Pozzis, Samarcanda

Film 2021 | Documentario, Commedia drammatica, 86 min.

Anno2021
GenereDocumentario, Commedia drammatica,
ProduzioneItalia
Durata86 minuti
Regia diStefano Giacomuzzi
AttoriAlfeo Carnelutti, Stefano Giacomuzzi .
TagDa vedere 2021
DistribuzioneRodaggio Film
MYmonetro Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Regia di Stefano Giacomuzzi. Un film Da vedere 2021 con Alfeo Carnelutti, Stefano Giacomuzzi. Genere Documentario, Commedia drammatica, - Italia, 2021, durata 86 minuti. distribuito da Rodaggio Film. Valutazione: 3,5 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 16 febbraio 2022

Cocco e Stefano sono due amici improbabili legati da un unico obiettivo: arrivare a Samarcanda. In Italia al Box Office Pozzis, Samarcanda ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 19,7 mila euro e 9,2 mila euro nel primo weekend.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
La storia di un'amicizia che cresce alla distanza e si costruisce sotto i nostri occhi. Un film fatto con il cuore.
Recensione di Simone Emiliani
mercoledì 16 febbraio 2022
Recensione di Simone Emiliani
mercoledì 16 febbraio 2022

Due personaggi, un unico obiettivo: arrivare a Samarcanda. Uno è Cocco, 74 anni, ex-pilota di speedway e affetto dal morbo di Crohn. È l'unico abitante di Pozzis, un paese sulle montagne friulane che si popola sola a settembre quando si riempie di motociclisti per il Cocco Meeting e ha trascorso otto anni in carcere con l'accusa di omicidio. L'altro è Stefano, 22 anni, il regista, per la prima volta davanti la macchina da presa. Insieme intraprendono il viaggio, da Pozzis a Samarcanda, 8222 Km. Cocco parte a bordo della sua Harley-Davidson del 1939, il suo "ferrovecchio". Stefano lo segue in auto. Durante il percorso ci sono però numerosi imprevisti e il sogno di raggiungere la destinazione potrebbe svanire da un momento all'altro.

Come in molto cinema on the road, non conta tanto la meta ma quello che accade tra i protagonisti. Quella tra Cocco (soprannome di Alfeo Carnelutti) e il regista Stefano Giacomuzzi, al secondo lungometraggio dopo Sotto le stelle fredde, è la storia di un'amicizia che cresce alla distanza. Pozzis, Samarcanda si costruisce sotto i nostri occhi.

Potrebbe interrompersi da un momento all'altro, riprendere e fermarsi di nuovo. Ha la spinta del road movie nelle soste, nei paesaggi attraversati, dalla Slovenia, alla Turchia, Georgia, Kazakistan e Uzbekistan. Cocco appare burbero come Gérard Depardieu in Mammuth, crea l'unica vera frattura con il regista quando non vuole assolutamente parlare del motivo per cui è andato in prigione. Lì si avverte forse l'unico vero scarto tra quello che poteva essere uno dei rari obiettivi narrativi del documentario (Giacomuzzi mostra di averne bisogno) e invece quello che Pozzis, Samarcanda sta diventando.

In un dialogo privato (l'intimità è già dichiara dall'inizio in una comunicazione tutta in dialetto) si spegne la telecamera. Come all'inizio. Lo spettatore resta giustamente fuori, come nel momento in cui Cocco ha un malore. Lì entra in gioco la paura. Non viene filmata. È improvvisa in uno schermo che diventa nero. Si sentono solo le voci. Qui c'è tutta la vera umanità di Pozzis, Samarcanda.

A Giacomuzzi non interessa finire a tutti i costi il documentario ma che Cocco possa prima stare bene e poi riprendere il viaggio. Un film fatto col cuore, che ha i momenti distensivi nei dialoghi e i selfie con gli abitanti del posto. Ma che cambia da uno stacco di montaggio all'altro, come l'umore di Cocco prima e Stefano poi. Ha già ottenuto alcuni riconoscimenti: miglior lungometraggio all'Edera Film Festival e miglior documentario all'International Motor Film Awards di Londra.

