Nato in una famiglia di ebrei emigrati in Argentina dalla Polonia e dalla Russia, nei primi anni '60 viaggia per tutta l'Europa: per mantenersi fa l'imbianchino, vende Bibbie, è comparsa a Cinecittà in western all'italiana. Poi frequenta i corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia, allievo di Cesare Zavattini. Nel 1971 si reca in Brasile, a San Paolo e si introduce nel mondo del cinema, arrivando a dirigere (nel 1975) Il re della notte, uno sguardo sul mondo dell'emarginazione, tra crimine e devianza. Già in questa prima opera emerge una delle caratteristiche del suo stile, che alla visione realista associa sempre un tocco di lirismo. Anche nel film seguente, Lucio Flavio, il passeggero dell'agonia (1978), B. rivolge il suo sguardo al mondo dei fuorilegge: il protagonista è un bandito che collabora con la polizia (nel film si allude alle collusioni fra forze dell'ordine e politici e, in particolare, agli squadroni della morte). Delinquenti sono anche i giovani protagonisti di Pixote, la legge del più debole (1981), il film che fa conoscere il suo nome, grazie anche ai premi vinti a Biarritz e a Locarno. Scappati dal riformatorio, gli 'eroi' di Pixote si arrangiano con la droga e gli assassini, muovendosi su uno sfondo urbano (indagato dal regista con intenti documentari). Cinema di denuncia e di impegno civile, l'opera di B. colloca le azioni criminose dei protagonisti all'interno di un processo di emarginazione che ha origini sociali, politiche ed economiche. Il successo di Pixote gli procura la regia di una coproduzione Usa-Brasile: Il bacio della donna ragno (1985), tratto da un romanzo di Manuel Puig, ha tra gli interpreti Wilhiam Hurt, Raul Juhia e Sonia Braga: nonostante B. sia accusato di aver tradito la pagina letteraria, il film ottiene un grande successo internazionale grazie anche alla dimensione fantastica di gran parte del racconto (Hurt vince il Palmarès del Festival di Cannes e B. è candidato all'Oscar). B. approda a Hollywood: del 1988 sono Ironweed e Il secondo assassinio del cane. Nel 1991 dirige Giocando nei campi del signore, film ambientato in Amazzonia, con ambizioni ecologiche. Ma come accade a molti altri registi (europei e sudamericani), l'industria statunitense sembra addormentare la sua vena ispirativa: anche se Ironweed narra degli emarginati della Bowery newyorchese nel 1938, la commistione tra sogno e realtà non convince più, lo sguardo di B. non ha conservato la necessaria aggressività e acutezza. Del 1996 Cuore pazzo, interpretato da Willem Dafoe.
Da F. Di Giammatteo, Nuovo dizionario universale del cinema. Gli autori, Editori Riuniti, 1996, Roma
