Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Argentina, Italia |
Regia di | Gaspar Noé |
Attori | Dario Argento, Françoise Lebrun, Alex Lutz . |
Tag | Da vedere 2021 |
MYmonetro | 3,98 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 14 giugno 2021
Gli utilimi giorni di una coppia innamorata, ormai colpita dall'età e dalla demenza. Il film ha ottenuto 3 candidature a Lumiere Awards,
ASSOLUTAMENTE SÌ
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In un piccolo appartamento di Parigi vive una coppia di anziani signori: lui è un critico cinematografico, lei una terapista in pensione. Lui sta cercando di scrivere un libro sui sogni, lei esce ancora spesso di casa, ma un po' alla volta si dimentica le cose, perde oggetti, smarrisce la strada. Talvolta i due ricevono la visita del figlio adulto, il quale cerca inutilmente di convincerli a trasferirsi in una casa di riposo. La vita prosegue e la demenza senile della donna complica sempre di più le giornate di entrambi.
Interpretato da Dario Argento e Françoise Lebrun, un dramma familiare che ricorda da vicino Amour di Michael Haneke per il modo in cui racconta con lucidità il progressivo invecchiamento di una coppia.
All'apparenza l'ultimo film di Gaspar Noé, presentato nella sezione Cannes Première in una versione finita da pochi giorni, si distingue in maniera sorprendente dalla produzione classica del regista: non è un tour-de-force visivo, non ha i colori pop e le provocazioni a cui siamo abituati ed è al contrario una riflessione meditata sull'invecchiamento e sull'avvicinamento alla morte.
Il riferimento immediato è ovviamente ad Amour di Haneke, di cui Vortex potrebbe essere una sorta di ripresa stilizzata. In scena ci sono letteralmente due personaggi, ciascuno protagonista della propria parte di schermo in inquadrature in split screen che occupano buona parte del film (a parte o quasi una bella ripresa della coppia seduti su un terrazzo fra i tetti di Parigi, chiusa da una panoramica che porta significativamente sul nero di un muro in mattoni...). Da un lato c'è il marito, interpretato da Dario Argento, con tutto il suo carico di riferimenti cinefili e orrorifici, un critico impegnato a scrivere di cinema e di sogni con la medesima esuberanza del regista; dall'altro c'è la moglie terapista, la bravissima Françoise Lebrun di La maman et la putain (oggi invecchiata ma ancora riconoscibilissima), affetta dai primi segnali dell'Alzheimer e vero fulcro narrativo del film. Lo spettatore è chiamato a scegliere quale delle parti seguire, lasciando che lo sguardo si perda nell'incertezza del racconto e colga il duplice cammino verso la fine dei due protagonisti.
La dedica iniziale del film è rivolta coloro "il cui cervello si decomporrà prima del cuore", ed è una dichiarazione al tempo stesso cinica e straziante. Il vortice del titolo, nell'unica scena ardita del film, realizzata da Noé con la consueta maestria sospesa tra il sorprendente e il pacchiano, è quello di uno sciacquone ripreso in modo tale da vedere un mucchio di carta risucchiato dall'acqua, mentre ancora si scorgono alcune parole confuse parole stampate: come a dire che siamo tutti trascinati dal vortice della vita - ciascuno con la propria storia e il proprio spazio - e che la razionalità dei pensieri viene spinta verso quella "insalata di parole" che la medicina individua come uno dei primi segnali della demenza senile.
Come già in Enter the Void, ma con un grado di sensibilità e una raffinatezza sorprendenti, Noé racconta lo spazio sospeso tra vita e morte. Se questa volta non entra negli stati intrapsichici della mente è perché la mente di uno dei personaggi del film - il più interessante dei due, la terapista che per una vita ha studiato i pensieri altrui e ora sta perdendo il controllo di tutto - si sta lentamente spegnendo. Il ritmo del film è per questo lento, compassato, estenuante, la durata senza dubbio eccessiva, ma il procedimento di Noé è necessario al senso generale del film. Vortex si abbandona ai tempi incerti della vita, è artificioso, gratuito, eppure al tempo stesso improvvisato. È un'opera ardita, sottilmente disturbante e di una lucidità tale da riuscire a rappresentare l'inesorabile.
