Dopo aver conseguito una laurea in legge in Sud Africa, ha lavorato brevemente come attore, prima di trasferirsi negli Stati Uniti per studiare sceneggiatura e regia all’University of California di Los Angeles. Lì, nel 1993, si è aggiudicato il premio di sceneggiatura Diane Thomas grazie al suo primo script, A Reasonable Man. La sceneggiatura, che si ispirava ad un caso di omicidio rituale, ha convinto i giurati, tra cui c’erano Steven Spielberg, Michael Douglas e Kathleen Kennedy.
Dopo aver completato i suoi studi, è tornato in Sud Africa, dove ha ottenuto il suo primo incarico come sceneggiatore e regista per realizzare delle storie educative per conto del nuovo Dipartimento della Salute, quando il Paese stava appena iniziando ad avvertire l’impatto dell’epidemia di Aids. Per il suo lavoro nella televisione educativa, ha ottenuto due nomination agli Artes Award (una sorta di Emmy sudafricano), vincendo anche un riconoscimento.
Nel 1998 Hood ha realizzato il suo primo film a 35mm, grazie al cortometraggio di 22 minuti The Storekeeper. Quest’opera ha ottenuto ben tredici vittorie in altrettanti festival internazionali, tra cui il Grand Prize al Melbourne International Film Festival in Australia, che gli ha permesso di essere eleggibile per gli Academy Award del 1998.
The Storekeeper gli ha spianato la strada per realizzare il suo primo lungometraggio, A Reasonable Man, un prodotto a basso budget che ha scritto, diretto, coprodotto (con Paul Raleigh) e interpretato a fianco del candidato all’Oscar Sir Nigel Hawthorne. Agli All Africa Film Awards del 2001, ha vinto i premi come miglior attore, miglior sceneggiatore e miglior regista. Al Sundance Film Festival del 2000, è stato inserito da Variety nella lista dei ‘dieci registi da tenere d’occhio’.
Nel 2001, è stato incaricato di adattare e dirigere una storia epica per bambini, un’avventura africana basata sul romanzo In Desert and Wilderness (W pustyni i w puszczy), scritto dal premio Nobel polacco Henryk Sienkiewicz. Il problema era che, nonostante il film fosse ambientato in Africa, dove Hood era cresciuto, doveva essere realizzato in polacco. Non volendo lasciarsi sfuggire la possibilità di girare in Super 35mm, ha accettato l’incarico, lavorando a stretto contatto con un traduttore polacco. Alla sua uscita, il film è diventato il maggiore incasso di quell’anno in Polonia e ha vinto il premio Best of the Fest al Chicago International Children’s Film Festival nel 2002.
Nel 2003 Hood è stato contattato dal produttore americano (ma impegnato nel Regno Unito) Peter Fudakowski, per realizzare una sceneggiatura tratta dal romanzo Tsotsi, scritto dal più celebre drammaturgo sudafricano, Athol Fugard. Il film Il suo nome è Tsotsi è stato girato in Sud Africa alla fine del 2004 ed è stato distribuito negli Stati Uniti nel febbraio del 2006 dalla Miramax, che aveva acquisito i diritti al Toronto Film Festival. Oltre a vincere l’Academy Award del 2006 per il miglior film straniero, Il suo nome è Tsotsi ha ricevuto una nomination ai Golden Globe e ha ottenuto diversi riconoscimenti all’AFI Film Festival, al Toronto Film Festival, al Festival di Edimburgo e in sette altri Festival.
Nel 2007, ha diretto Rendition, con protagonisti Reese Witherspoon, Meryl Streep e Jake Gyllenhaal.