Titolo originale | Ne pozabi dihati |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Slovenia, Italia, Croazia |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Martin Turk |
Attori | Matija Valant, Tine Ugrin, Klara Kuk, Ronja Matijevecm Jerman, Iva Krajnc Nikola Djuricko, Jakob Cilensek, Miha Rodman, David Avgustincic, Alida Bevk, Matic Erzen, Kaja Grozina, Franko Korosec, Svit Kos, Anej Levpuscek, Jakob Rakovec, Ziga Sedmak, Maja Gal Stromar, Mak Tepsic, Mark Tutic, Ales Valic, Nina Valic, Tone Vastl. |
Uscita | giovedì 24 ottobre 2019 |
Distribuzione | Quasar Multimedia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 25 ottobre 2019
Una ragazza sconvolge la vita ordinaria di un giovane ragazzo.
CONSIGLIATO SÌ
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Klemen e Peter sono due fratelli cresciuti da una mamma single, molto legati l'uno all'altro. La loro vita scorre serena, tra partite di tennis, corse nei campi e la scuola, finché Peter non si innamora della sensuale Sonja. Una ragazza di cui Klemen è immediatamente geloso - e forse, in fondo, segretamente attratto. Due fratelli, un fiume, un'estate in cui tutto è destinato a cambiare. È un romanzo di formazione "classico", quello messo in scena da Martin Turk nella campagna - calda e sensuale - della Carniola Bianca (già luogo d'elezione per Il Guardiano della Frontiera di Maja Weiss), in cui due fratelli vivono il distacco - necessario, brutale, anche doloroso - dal mondo dell'infanzia.
Una storia rarefatta, dal ritmo lento, le cui vibrazioni sono completamente assorbite da una natura che assiste complice al crescere e montare delle passioni.
Sentimenti volontariamente tenuti da Turk sotto a una soglia massima, che impedisce alle tensioni (e dunque al dramma) di tracimare in tragedia o perdersi nel melò. La sensualità non diventa passione, la rabbia non esplode, la ribellione si consuma a metà. Gli impulsi irrazionali, il caos emotivo, l'ansia e l'arroganza dell'adolescenza sono emozioni che appartengono al giovane protagonista, appena quindicenne, colto nel momento in cui la sua vita sta arrivando a un bivio: non solo il fratello più grande lascerà il paese, ma la sua attenzione adesso è rivolta più alle ragazze che a lui. Eppure le conseguenze di quella rabbia giovane, le azioni necessarie al rito di passaggio per l'ingresso nell'età adulta (il sesso, l'eccesso, la trasgressione) sono per scelta appena tratteggiate, disciolte in un racconto elegante e raffinato, che non permette colpi di testa o brusche impennate narrative. A garanzia dell'autenticità dell'operazione, che riesce a non scadere mai nell'artificio (nessun rischio di cadute nel radicalchicchismo di maniera), c'è tutta la verità di una storia con profonde radici autobiografiche, legate al vissuto personale del regista.
Eccellenti i volti scelti per interpretare i due fratelli protagonisti, l'esordiente "arrabbiato" Matija Valant e Tine Ugrin, già attivo nella scena teatrale slovena, capaci di una realistica alchimia. Per Marin Turk - "figlio" della Quinzaine di Cannes - un terzo film che ne consolida lo status d'autore, forte della collaborazione (qui portata alla massima vetta) con il fedele direttore della fotografia Radislav Jovanov, da sempre sui suoi set, e con il nostro Teho Teardo, autore delle musiche del film.
“Don’t forget to breathe” è un film di Martin Turk, un regista e sceneggiatore italo sloveno. Il film parla di Klemen, un ragazzo di 15 anni molto legato a suo fratello maggiore. Peter, essendo ormai cresciuto però, si allontanerà sempre di più. Il film accoglie lo spettatore tra i bellissimi paesaggi sloveni, che il regista usa spesso anche come [...] Vai alla recensione »
“Don’t forget the breathe” è un film di Martin Turk, un regista e sceneggiatore italo sloveno. Il film parla di Klemen, un ragazzo di 15 anni molto legato a suo fratello maggiore. Peter, essendo ormai cresciuto però, si allontanerà sempre di più. Il film accoglie lo spettatore tra i bellissimi paesaggi sloveni, che il regista usa spesso anche come piacevole passaggio da una scena all’altra.
Il film racconta l'inevitabile gelosia tra fratelli che si genera specialmente nel passaggio tra l'adolescenza e l'età adulta. L'attaccamento che si instaura fortemente nel periodo del gioco e che si sfalda man mano nel momento in cui uno dei due inizia a vivere la propria esistenza di adulto, ossia tutto ciò che ne comporta: primo amore e sessualità.
Di una noia mortale. Doppiaggio penoso. Dialoghi inesistenti. Un silenzio assordante di sottofondo. Storia, boh?... E ovviamente per i Critici un bel 3 stelle!!
Il quindicenne Klemen adora il fratello maggiore, che considera il suo migliore amico. Quando Peter si innamora della sensuale Sonja, il mondo di Klemen si sgretola. Rabbia, gelosia, invidia pian piano lo travolgeranno fino a che non escogiterà dei piani assurdi per distruggere il legame tra i due innamorati. Don't Forget to Breathe è dunque un dramma intimo sulla crescita, l'adolescenza, i primi [...] Vai alla recensione »
Se volessimo cercare dei riferimenti storici che aiutino a comprendere meglio Don't Forget to Breathe, potremo azzardare che il regista Martin Turk si sia ispirato a Gioventù, amore e rabbia di Tony Richardson e al più recente Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. Del primo lungometraggio citato sembrano tornare a galla tutti quei momenti in cui il protagonista, interpretato da Matija Valant, [...] Vai alla recensione »