Titolo originale | Tu mérites un amour |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Hafsia Herzi |
Attori | Hafsia Herzi, Djanis Bouzyani, Jérémie Laheurte, Anthony Bajon . |
Tag | Da vedere 2019 |
MYmonetro | 3,67 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 2 febbraio 2021
Nel suo primo lungometraggio la regista Hafsia Herzi si interroga sull'amore.
CONSIGLIATO SÌ
|
Lila, dopo aver scoperto l'infedeltà del suo compagno Rémi, decide di lasciargli ancora una chance mentre lui è in 'autoisolamento' in Bolivia. Non riesce ad uscire da questa storia ed ogni tentativo che compie sembra essere destinato al fallimento.
Hafsia Herzi dirige ed interpreta la sua opera prima alla ricerca di un film 'tutto suo' dopo essere stata una delle interpreti preferite di Adbellatif Kechiche fin dai tempi di Cous cous.
Ci riesce affrancandosi dal suo mentore pur non rinunciando ad omaggiarlo. Non mancano infatti riferimenti sia al film appena citato che a Mektoub, My Love ma il percorso intrapreso è molto diverso.
A partire dalla sessualità che non manca in questo film ma si distanzia da quell'esibizione, in parte forzata (in particolare nell'Intermezzo della trilogia a cui si è fatto cenno). Herzi si prende l'occasione, anche se in un film con un budget non troppo elevato, di portare sullo schermo una giovane donna con tutte le sue contraddizioni.
In tempi in cui la morale sessuale non sembra porsi dei limiti la sua Lila non si ritrae dallo sperimentare ma sembra sempre già consapevole in anticipo che ne uscirà un po' più insoddisfatta di prima. Non soltanto però perché si sente intimamente legata a colui che non ha alcuno scrupolo nell'andare con altre salvo poi ripresentarsi a lei indossando il vello dell'agnello pentito. La sua insoddisfazione nasce dalla consapevolezza della propria bellezza che finisce con il costituire un vantaggio che si ritorce in un ostacolo. Può diventare oggetto del desiderio per qualcuno, interlocutore a cui di fatto impedire di parlare per far prevalere il proprio ego, ennesima occasione di variazione erotica ma mai una persona nel senso pieno del termine.
Solo ad un certo punto sembra aprirsi una possibilità ed Herzi. Da saggia sceneggiatrice qual è, ci fa attendere il tempo sufficiente per tenere desta l'attenzione prima di sciogliere il dubbio in un film in cui sa come dare rilievo alle proprie doti di attrice.
Per inciso: il titolo è un omaggio a una poesia di Frida Khalo.
Lila ha il cuore spezzato. È stata tradita dal suo fidanzato. Dovrebbe andare avanti, invece trascina la sua tetra malinconia per le strade di Belleville, insensibile agli sforzi di chi le sta vicino per ridarle un po' di voglia di vita. Ci vuole coraggio per dirigersi in un'opera prima come regista che poggia su una partitura così intima. Hasfia Herzi raccoglie la sfida con la naturalezza e l'impudenza [...] Vai alla recensione »
Esiste un premio per il titolo più bello? Non lo so. Ma se ci fosse lo vincerebbe Ti meriti un amore. Come la poesia di Frida Kahlo. È quello che gli amici dicono a Lila ed è quello che Lila in fondo dice a se stessa. Lila è in una relazione complicata con Rémi, un tipo affascinante e un fedifrago patologico. Si lasciano a metà, lui parte per la Bolivia, ma l'eco dei tradimenti vacanzieri arriva veloce [...] Vai alla recensione »
Un biglietto con scritto "Tu mérites un amour" accompagna una fotografia che il giovane fotografo Charlie innamorato di Lila le aveva fatto e che le regala, spiegandole che quella frase è il titolo di una poesia di Frida Khalo, e gliela recita. Tu mérites un amour è anche il titolo del primo lungometraggio da regista dell'attrice francese, con origini tunisine e algerine, Hafsia Herzi, che a vent'anni, [...] Vai alla recensione »