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Van Sant è artista a tutto tondo: pittore, scrittore, fotografo e musicista. All'inizio della carriera dietro la macchina da presa dirige videoclip di famose star come David Bowie, Elton John e Red Hot Chili Peppers.
L'esordio sul grande schermo arriva nel 1987 con Malanoche (1987) ma è Drugstore Cowboy (1989) che lo rivela al grande pubblico. Il film, girato con piglio quasi documentaristico, è uno dei migliori documenti sul mondo della droga. Matt Dillon offre la sua interpretazione più riuscita. Meritevole di menzione è anche la presenza lisergica di »
“Indipendente” è ormai una parola-feticcio nel cinema contemporaneo: se ha un senso, Gus Van Sant è fra quanti riescono a conferirglielo con maggiore autorevolezza. Della sua indipendenza - di visione, di modo di fare il cinema - fa fede anche la sua storia personale. Figlio di un “commesso viaggiatore” (se non fossimo in un’America dopo tutto milleriana diremmo un rappresentante di commercio), Van Sant ha passato tutta la sua infanzia viaggiando da un posto all’altro, prima di stabilirsi in quello che è il suo paesaggio sentimentale e cinematografico, Portland, Oregon. Ha studiato pittura (alla Rhode Island School of Design) e poi cinema, per approdare quindi brevemente a Hollywood, dove ha cominciato a lavorare girando spot pubblicitari. [...] »
I film di Gus Van Sant hanno suscitato grande interesse di pubblico e di critica fin dal suo esordio nel 1985 con Mala Noche, che ha vinto il premio della Los Angeles Film Critics Association per il Migliore Film Indipendente/Sperimentale.
Tra i suoi film ricordiamo Drugstore Cowboy, con Matt Dillon e Kelly Lynch; Belli e dannati, con River Phoenix e Keanu Reeves; Cowgirls il nuovo sesso, con Uma Thurman; e Da morire. Quest'ultimo, è stato proiettato ai festival di Cannes e Toronto, ed è valso a Nicole Kidman un Golden Globe come Migliore Attrice.
Per il suo film successivo, Will Hunting – Genio ribelle, Van Sant è stato candidato all'Oscar per la Migliore Regia. [...] »