di un delitto impunito.

domenica 29 maggio 2022
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

(Ri)vedi Napoli e poi... chissà. Il ritorno nella città natia di Felice avviene da uomo ricco, dopo quarant'anni passati tra Libano ed Egitto. Nel Rione Sanità, egli ritrova l'anziana madre, fragile e prossima alla morte. Si riappropria lentamente di luoghi e odori, così come del dialetto dimenticato, che infine riaffiora nella sua musicalità invadente.

sabato 28 maggio 2022
Emiliano Morreale
L'Essenziale

Un uomo torma a Napoli dopo aver vissuto quarant'anni in Libano, in Sudafrica e poi in Egitto. Torna, più precisamente, nel rione Sanità, a ritrovare la madre mai più vista da allora e forse a regolare i conti col proprio passato. Con un episodio legato all'amicizia con un coetaneo di allora diventato oggi boss del quartiere. Nostalgia di Mario Martone, tratto dal romanzo di Ermanno Rea, ha una struttura [...] Vai alla recensione »

sabato 28 maggio 2022
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Pronta una medaglietta per un regista napoletano che non dichiari l'intenzione di mostrare "una Napoli diversa dal solito". Poi finiamo sempre nei vicoli del rione Sanità: motorini truccati, il prete che con i canti e balli all'ora-torio contrasta l'educazione criminale. Non abbiamo letto "Nostalgia" di Ermanno Rea, che da "La dismissione" ricordavamo scrittore più moderno.

sabato 28 maggio 2022
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

Dopo quarant'anni, torna a Napoli. Felice di nome (e forse anche di fatto), il protagonista ha vissuto nei Paesi Arabi e stenta a riappropriarsi dell'idioma originario. Per questo va apprezzato il lavoro di Pierfrancesco Favino sul piano dell'intonazione linguistica. Comunque, a poco a poco, Felice ritrova la memoria della sua adolescenza, caratterizzata da corse in moto ed episodi di microcriminalità; [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 maggio 2022
Serena Nannelli
Il Giornale

Con Nostalgia Mario Martone torna in gara a Cannes a 27 anni di distanza da "L'amore molesto". Oggi come allora il film nasce da un romanzo, in quel caso della Ferrante, in questo di Ermanno Rea, ed è ambientato a Napoli, come accaduto anche negli ultimi due titoli realizzati dal cineasta. Protagonista è Felice Lasco (Pierfrancesco Favino), un uomo che dopo aver vissuto quarant'anni in Egitto torna [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 maggio 2022
Maria Lombardo
La Sicilia

La nostalgia può fare brutti scherzi, non è solo sentimento da cui è bello farsi cullare porta a galla sensi di colpa, bisogno di mettere in discussione le proprie scelte con tutte le conseguenze del caso. Se poi l'oggetto della nostalgia è una città e la città si chiama Napoli e la zona di Napoli è il Rione Sanità, tutto è più complesso e pericoloso.

venerdì 27 maggio 2022
Tonino De Pace
Duels.it

Mario Martone torna a scandagliare il cuore tumultuoso e segreto di Napoli. Sembra di essere tornati ai tempi de L'amore molesto tanto questo film, nel Concorso di Cannes 75, sembra riguardare, come quello, quei legami profondi che il regista intrattiene con la sua città. Legami quasi inesprimibili mai interrotti, caso mai allentati in quello sguardo da lontano che Mario Martone ha adottato verso Napoli [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2022
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Dopo quarant'anni di assenza, Felice (strepitoso Favino) parte dall'Egitto e torna nel- la sua Napoli, per riabbracciare l'anziana mamma. La donna vive nel rione Sanità, dove Felice ha trascorso la sua gioventù, in compagnia del miglior amico Oreste. Ritornando in quei luoghi e tra quelle strade, l'uomo viene preso da una forte nostalgia. Intanto, diventa amico di don Luigi, un coraggioso prete che [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2022
Gabriele Porro
Cult Week

Nostalgia di Mario Martone, da non confondere con il filosofico Nostalghia (1983, di Andrei Tarkovski), racconta due ritorni. Innanzitutto quello del protagonista Felice Lasco (Pierfrancesco Favino), deciso a ripercorrere dopo quarant'anni i vicoli napoletani che, appena 15enne, aveva dovuto abbandonare ed ora ritrova, malinconico "straniero" nel suo Rione Sanità, dove il film è interamente ambientato [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2022
Flavio Natalia
Ciak

