Lamb

Film 2021 | Drammatico, +13 106 min.

Regia di Valdimar Jóhannsson. Un film Da vedere 2021 con Noomi Rapace, Björn Hlynur Haraldsson, Hilmir Snær Guðnason, Ingvar Eggert Sigurðsson. Cast completo Genere Drammatico, - Islanda, 2021, durata 106 minuti. Uscita cinema giovedì 31 marzo 2022 distribuito da Wanted. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,32 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 28 marzo 2022

Una coppia aiuta una pecora a partorire. Si sentono da subito connessi all'esserino appena nato e lo portano in casa come fosse loro figlio. Il film è stato premiato agli European Film Awards, Il film è stato premiato a National Board, In Italia al Box Office Lamb ha incassato 63,6 mila euro .

Consigliato sì!
3,32/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,00
PUBBLICO 3,47
CONSIGLIATO SÌ
Un film che porta a credere all'incredibile, con una Noomi Rapace straordinaria per intensità e pathos.
Recensione di Paola Casella
mercoledì 20 ottobre 2021
Recensione di Paola Casella
mercoledì 20 ottobre 2021

Maria e Ingvar sono una coppia di agricoltori e allevatori che vive in una fattoria isolata da qualunque altro insediamento e qualunque altra creatura umana. La loro vita è scandita dalle necessità del lavoro nei campi e della cura di un nutrito gregge di pecore. Tutto sembra procedere tranquillamente, ma fra Maria e Ingvar c'è troppo silenzio e intorno alla fattoria incombe una presenza oscura che visita il gregge incustodito. Un giorno i due coniugi aiutano una pecora a partorire un esserino del quale si innamorano a prima vista, e che iniziano ad accudire in casa propria, sottraendolo alla madre naturale. È l'inizio di una deriva che ha le sue radici in un vuoto che attraversa il passato della coppia, e che aprirà la porta alla tenerezza e al mistero.

Lamb, opera prima del regista sceneggiatore islandese Valdimar Johannsson, ha a che vedere tanto con lo svedese Border, nella sua rappresentazione di un sovrannaturale concreto e materico all'interno di ambienti nordici in cui la natura è dominante, quanto con il francese Ricky nel raccontare la genitorialità in una veste tenera e surreale, con un tocco di magia. Ma Lamb ha molto a che vedere anche con le leggende folk del Nord Europa piene di creature mitologiche e con il genere horror, non tanto a causa di quelle creature, quanto della tensione che sottende tutta la narrazione, sempre intrisa di minaccia.

Noomi Rapace nel ruolo di Maria è straordinaria per intensità e pathos, e incarna una determinazione speculare alla sua disperazione.

Lamb può essere letto come una metafora di quella determinazione disperata, pronta a superare qualsiasi limite e a trasgredire ogni legge di natura. Johannsson incastona i suoi personaggi in una natura incontaminata e indifferente agli esseri umani che cercano di dominarla attraverso l'agricoltura e la pastorizia, e si rifiutano di accettare il suo dominio. Anche il silenzio che circonda Ingvar e Maria (contrastato dalle musiche potenti del tappeto sonoro) si innesta in quella legge naturale che impedisce agli animali di esprimere verbalmente le proprie emozioni e rivendicare attraverso la parola i propri diritti.

Ingvar e Maria non sono due "ignoranti zappaterra", leggono libri e ascoltano musica, conoscono la raffinatezza del pensiero alto e dei sentimenti più puri, come quello che li lega l'uno all'altra. Ma allo stesso tempo sono animali dagli istinti primordiali e ferini, pronti a prendere il sopravvento. La loro storia è divisa in tre capitoli che sono in realtà gli atti teatrali di una drammaturgia necessaria perché deve compiersi ad ogni costo, e il modo in cui ogni personaggio, umano o animale, entra in scena dà la misura dell'originalità narrativa e visuale del regista-sceneggiatore, che ha meditato a fondo ogni inquadratura, ogni quadro desolato, ogni spazio immenso oppure rigidamente delimitato, così come ogni luce accecante o invece carica di ombre.

