L'Apprendistato

Film 2019 | Drammatico, +13 84 min.

Titolo internazionaleThe Young Observant
Anno2019
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata84 minuti
Regia diDavide Maldi
AttoriLuca Tufano, Mario Burlone, Lorenzo Campani, Enrico Colombini, Cristian Dellamora Damiano Oberoffer, Ernesto Alberti Violetti.
TagDa vedere 2019
DistribuzioneMovieday
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,31 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Davide Maldi. Un film Da vedere 2019 con Luca Tufano, Mario Burlone, Lorenzo Campani, Enrico Colombini, Cristian Dellamora. Cast completo Titolo internazionale: The Young Observant. Genere Drammatico, - Italia, 2019, durata 84 minuti. distribuito da Movieday. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,31 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 30 marzo 2020

L'apprendistato di un giovane ragazzo all'interno di un istituto molto rigido. In Italia al Box Office L'Apprendistato ha incassato 4,4 mila euro .

Consigliato sì!
3,31/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,19
PUBBLICO 3,23
CONSIGLIATO SÌ
Un'opera fortemente contemporanea che si sa muovere tra coming of age e documentario.
Recensione di Emanuele Sacchi
domenica 11 agosto 2019
Recensione di Emanuele Sacchi
domenica 11 agosto 2019

Il quattordicenne Luca, cresciuto in alta montagna, tra caccia e mungitura, viene spinto dalla famiglia a intraprendere la professione di cameriere di hotel. Si iscrive quindi a una scuola alberghiera estremamente rigida, dove l'insegnamento della professione si accompagna a quello educativo e disciplinare.
Si colloca in quella zona grigia che divide il documentario dal cinema di finzione L'apprendistato, secondo una tradizione che nel cinema italiano - da Pietro Marcello ad Alice Rohrwacher, passando per Alessandro Comodin - ha preso sempre più corpo negli ultimi anni.

La parola chiave è contaminazione.

Ossia ibridare caratteristiche di un genere - veridicità di fronte alla macchina da presa, assenza di sovrastrutture che falsifichino l'oggetto della narrazione, presenza/assenza del regista - e dell'altro - una sceneggiatura che conduca la narrazione verso un esito ben preciso, atteso e non spontaneo - per ottenere un'opera di difficile collocazione ma dall'ispirazione fortemente contemporanea.

Il lavoro di Davide Maldi si concentra su questo equilibrio apparentemente precario, dimostrando, al secondo lungometraggio, di saper già dosare sapientemente gli ingredienti a disposizione. È chiaro ben presto che il protagonista di L'apprendistato sia Luca Tufano e che non lo sia per caso, ma Maldi trasmette comunque una sensazione di fedeltà e attenzione al dettaglio di stampo documentaristico nel ritrarre l'austera scuola alberghiera.

Per farlo si serve di scelte di regia anche ardite, come le teste degli allievi lasciate sovente fuoricampo nell'incipit, per forzare l'attenzione dello spettatore sulla divisa e aiutarlo a leggere, attraverso la divisa, la difficile psicologia dei ragazzi in divenire.

Il fatto che una sceneggiatura ci sia, quindi, diventa quasi un dettaglio, nel racconto di formazione peculiare che accompagna Luca verso la crescita. L'atteggiamento quasi scontroso di chi rifiuta di concentrarsi, per dispetto o per paura di essere inadeguato, lascia gradualmente il posto a un altro approccio alle sfide della vita: ma è una lezione appresa attraverso microtraumi, secondo una disciplina che per rigidità e rispetto dei dogmi ricorda il rosso e il nero dell'epoca di Stendhal, in cui caserma o seminario erano i percorsi ideali per emanciparsi professionalmente, se di umili origini.

La scuola è collocata in una dimensione atemporale, in continuità con il luogo di provenienza del protagonista, cresciuto come una creatura selvaggia, per nulla avvezza a interagire con altri membri della propria specie. Solo il racconto delle battute di caccia sembra infatti smuovere Luca sul piano emozionale, anello inconsapevole di una catena che obbedisce a un ciclo naturale, e insieme perverso. La macchina da presa di Maldi si sofferma su un punto d'arrivo quasi inevitabile di questo loop: gli orribili animali impagliati assiepati in una stanza dell'istituto, su cui è quasi ovvio tracciare parallelismi invisibili con la condizione dei protagonisti del film.