Dall'omonimo romanzo di Ermanno Rea, la storia di un uomo che torna nella sua Napoli per assistere la madre morente, in quel Rione Sanità dal quale era fuggito, 15enne, 40 anni prima. Un ritorno che rappresenta la riscoperta di sé ma anche un tuffo nel suo passato, nel quale si nasconde un terribile segreto. Nel cinema che in questi tempi difficili guarda ancora di più agli incassi, ci sono ancora [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 maggio 2022
Roberto Baldassarre
Cineclandestino

In concorso alla 75° edizione del Festival di Cannes, l'undicesimo lungometraggio del regista Mario Martone è un ritorno, per l'autore, a una storia contemporanea d'ambientazione partenopea. Con Nostalgia (2022), tratto dall'omonimo romanzo di Ermanno Rea (pubblicato postumo), Martone torna al famigerato rione Sanità già scandagliato, usufruendo della nota piéce di Eduardo De Filippo, con Il sindaco [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 maggio 2022
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Dopo 40 anni divisi tra Beirut e Il Cairo Felice (Favino) torna a Napoli, nel suo rione Sanità, per rivedere dopo tanto tempo la vecchia madre e fare i conti col passato, in special modo con il suo amico del cuore dell'adolescenza, con il quale divide un omicidio accaduto all'epoca, e che nel frattempo è diventato il boss più temuto del quartiere. Dal romanzo omonimo di Ermanno Rea, "Nostalgia" è uno [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 maggio 2022
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

"È tutto come un tempo, non è cambiato nulla. È incredibile". È, più o meno, quello che dice Felice Lasco in una telefonata alla moglie, rimasta al Cairo. La sorpresa di una Napoli immobile, impermeabile agli eventi. Come se si fosse avverato il desiderio del mostro Funiculì Funiculà di No grazie, il caffè mi rende nervoso: Napoli nun adda cagna'! Eccovi serviti.

mercoledì 25 maggio 2022
Raffaele Meale
Quinlan

Cammina per i vicoli del Rione Sanità Oreste Spasiano detto 'O Malommo, con il cappuccio della felpa alzato e con gli occhi bassi ma sempre vigili: è solo e non ha mai nessuno attorno, perché nessuno osa avvicinarglisi. Il passo è completamente diverso, ma la passeggiata solitaria, magari al tramonto o di primissima mattina, riporta subito alla mente quella di Eduardo Scarpetta in una delle sequenze [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 maggio 2022
Roberto Manassero
Cineforum

All'inizio di Nostalgia, Felice Lasco, il protagonista interpretato da Pierfrancesco Favino, cinquantenne napoletano che torna a casa, nel quartiere Rione Sanità, dopo quasi quarant'anni d'assenza, ormai cittadino egiziano e quasi incapace di ricordare l'italiano, percorre le stesse strade che erano già di Delia in L'amore molesto, film di 26 anni fa che raccontava un altro ritorno a casa, un altro [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 maggio 2022
Michele Anselmi
Cinemonitor.it

La nostalgia, nel senso etimologico del termine, ossia "il dolore del ritorno", è notoriamente assai cinematografica, mette in moto sentimenti complessi e toccanti. Non sorprende quindi che il prolifico Mario Martone, al quarto film in meno di cinque anni, si sia ispirato al romanzo del conterraneo Ermanno Rea, uscito postumo nel 2016, per farne un nuova perlustrazione emotiva nel ventre un po' catacombale [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 maggio 2022
Teresa Marchesi
Huffington Post

Libri: mai come quest'anno i film italiani a Cannes - nel concorso ufficiale come alla Quinzaine des Réalisateurs - hanno attinto (bene) dalla letteratura. C'è l'emozionante romanzo di Ermanno Rea dietro "Nostalgia" di Mario Martone, che riporta in concorso il Pierfrancesco Favino de "Il Traditore". "Nostalgia" esce subito nelle nostre sale, il 25 maggio.

mercoledì 25 maggio 2022
Andrea Martini
Quotidiano Nazionale

Nostalgia è invece la grande occasione per Mario Martone, che Cannes ha spesso ingiustamente ignorato. Il regista napoletano si affida alle pagine dell'omonimo romanzo di Ermanno Rea ma proprio la rassicurante intelaiatura delle pagine gli permette di abbandonarsi al demone della sua personale creatività, in qualche occasione tenuta a freno dall'intelligenza e dalla cultura.