Lamb ti porta a credere all'incredibile, come fanno i suoi protagonisti, e allo stesso tempo ti accompagna verso un finale che rivela la profondità di certe ferite e l'irrimediabilità di certi percorsi umani.


LAMB disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 30 settembre 2022
Alessandro Spata

Tra incubo scientifico, speculazione filosofica e parodia dell’esistenza si dipana una trama su due piani,quello realistico e quello immaginario (“chimerico” nello specifico), che si avvicendano e si sovrappongono. Gli ordini di significato qui sono svariati (pure troppo forse), ma questo non è un difetto necessariamente. È proprio grazie alla sua ricchezza di simboli [...] Vai alla recensione »

mercoledì 4 gennaio 2023
Felicity

Lamb non è il classico horror e nemmeno lo vuole essere. Anzi, a tratti anche dolce ed emotivo, è difficile non affezionarsi in qualche modo alla piccola Ada, esattamente come accade ai due protagonisti. Ma, rispetto a loro, riusciamo a guardare il tutto con un occhio di distacco ed è esattamente questo che fa tutta la differenza.

lunedì 5 dicembre 2022
Clarainthesky

Amo l'Islanda e adoro i paesaggi islandesi. Confesso che mi sono fatta Mubi solo per vedere questo film, che avevo perso in sala. Ci hanno fatto credere che è un horror, ma non mi sento di confermarlo. E' invece un gran bel film sull'amore, su quanto sappia trovare strade inspiegabili ed imperscrutabili che può essere impossibile capire e giudicare.

sabato 19 novembre 2022
Kyotrix

Ho resistito, ma che fatica. Speravo ci fosse dell'altro, qualcosa...ma niente. Proprio non capisco come possa piacere. Carino il bimbo con la testa da pecora...ma poi? e il finale? Lasciamo stare..

venerdì 21 ottobre 2022
astromelia

 vediamo il film per quel che è senza porci dilemmi esistenziali,memori che certe culture primordiali anche nel nostro paese esistono,lo sfrucugliamento cerebrale alla fine giudica il film come capolavoro o davvero dobbiamo prendere atto dell'accadimento e definirlo horror o parto della mente umana ?

martedì 12 aprile 2022
Enrico Jones

Il cinema islandese si conferma tra i migliori al mondo. E' un film che mi ha turbato, non so se definirlo un horror... sicuramente ha un che di ancestrale. E poi c'è uno dei migliori attori islandesi, Ingvar Eggert Sigurðsson! Da vedere anche il suo A White White Day.

FOCUS
FOCUS
venerdì 1 aprile 2022
Rudy Salvagnini

Il rapporto tra uomo e natura è stato molte volte oggetto di trattazione in ambito cinematografico, cercando spesso di evidenziare come l’elegia bucolica ne sia un aspetto idealizzato ed estraneo alla realtà concreta. Ciò in particolare nel cinema di genere, soprattutto in quello con ambizioni autoriali. Un esempio tra i più noti è Un tranquillo week-end di paura che prende in prestito (o magari piuttosto contribuisce a creare) la struttura del thriller survivalista per mostrarci come la natura non sia una buona maestra per lo spirito degli esseri umani e talvolta possa generare mostri in relazione ai quali l’uomo civilizzato si trova in chiara difficoltà.

Ambientato in Islanda, Lamb, interessante opera prima di Valdimar Jóhannsson con una apprezzata carriera in ruoli tecnici alle spalle, è una ambiziosa riflessione su come l’umanità tenda a sopraffare la natura e ad approfittarne, anche con buone intenzioni e buoni sentimenti, ma sempre con spirito egoistico ed egocentrico.

Come già avveniva con un’opera per certi versi analoga, Border - Creature di confine (guarda la video recensione), il film flirta, si potrebbe quasi dire, con stilemi e situazioni proprie dell’horror senza mai abbracciarle compiutamente, ma traendone comunque linfa per fornire di suggestioni anche visive la propria storia, irrobustendone così le linee narrative senza venire però sopraffatto dagli effetti tipici del genere.

