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Rassegna stampa di Francis Ford Coppola

Francis Ford Coppola è un attore statunitense, regista, produttore, produttore esecutivo, scrittore, sceneggiatore, montatore, musicista, è nato il 7 aprile 1939 a Detroit, Michigan (USA). Francis Ford Coppola ha oggi 85 anni ed è del segno zodiacale Ariete.

IRENE BIGNARDI
La Repubblica

Nella grande confusione di valori e di definizioni che sembra aver investito da qualche tempo in qua il cinema, regalando etichette di genio agli autori di brillanti exploit, uno dei pochi modi per cercare di capire chi sia Francis Ford Coppola e per dargli il dovuto è metterlo nella compagnia che si merita: con Griffith, di cui condivide l’agitato destino industriale, con John Ford, di cui condivide la grandezza narrativa, con Stanley Kubrick, di cui condivide la visionaria ambizione. Qualcuno sostiene anche con Frank Capra, per la tenerezza del sentimento. Insomma con i grandissimi.
Questo non toglie che la sua carriera di regista, produttore, talent scout, abbia avuto, accanto agli “alti” di un capolavoro ambizioso e travagliato come Apocalypse Now (1979) i ‘bassi” di un film di maniera come Cotton Club (1984) - sofferente per le travagliate vicende della Zoetrope - o di film, peraltro notevoli, fatti con il principale e visibile proposito di incassare come Dracula (1992) e Il Padrino parte III (1990), che ha in effetti risolto tutti i problemi economici di Coppola, diventando imprevedibilmente, e come auspicato, la puntata più fortunata della saga dei Corleone.

SILVIA BIZIO
La Repubblica

Proprio quando ormai sembrava interessato solo a produrre vini e ad avviare alberghi (vorrebbe aprirne uno in Basilicata, la terra dei suoi nonni), Francis Ford Coppola sorprende il mondo del cinema con un nuovo film: Youth Without Youth (in italiano, Un'altra giovinezza) tratto da un racconto dello scrittore rumeno e storico delle religioni Mircea Eliade, uscito postumo nel 1988. Una storia d'amore «metafisica», intrisa di mistero e ambientata negli anni Trenta del Novecento, che il regista presenterà in anteprima mondiale alla Festa del cinema di Roma. Protagonista, Dominic Matei, un timido professore di lingue interpretato da Tim Roth. Il quale, colpito da un fulmine che lo fa ringiovanire, deve sfuggire ai nazisti che gli danno la caccia per carpirne il segreto.
Con Youth Without Youth, Coppola torna al cinema dopo dieci anni: il suo ultimo film The Rainmaker (L'uomo della pioggia) è del 1997. Ma oggi il regista di Il padrino e Apocalypse Now pare aver ritrovato la voglia di creare e ha già iniziato a preparare il prossimo film, Tetro, che girerà in Argentina. Proprio nella sua casa di Buenos Aires, qualche giorno fa, Coppola ha subito un grave furto: quattro uomini armati sono entrati in casa portandogli via i computer dove erano conservati anni di lavoro, compresa la sceneggiatura di Tetro. Il regista ha lanciato un appello televisivo ai ladri: «Cercavano soldi, hanno preso qualcosa di molto più prezioso per me».

LORENZO SORIA
L'Espresso

Film a basso costo. A tecnologia digitale. Girato in bianco e nero e con solo i flashback a colori. Titolo: "Tetro". Il ritorno del grande regista del "Padrino".
Aveva scelto il silenzio, l'artista che ci ha regalato i personaggi e le immagini del "Padrino" e che, grazie al suo . originale adattamento di Joseph Conrad, ci ha dato con "Apocalypse Now" e con Marlon Brando che esclama « Orrore, orrore» il film definitivo sulla follia della guerra. Sembrava avere dato l'addio al cinema Francis Ford Coppola. Se c'era un problema con i suoi vigneti a Napa Valley o se c'era da andare a ritirare un premio per il suo Malbec o il suo pinot noir, accorreva. Se doveva fare pubblicità il suo report ecologico in Belize non si tirava indietro e se qualcuno gli faceva osservare che la sua immagine pubblica era quella del "papà di Sofìa" rispondeva come un buon padre orgoglioso. Ma di ritorno al cinema non voleva sentirne parlare, dopo avere conosciuto gli Oscar e la bancarotta, dopo aver condotto battaglie epocali con tro gli studios e averli aiutati a scoprire attori come Matt Dillon, Tom Cruise, Mickey Rourke, Nicholas Cage e a riscoprire Brando.

