Nasce nel febbraio del 1932, è figlio unico e non desiderato, e i suoi primi anni, lontani dalla madre che imparerà a detestare, li trascorre tra le balie e la nonna Stagioni scandite dalle letture, dalle passeggiate, dalle prime esperienze scolastiche, dalle vacanze in Bretagna. Alla morte della nonna si ritrova in casa della madre e del patrigno, abbandonato a se stesso in un mondo indifferente. Il piccolo François è ciclotimico, irritabile, sensibile, vivace, permaloso, malaticcio. La “famiglia” lo fa sentire un disturbo, un ingombro e a salvarlo saranno l’amicizia con Robert Lachenay, le furiose e avide letture (Balzac e Proust insieme agli autori di sterminate collane editoriali) e una precoce e feconda cinefilia: “I miei primi duecento film li ho visti marinando la scuola, o intrufolandomi a sbafo nei cinema. Quindi pagavo questo grande piacere con forti mal di pancia, lo stomaco annodato, la paura persistente, devastato da un senso di colpa che non poteva che aggiungersi alle emozioni procurate dallo spettacolo”. Il libro, con un lunghissimo e dettagliato flashback e qualche dissolvenza, ci accoglie, senza lo spiare o lo sbirciare degli ospiti non invitati, nei giorni fitti e tumultuosi di una giovinezza da cui, nel secondo dopoguerra, bisogna congedarsi rapidamente. Il primo amore fallimentare, i cineclub, i debiti, l’incontro con André Bazin, il centro di osservazione minorile in cui viene rinchiuso, l’esperienza di cronista mondano, le prime prove di critico cinematografico, il sodalizio con i futuri giovani turchi, la genesi di una vocazione o meglio la realizzazione di una necessità e, infine, il cinema che sembra sostituirsi a tutto. La maturità e l’ultimo viaggio di un uomo-cinema sempre consapevole di quello che fa: “Non sono un innovatore, dato che faccio parte dell’ultimo drappello che crede alle nozioni di personaggio, di situazione, di progressione, di peripezia, di falsa pista, in una parola della rappresentazione”. Se una vita non basta, un’infimzia, come quella di Truffaut, è più del dovuto.
Da Film Tv, 30 novembre 2003