La storia è molto lineare e verte sul desiderio di maternità, o meglio di genitorialità, che spinge una coppia ad allevare come una propria figlia un curioso e quasi mitologico ibrido animalesco che nasce all’improvviso da una pecora nell’isolata fattoria nella quale la coppia, solitaria, vive un’esistenza fatta di lavoro e di silenzi. E anche di mancanze, come rivela la croce sopra una tomba vicina alla fattoria; croce su cui è iscritto proprio il nome di Ada, che la coppia impone alla “figlia”.

Il confronto tra la “madre” umana e quella animale, quella vera cioè, è non solo metaforico, ma anche concreto, con quest’ultima che non si rassegna a perdere la sua pargoletta. E nella risoluzione del confronto - che avviene quasi subito - si rivela in modo evidente la natura predatoria e sopraffattrice dell’essere umano.

Ma l’animale non è il solo esponente della natura a contrapporsi agli esseri umani, perché, oltre ai pochi personaggi che popolano la storia (la coppia più il fratello del marito che arriva, incongruamente, a portare un po’ di scompiglio ed è dapprima un po’ perplesso dalla situazione che trova per poi rimanere anche lui in parte soggiogato dalla presenza della creaturina), un vero e proprio personaggio che domina la scena è il paesaggio nel quale i personaggi si trovano ad agire. Un paesaggio che sovrasta gli esseri umani ed è aspro, ostile, freddo e inospitale, in rappresentanza di una natura che sembra voler espellere da sé quegli esseri che cercano superbamente di dominarla andando contro, appunto, all’ordine “naturale” delle cose.

La messa in scena è austera, rigorosa. I dialoghi sono asciutti e trasmettono il senso di estraneità e di solitudine che sovrasta marito e moglie e si disperde solo in parte - e non in modo necessariamente positivo - quando arriva il terzo personaggio a turbare la strana quiete familiare e a introdurre, momentaneamente, un elemento di labile razionalità. L’allegoria finale è forse un po’ forzata e tende a enfatizzare oltre modo l’aspetto simbolico del racconto, ma rappresenta comunque una chiusa adeguata alla rappresentazione dello scontro tra la “civiltà” e la Natura.

Pur con i suoi difetti e con qualche semplicismo concettuale di troppo, il film vanta un’originalità di fondo e un’azzeccata atmosfera di realismo magico che lo rendono un’esperienza da non perdere.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 5 agosto 2022
Manlio Gomarasca
Nocturno

Valdimar Jóhannsson è un regista islandese che ha avuto modo di frequentare i set delle major americane come elettricista (Oblivion di Joseph Kosinski) e tecnico degli effetti speciali (Prometheus di Ridley Scott) e queste esperienze le ha con successo portate all'interno del suo primo film da regista, Lamb, che ha vinto il Prize of Originality. Se lo meritava, perché Lamb è una storia surreale che [...] Vai alla recensione »

lunedì 2 maggio 2022
Giona A. Nazzaro
Rumore

Un film davvero singolare, questo di Valdimar Jóhannsson. A vederlo, si penserebbe a un semplice "film-trovata" da festival, del quale si parla il tempo necessario e poi si passa oltre. Invece, dopo essere stato presentato a Cannes, il film non solo non si è sgonfiato, ma iniziato a evidenziare una solidità insospettata. La storia è quella di una coppia che vive nel nulla della verde Islanda.

lunedì 18 aprile 2022
Bruno Surace
Gli Spietati

Altro che aurore boreali e fiordi, l'Islanda descritta da Lamb è una terra aspra, dominata da bufere, piogge torrenziali, banchi di nebbia, e da una solitudine che spinge ineluttabilmente al più profondo confronto con i propri demoni. In questo luogo ai confini del mondo Ingvar e Maria - una Noomi Rapace in stato di grazia - conducono una pacifica vita di campagna, seminando patate e allevando pecore. [...] Vai alla recensione »

sabato 16 aprile 2022
Emanuele Sacchi
L'Osservatore

Maria e Ingvar convivono con il dolore di una figlia nata morta e con un vuoto che non si può colmare. Un giorno nella loro fattoria in Islanda nasce da una pecora un ibrido impossibile: una bimba con la testa e una zampa di agnello, che la coppia adotta e chiama come Ada, la figlia perduta. La via scandinava al perturbante e al mistero si arricchisce di un nuovo capitolo.