EDOARDO BRUNO

Ritratto/autoritratto, intimo sguardo di «une identite ou un'moi», con Tucker, un uomo e il suo sogno, epica familiare di una America fine anni quaranta, Coppola, in una riflessione su se stesso, si rifà stilisticamente ai film di quel periodo, riproponendo il modello espressivo di La fonte meravigliosa di King Vidor, con i suoi ampi spazi, con la luce e il nero abbaglianti e la forte espressività degli attori - gesti e atteggiamenti iscritti in un segno architettonico esplicito. Nello stagliare le immagini, si riappropria della luce e del colore del l'America del dopoguerra, secondo un'ottica visionaria che, più vera del vero, è oramai l'unica con cui 'vediamo' l'America, la stessa che impone l'etica dei personaggi, che ripete a sua volta quell"identità dell'essere' cui ci ha abituati il nostro immaginario in questo universo che i 'generi' hanno codificato nella nostra memoria. Il protagonista, Preston Tucker è il 'sogno' di un uomo che si mette contro i sistemi di produzione delle tre grandi firme di Detroit - Ford, Crysler e General Motors - l'esperienza di pensiero che lo porta a costruire da solo con una piccola équipe la sua automobile ideale. Ma che fallisce nell'impresa solitaria anche se la sua invenzione e destinata a rivoluzionare la stessa tecnologia.
Metafora di sé, il film racconta attraverso questo personaggio inventato la storia di Coppola, della sua équipe familiare, della sua Zoetrope, della lotta pànica contro i grandi monopoli di Hollywood; racconta delle sue speranze e delle sue sconfitte ma anche la vittoria della sua alterità. La mdp si muove con un ritmo che ricorda i grandi musical, in una mimesi linguistica di stile giocoso e attonito; e quando scoprendo 1"invedibile', lo sguardo si sofferma sull'improbabile aereo di quel geniale mistificatore e produttore che era Howard Hughes, Tucker affonda le sue radici nello spirito dei grandi pionieri e strutturalmente ricostruisce la grande ala del cinema classico. Ma con un senso dell'oggi, con la violenza di una polemica contro il consumismo, come quando mostra durante un pranzo promozionale i guasti mortali dei troppi incidenti stradali, mettendone in primo piano gli orrori necrofili. Un film postmoderno, se si vuole, che rovescia il clichè di una polemica antimodernista per ripristinare una più intensa visione mentale e costruire un immaginario che rifiuta - come dimostrano le immagini in bianco e nero che sfilano alla fine assieme ai titoli - il reale fotografico per un reale filmico di finzione, in una vitalità di scrittura che dimensiona forma e figure in uno spazio allegorico sempre a contatto col pensiero contemporaneo. Con Dracula il vampiro, questa vitalità espressiva continua a emozionarci sempre concettualmente. Il mito di Dracula, rivisitato con una pienezza formale che filtra tutte le inquietudini dell'era scientifica, diventa il 'pensiero ragionante' la ratio che scopre il Mondo Nuovo nato sotto la spinta della conoscenza e in cui superstizione, scienza e magia, fisica e metafisica si uniscono per -dominare la paura dell'uomo. E l'uomo che si avventura nei regni dell'oltre, che osserva l'imperscrutabile ed entra con Freud negli spazi dell'inconscio, sperdendosi alla deriva degli stati ipnotici, e l'Uomo del Novecento, l'Uomo,tra l'altro, che assiste con partecipazione alla nascita del cinema e che vede i primi film pornografici sostituire alla pratica del sesso, un sesso mentale, che già preannuncia una sessualità inorganica. Lo stesso vampirismo si avvicina, del resto, nella forma di richiamo dell'inorganico, a una sessualità solo mentale. E mentali sono le visioni delle spose di Dracula, gli incantamenti erotici, le immersioni nel sangue della vendetta, le allucinazioni e le angosce.

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