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Rassegna stampa di Carlo Di Palma

Carlo Di Palma è un attore italiano, regista, sceneggiatore, fotografo, è nato il 17 aprile 1925 a Roma (Italia) ed è morto il 9 luglio 2004 all'età di 79 anni a Roma (Italia).

IRENE BIGNARDI
La Repubblica

Che buona idea. L'Efa, cioè la European Film Academy, associazione che raccoglie le personalità del cinema del vecchio continente e che ogni anno assegna gli Oscar europei (purtroppo nella generale indifferenza dei media comunitari, più interessati ai premi made in Usa che a quelli nostrani), ha annunciato che, a partire da questa edizione, il premio per la miglior fotografia sarà intitolato a Carlo Di Palma.

ANTONELLO CATACCHIO
Ciak

Leggero, come la luce che voleva catturare. Così capitava di vedere Carlo Di Palma ai festival del cinema. Preferibilmente vestito di bianco, candida negazione del colore o invece summa dei diversi colori. Resta il fatto che fu proprio Carlo a convertire definitivamente Woody Allen al colore. Prima il cantore di Manhattan cincischiava, quasi indeciso, con una propensione al bianco e nero per i titoli più importanti (Manhattan, Stardust Memories, Zelig, Broadway Danny Rose, e La rosa purpurea che alterna colore e bianco e nero). Poi arriva Di Palma con Hannah e le sue sorelle per suggellare un matrimonio variopinto durato undici film e diversi anni. Ma come era arrivato Carlo Di Palma a diventare il genio della lampada di un geniaccio del cinema come Woody Allen? Per questo bisogna risalire a molto tempo prima. Quando Carlo nasce a Roma (ed è qui che ieri è morto a 79 anni), anzi nel cuore di Roma, il 17 aprile 1925. La mamma vende fiori in piazza di Spagna. E forse il destino ha già tracciato i suoi stravaganti percorsi. Piazza di Spagna, da sempre, è il luogo più cinematografato di Roma, compare in centinaia di film, sottolineando il mutare dei costumi, dei tempi e anche dei modi. Poi c'è quel film che qualche anno dopo qualcuno realizza di là dall'oceano, con una fioraia protagonista: Luci della città di Charlie Chaplin. Infine ci sono i fiori, i colori da accoppiare, il gusto e la raffinatezza nell'accostare, nel trasmettere emozioni cromatiche. Forse Carlo ancora non lo sa, ma il suo destino è segnato. E per sua fortuna è un destino positivo. Si aggira curioso nella città che sta cercando di curare le ferite di una guerra devastante, lavora per apprendere. Nel 1951 riesce finalmente a mettere l'occhio dietro la macchina da presa. Il film è Achtung! Banditi! di Carlo Lizzani. Di Palma non è ancora direttore della fotografia, è solo l'operatore, ma impara ancora. Per qualche anno. Poi, nel 1956, è lui a comparire come direttore della fotografia. Il film è Lauta mancia di Fabio DeAgostini, un film che forse non sarebbe mai entrato nella storia del cinema se non fosse stato per il suo esordio. Poi di nuovo alterna qualche lavoro come operatore, probabilmente per pagare le bollette, perché non viene da famiglia facoltosa, con altre direzioni. L'anno di svolta è il 1960. Prima con L'impiegato di Gianni Puccini, poi con La lunga notte del `43 di Florestano Vancini, seguiti l'anno successivo da L'assassino di Elio Petri, Divorzio all'italiana di Pietro Germi, Leoni al sole di Vittorio Caprioli.

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