Ovviamente non si parla di registi di commediole o film commerciali (che purtroppo devono esistere anche loro) ma siamo di fronte ad un vero autore; e quindi o solo si ama o lo si odia (io lo amo), ma non si può certo mettere in discussione il fatto che sia sempre originale e mostri in ogni film un punto di vista unico. Argento attore una bellissima scoperta.
Ci sono film che non ti aspetti e non ti aspetteresti mai. Che la fantasia non riesce a concepire. Che non esistono neanche nei sogni più proibiti. Quelle cose che appaiono, così, all'improvviso e trasformano l'impossibile in possibile. Vortex di Gaspar Noé è uno di questi. Castrato e umiliato da Thierry Frémaux che l'ha selezionato in Cannes Premier (quando avrebbe meritato di certo il concorso) e [...] Vai alla recensione »
"La vita non è altro che un sogno", afferma Dario Argento, parafrasando Edgar Allan Poe, all'interno di una delle prime sequenze di "Vortex", l'ultimo lungometraggio del regista franco-argentino Gaspar Noé. Un sogno che, trasformandosi progressivamente in incubo, si fa presagio di morte. Nella sua prima prova attoriale il maestro del brivido interpreta un anziano scrittore che assiste all' inesorabile [...] Vai alla recensione »
Dopo essere scampato a una quasi letale overdose, Gaspar Noe ha tirato il freno a mano. In poco più di 15 giorni ha letteralmente improvvisato un film con un sorprendente non-attore come Dario Argento realizzando così un lavoro che è stato accolto benevolmente anche dai suoi detrattori abituali. La storia di un'anziana coppia che si trova a fare i conti con la finitezza della vita e con la demenza [...] Vai alla recensione »
Gaspar Noé è un uomo innamorato. La furia con cui in ogni film si accanisce sull'immagine può essere letta come un gesto d'amore, l'atto inventivo di un regista che di volta in volta ne testa la tenuta perché, di fondo, convinto che il cinema possa ancora perturbare l'occhio di chi guarda, disorientarlo, confonderlo, moltiplicando le traiettorie e i punti di vista, allucinando la percezione, irritando [...] Vai alla recensione »
«Film drammatico con Brando Pacitto (Baby), Andrea Lattanzi (Summertime) e Ludovica Martino (SKAM Italia)». Così recita la presentazione di Netflix dell'esordio di Antonaroli, distribuito dalla piattaforma dopo il passaggio al Torino Film Festival 2021. Chiaro, dunque, il perché Netflix l'abbia scelto, e, forse anche perché sia nato così, con un terzetto di protagonisti sugli scudi grazie a tre serie [...] Vai alla recensione »
L'incipit è lieve come un mattino in terrazza: la luce del sole, un tavolino, due sedie e un brindisi alla vita che è un sogno, dice Françoise. Un sogno in un sogno, precisa Dario, guardandosi attorno. Che Vortex sia un film sulla sincronia è evidente e del resto Gaspar Noé sul rapporto sincronico tra la realtà e la sua messa in scena cinematografica ha costruito un'intera filmografia: un percorso [...] Vai alla recensione »
Presentato in anteprima a Cannes, Vortex arriva a Locarno inserito nel programma di Piazza Grande. Il cinema di Gaspar Noé sembra essere giunto a maturazione, e di aver trovato in una strana combinazione chimica la continuità estetica e tematica. Dopo la danza sfrenata di Climax, indotta dalle droghe, stavolta il regista argentino sceglie di ballare dentro un rave geriatrico, per chiudere un trittico [...] Vai alla recensione »
Un film che ti ruba il cuore. Impossibile resistere. E impossibile non sovrapporre alle immagini del film quelle di Dario Argento, regista amatissimo. Noé si prende tutto il tempo del mondo per raccontare la progressione della malattia di lei, e del tentativo di restare aggrappato alla vita di lui. Tutto finisce. Lo schermo diviso chiarisce che la prossimità non significa vicinanza e viceversa.