mercoledì 25 maggio 2022
Alessandra Levantesi
La Stampa

Ruota sui motivi del Ritorno, del conflitto fra vita e morte e del destino come forza cieca, ineluttabilmente condizionata dal passato. È una sorta di tragedia greca Nostalgia di Mario Martone, sulla Croisette e da oggi in sala; e cosa di meglio di un palcoscenico come il Rione Sanità, chiamato anche Valle dei morti in quanto antico luogo cimiteriale, per mettere in scena questo dramma contemporaneo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 maggio 2022
Francesco Alò
Il Messaggero

Martone torna con Nostalgia qui in concorso dopo 27 anni ed è ancora una volta un amore molesto. Quello che lega, dopo 40 anni, l'imprenditore Felice Lasco (Pierfrancesco Favino) al gangster Oreste Spasiano (Tommaso Ragno). Un tempo inseparabili, ora estranei. Felice torna nel Rione Sanità di Napoli che parla arabo (ha una moglie al Cairo) ma dopo poco gli torna l'accento mentre o' malommo Spasiano, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 maggio 2022
Cristina Piccino
Il Manifesto

Un ritorno. È questo il movimento intorno al quale Mario Martone costruisce il suo nuovo film, unico titolo italiano in concorso - e in sala da oggi - rivolgendosi a Ermanno Rea e al suo ultimo romanzo di cui il film conserva il titolo, Nostalgia (Feltrinelli) anch'esso un ritorno dello scrittore napoletano nella propria città, dopo la scelta di vivere a Roma.

mercoledì 25 maggio 2022
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

"Mi hanno detto che la bellezza non la puoi vedere - Certe volte sogno e vedo sempre il mio quartiere - Non esiste amore a Napoli, ma ovunque vada è sempre casa mia, ovunque vada è sempre casa mia". Non esiste amore a Napoli di Tropico potrebbe accompagnare la lettura del romanzo di Ermanno Rea e, al contempo, riecheggiare nella nostra testa mentre osserviamo Felice (Pierfrancesco Favino) nell'omonimo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 maggio 2022
Francesco Costantini
Asbury Movies

Mario Martone non ha nessuna intenzione di andarsene da Napoli. C'era a Venezia 2021 con Qui rido io e l'affresco teatral-sentimentale di una famiglia fuori dal comune in equilibrio tra confusione privata e trionfi pubblici, c'è ancora a Cannes 2022 con il suo nuovo film, che si chiama Nostalgia ed è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Ermanno Rea.

mercoledì 25 maggio 2022
Alberto Crespi
La Repubblica

Il viaggio di Mario Martone nel "corpo" di Napoli continua. Dopo Il sindaco del rione Sanità da Eduardo, presentato a Venezia nel 2019 e dopo Qui rido io si ritorna in uno dei quartieri più iconici e problematici della città: la Sanità, appunto, edificato in un vallone usato come luogo di sepoltura fin dai tempi degli antichi greci. E non a caso Nostalgia, dal romanzo omonimo di Ermanno Rea, è un film [...] Vai alla recensione »

NEWS
PREMI
mercoledì 10 maggio 2023
 

L'attore si è aggiudicato il premio per la sua interpretazione in Nostalgia. Vai all'articolo »

OSCAR
giovedì 22 dicembre 2022
 

Il film di Martone non è stato selezionato per essere candidato alla statuetta. Vai all’articolo »

OSCAR
lunedì 26 settembre 2022
 

L’annuncio delle nomination è previsto per il 24 gennaio 2023. Vai all'articolo » 

GALLERY
mercoledì 25 maggio 2022
 

Applausi per Nostalgia e per Tori et Lokita dei fratelli Dardenne. Parata di star per la premiere di L'innocent di Louis Garrel. Vai all'articolo »

CANNES FILM FESTIVAL
mercoledì 25 maggio 2022
Paola Casella

Una storia di redenzione e rimpianto. In Concorso a Cannes e da oggi al cinema. Vai all'articolo »

TRAILER
giovedì 12 maggio 2022
 

Regia di Mario Martone. Un film con Pierfrancesco Favino, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Aurora Quattrocchi, Sofia Essaïdi. Da mercoledì 25 maggio al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
venerdì 6 maggio 2022
 

Regia di Mario Martone. Un film con Pierfrancesco Favino, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Aurora Quattrocchi, Sofia Essaïdi. Da mercoledì 25 maggio al cinema. Guarda il trailer »

CANNES FILM FESTIVAL
giovedì 14 aprile 2022
Tommaso Tocci

Tanti i nomi da Cronenberg, James Gray, Kore-eda fino ai Dardenne. Attesissima la serie Esterno notte di Marco Bellocchio. Vai all’articolo »

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