Cercando delle connessioni con altri film, possiamo rintracciarci quella vitalità di alcune commedie British fine anni '90 come Svegliati Ned o le immagini di Cocco in moto potrebbero uscire da un film di Kaurismäki. Ma forse uno dei pregi di Pozzis, Samarcanda è che non somiglia a niente e nessuno e rappresenta qualcosa di unico, perché la storia e il vissuto di Cocco vengono prima di tutto.

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FOCUS
MYMOVIESONE
venerdì 18 marzo 2022
 

Pozzis, Samarcanda - in esclusiva streaming su MYmovies ONE dalle 21.00 di domenica 20 marzo - è un road-movie che non assomiglia a nessun altro. Un viaggio tra lingue e terre, generazioni e sogni, solo apparentemente lontani tra loro. Il racconto del farsi di un’amicizia insolita e dalle inaspettate risorse. Una vera avventura, senza filtri, in cui si ride e ci si commuove allo stesso tempo.

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Dedicato alla singolare figura di Alfeo “Cocco” Carnelutti, centauro “eremita”, e al suo viaggio in moto verso la leggendaria città dell’Asia, il secondo lungometraggio di Stefano Giacomuzzi (dopo Sotto le stelle fredde) è la storia di un'amicizia che cresce alla distanza, una storia che si costruisce sotto i nostri occhi.

Cercando delle connessioni con altri film, possiamo rintracciarci quella vitalità di alcune commedie British fine anni '90 come Svegliati Ned o le immagini di Cocco in moto potrebbero uscire da un film di Kaurismäki. Ma forse uno dei pregi di Pozzis, Samarcanda è che non somiglia a niente e nessuno e rappresenta qualcosa di unico, perché la storia e il vissuto di Cocco vengono prima di tutto.

Pozzis, Samarcanda è stato premiato come Miglior film all’Edera Film Festival di Treviso e Miglior Documentario agli International Motor Film Awards di Londra, dopo essere stato presentato in anteprima all’Ischia Film Festival e selezionato al Millennium Docs Against Gravity Film Festival, al Documentaria di Palermo e al Babel Film Festival di Cagliari.

IL FILM
Cocco e Stefano sono due amici improbabili legati da un unico obiettivo: arrivare a Samarcanda. Cocco ha 73 anni e un passato controverso, è affetto dal morbo di Crohn ed è l’unico abitante di Pozzis, un paese fantasma sulle montagne friulane. Da sempre sogna di partire verso est in sella alla sua Harley-Davidson del 1939. L’incontro con Stefano, regista di 22 anni, rende il sogno realtà. Nasce così un viaggio assurdo: 8000 km, fin nel cuore dell’Asia. Cocco in sella ad una moto inadatta a un percorso così estremo. Stefano al seguito, su un furgone con una troupe cinematografica, per realizzare un film sull’impresa e la travagliata storia dell’amico. Cocco ha scontato otto anni in carcere per omicidio, ma non vuole parlarne e Stefano teme che questo comprometta la riuscita del film. Tra le difficoltà di un viaggio che sembra impossibile per un vecchio motociclista, i dubbi di un giovane regista per la prima volta davanti alla macchina da presa, ed imprevisti anche drammatici, i due temono di essersi cimentati in un progetto più grande di loro. Solo l’amicizia permetterà ad entrambi di raggiungere la propria meta.

Frasi
"Vivo o morto, io devo arrivarci!"
Cocco (Alfeo Carnelutti)
dal film Pozzis, Samarcanda - a cura di Firmin
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 21 settembre 2021
Maria Sole Colombo
Film TV

Trae in inganno la virgola del titolo: i toponimi che lo compongono non sono da leggersi alla maniera di Paris, Texas ma come i capolinea di un pazzo viaggio dal Friuli al cuore della Via della seta, realizzato per davvero da una vecchia gloria del motociclismo e da un regista esordiente. Tra i due punti sulla mappa, oltre a svariate migliaia di km male asfaltati, ci sono un piccolo road movie, una [...] Vai alla recensione »

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