domenica 10 aprile 2022
Davide Di Giorgio
Duels.it

Al pari della sua ibrida creatura dalla cui nascita si dipana il racconto, così la carriera registica di Valdimar Jóhannsson sembra prendere forma da una fortunata torsione: nato come tecnico che, per circa un ventennio, si è speso tra piccolo e grande schermo ricoprendo varie mansioni (attrezzista, operatore, responsabile di effetti speciali, costumista e via citando), l'esordiente regista islandese [...] Vai alla recensione »

domenica 3 aprile 2022
Fabio Canessa
Il Tirreno

In una stalla nasce una creatura con il corpo di bambino e la testa di agnello. Chissà se vuol dire qualcosa che sia stata concepita la notte di Natale, chissà se un'idea così originale sia debitrice delle fiabe dell'Islanda da cui il film proviene e in cui è ambientato. Fatto sta che, anziché essere rigettato come un mostro, il piccolo mutante viene accolto con affetto esagerato da una coppia di coniugi [...] Vai alla recensione »

sabato 2 aprile 2022
Nicolò Barretta
La Voce di Mantova

María e Ingvar sono sposati da anni, ma non riescono ad avere bambini. Quando scoprono che nella loro fattoria in Islanda c'è un neonato, lo accolgono per iniziare una vita familiare insieme, non immaginando le conseguenze che questa decisione provocherà sulle loro esistenze. L'islandese Valdimar Jóhanns - son esordisce nel lungometraggio dopo aver lavorato come assistente alla camera sul set di grandi [...] Vai alla recensione »

sabato 2 aprile 2022
Federico Gironi
Cineforum

La colpa non è tutta sua, povero Vladimir Jóhannsson. La colpa, se poi di colpa possiamo parlare, è di una tendenza che è andata allargandosi a dismisura nel corso degli ultimi anni; che ha avuto origine negli Stati Uniti e nel mondo di certe produzioni indipendenti molto alla moda e modaiole, e che poi ha contagiato anche altri paesi e altre cinematografie.

venerdì 1 aprile 2022
Simran Hans
The Observer

Pétur (Björn Hlynur Haraldsson) va a trovare il fratello Ingvar (Hilmir Snær Guðnason) nella fattoria isolata nella campagna islandese, dove vive con la moglie Maria (Noomi Rapace). Al momento del pranzo rimane molto sorpreso nel trovare un terzo invitato a tavola: "Che cazzo è questo?", s'interroga Pétur. La stessa domanda potrebbe porsela chi assiste al divertente e folle film di debutto del regista [...] Vai alla recensione »

venerdì 1 aprile 2022
Marco Contino
Il Mattino di Padova

Maria e Ingvar vivono in una fattoria sperduta nell'Islanda più profonda. La loro vita silenziosa è scandita dal lavoro: l'accudimento delle pecore, la cura dei campi. Nel passato un dolore che li ha allontanati. Quando nasce un agnellino "speciale", marito e moglie lo ricevono come un dono, lo crescono come un bambino e ritrovano un calore e una felicità inaspettati.

giovedì 31 marzo 2022
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Ormai al cinema arriva di tutto. Incantando, di solito, solo la critica. Come Titane, dove una Cadillac metteva incinta la protagonista. Qui, invece, una pecora partorisce un agnellino per metà umano. E siccome i due protagonisti hanno perso una figlia, adottano lo strano essere come se nulla fosse. Con mamma pecora che reclama l'ibrido. Il tutto per raccontare, in un modo singolare, il rapporto complesso [...] Vai alla recensione »

mercoledì 30 marzo 2022
Ada Guglielmino
NonSoloCinema

Noomi Rapace è al centro dell'originale Lamb, primo lungometraggio del regista islandese Valdimar Jóhannsson, vincitore del premio per l'originalità nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2021. Una coppia senza figli vive in una fattoria isolata nel bellissimo paesaggio selvaggio, brullo e disadorno dell'Islanda rurale. María (Noomi Rapace) e Ingvar (Hilmir Snær Guðnason) si prendono [...] Vai alla recensione »