Ad incrementare lo stato persistente di tensione inesplosa è la colonna sonora di Freddie Murphy e Chiara Lee, ex Father Murphy, che accompagnano con fasi quasi ansimanti le inquietudini di Luca, di fronte alle scelte della vita e all'oscuro disegno che la provvidenza ha in serbo per lui.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 12 agosto 2019
Marco Longo
Filmidee

Maturo e mai programmatico, L'apprendistato di Davide Maldi ha anzitutto il merito di declinare lo sguardo sul reale da una prospettiva pazientemente narrativa: forse perché si estende su un arco temporale dilatato, come è il ciclo scolastico che Luca, il quattordicenne protagonista, attraversa nell'austero collegio alberghiero in cui è appena entrato; forse per la capacità del giovane non attore di [...] Vai alla recensione »

sabato 7 marzo 2020
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Cinema verità, o quasi, su una scuola alberghiera dove i ragazzini entrano quindicenni. E quindi: misurazione basette, controllo pulizia delle mani, divisa a righine, calze per carità non penzolanti, domanda: "Perché sei qui?". Quasi tutti hanno parenti nella ristorazione, Luca il ragazzino protagonista invece viene dalla campagna, l'inizio è fuorviante ma poi ci sono dettagli divertenti, certo un [...] Vai alla recensione »

sabato 7 marzo 2020
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

Una porta si chiude e c'è il buio per alcuni secondi. C'è uno stacco, un'interruzione netta in L'apprendistato. Potrebbe essere la brusca frattura del percorso del protagonista. O anche l'incertezza sul suo futuro. Già presentato al Festival di Locarno e al Torino Film Festival nella sezione TFFdoc/italiana, il documentario segue il percorso di Luca, un quattordicenne cresciuto in un villaggio di montagna [...] Vai alla recensione »

martedì 3 marzo 2020
Ilaria Feole
Film TV

Lo diceva bene Umberto Eco nel suo Diario minimo, di come siamo inesorabilmente portati a empatizzare, perfino un po' a tifare, per tutti i "cattivi" Franti di questo mondo. Così ci bastano pochi minuti in compagnia di Luca Tufano, della sua «faccia tosta e trista» nell'istituto alberghiero di cui è, con un certo margine, il peggiore studente, per provare per lui una simpatia innata: svogliato, distratto, [...] Vai alla recensione »

lunedì 12 agosto 2019
Massimo Causo
Duels.it

Il punto focale è introflesso, ha a che fare non tanto con l'arte del servire l'altro quanto con l'atto di asservire se stessi, di porsi in uno stato di controllo della propria condizione esistenziale, indotto dall'esterno, accettato nel corpo e nello spirito e infine restituito al mondo. E' questo L'apprendistato di cui parla Davide Maldi nel secondo capitolo (dopo Frastuono) della sua trilogia sull'adoles [...] Vai alla recensione »

lunedì 12 agosto 2019
Giampiero Raganelli
Quinlan

All'interno di un prestigioso collegio alberghiero, Luca impara l'arte del servire, tra regole austere e una disciplina severa che cerca di eludere. Come sfogo ha solo le passeggiate nei boschi e la caccia al cinghiale. Ma arriva il momento della maturità e l'ingresso nella vita adulta. Davide Maldi è già autore di due documentari, Sul fiume, un viaggio attorno al Tevere, e Frastuono, il ritratto [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 marzo 2020
Anton Giulio Mancino
Cineforum

Il pensiero corre a Ermanno Olmi, a Il posto, a proposito di lavoro in generale, e a Lunga vita alla signora, a proposito del particolare percorso formativo, senza soluzioni di continuità. Intendiamoci, se L'apprendistato di Davide Maldi richiama alla memoria questi film e questo autore non è perché vi somiglia o perché li cita. Il rapporto con Olmi è di ordine morale ed estetico.

giovedì 5 marzo 2020
Emiliano Morreale
La Repubblica

Presentata al festival di Locarno (nella sezione Cineasti del presente) e a quello di Torino, l'opera seconda di Davide Maldi appartiene a quel campo del cinema italiano che si fonda sull' osservazione della realtà cercando e suscitando situazioni con una nuova forma di racconto. Una tipologia di documentario ("cinema del reale", lo si chiama) che potrebbe essere benissimo quella di un film di finzione, [...] Vai alla recensione »

NEWS
VIDEO RECENSIONE
lunedì 12 agosto 2019
 

Un'opera fortemente contemporanea che si sa muovere tra coming of age e documentario. Recensione di Emanuele Sacchi, legge Francesco Buttironi. Guarda la video recensione »

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