Per restare in tema alimentare, a Eli Wallach (e a sua moglie Anne Jackson, grande attrice teatrale usata pochissimo e male dal cinema) devo la sopravvivenza in un lontano e gelido inverno newyorchese. Nelle pause di un interminabile editing americano del Buono, Brutto e Cattivo mi salvarono dalle corrosive insidie dei fast food, introducendomi con affettuosa ebraica gastrosollecitudine ai segreti dell'hot pastrami, del corned beef, dei matzoth balls, del gefillte fish e altre colesteroliche delizie reperibili solo su raccomandazione iniziatica nei più remoti “deli” yiddish della città.