mercoledì 30 marzo 2022
Marco Minniti
Asbury Movies

È un periodo decisamente positivo, questo, per quel sottogenere che (con qualche semplificazione) è stato definito "folk horror". Dopo l'affermazione di Robert Eggers con The Witch, e l'ottimo risultato commerciale e di critica di Midsommar - Il villaggio dei dannati di Ari Aster (e in attesa di vedere il nuovo You Won't Be Alone, già chiacchierata opera prima del regista macedone Goran Stolevski) [...] Vai alla recensione »

martedì 29 marzo 2022
Giona A. Nazzaro
Film TV

Lamb è uno di quei film che si presenta come molte cose insieme contemporaneamente. Da un lato, un evidente "film da festival", perché paradossalmente ormai solo nei festival pare sia rimasto spazio per sondare avventure narrative non convenzionali (sulle piattaforme è un altro discorso e non lo faremo qui). Poi, una "furbata". Un'idea piccola piccola ma portata avanti con sagacia e gusto.

lunedì 1 novembre 2021
Donato D'Elia
Quinlan

Si può fare qualcosa di nuovo e valido anche inserendosi in tradizioni consolidate, sia narrative che produttive, e anzi il recinto ben delineato aiuta spesso il cineasta esordiente, come qui Valdimar Jóhannsson, a muoversi più agevolmente verso l'obiettivo preposto. Il caso di Lamb, piccola opera già di culto dopo vari passaggi nel circuito festivaliero (a cui si aggiunge ora il Trieste Science+Fiction [...] Vai alla recensione »

venerdì 29 ottobre 2021
Francesco Del Grosso
Cineclandestino

Se contare le pecore ha rappresentato e continua a rappresentare per molti un metodo efficace per addormentarsi, al contrario coloro che nel 2006 hanno avuto la sfortuna di imbattersi in Black Sheep, ma soprattutto lo stomaco abbastanza resistente per portare a termine la visione, avranno trovato di certo stratagemmi alternativi per riuscire a cadere tra le braccia di Morfeo.

venerdì 22 ottobre 2021
Federico Rizzo
Sentieri Selvaggi

L'islandese Valdimar Jóhannsson dirige il suo lungometraggio d'esordio dopo aver lavorato come assistente alla camera sul set di grandi produzioni internazionali ed aver frequentato la Filmfactory di Béla Tarr a Sarajevo (qui in veste di produttore esecutivo). Premiato per l'originalità nella sezione Un Certain Regard di Cannes e fresco vincitore del Festival del cinema fantastico di Sitges, Lamb è [...] Vai alla recensione »

mercoledì 20 ottobre 2021
Gian Luca Pisacane
La Rivista del Cinematografo

Nella mitologia norrena, a guidare il carro del dio Thor sono due capre magiche: Tanngnjóstr e Tanngrisnir. Riescono a vivere molte vite. All'occorrenza Thor può mangiarle e rianimarle a suo piacimento. Godono di una sorta di immortalità. La loro maledizione sembra legata a quella delle interiora di Prometeo, punito da Zeus per aver rubato il fuoco per darlo agli umani.

NEWS
GUARDA L'INIZIO
mercoledì 23 marzo 2022
 

Su MYmovies i primi minuti dell'opera prima di Valdimar Jóhannsson, un dramma tenero e surreale che porta a credere all'incredibile. Dal 31 marzo al cinema. Guarda l'inizio »

NEWS
venerdì 11 marzo 2022
 

Una coppia trova un neonato, lo prendono con loro ma questo cambierà le loro vite. Vai all'articolo »

TRAILER
lunedì 7 marzo 2022
 

Regia di Valdimar Jóhannsson. Un film con Noomi Rapace, Björn Hlynur Haraldsson, Hilmir Snær Guðnason. Da giovedì 31 marzo al cinema. Guarda il trailer »

FESTA DI ROMA
mercoledì 20 ottobre 2021
Paola Casella

Presentato in anteprima ad Alice nella città e dal 31 marzo al cinema. Vai all'articolo »

winner
migliori eff. speciali visivi
European Film Awards
2021
winner
migliori film in lingua straniera
National Board
2021
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