Da tempo il nome di Doris Dowling, scomparsa a Los Angeles all'età di 81 anni, non rientrava nelle cronache. In fondo, salvo un paio di eccezioni, da molto l'attrice aveva lasciato il cinema. Ma c'è stato un periodo in cui il suo è stato un nome importante, considerando che ha centrato almeno quattro titoli importanti della storia del cinema. A partire dal 1945 quando è stata una delle interpreti di Giorni perduti di Billy Wilder a fianco di Ray Milland protagonista alcolista. L'anno successivo si presenta nei panni della moglie del reduce Alan Ladd in Dalia Azzurra. Per tradirlo, finire ammazzata a fare cadere i sospetti su di lui. Perché questa è un po'la caratteristica di Doris su grande schermo: dare corpo alla ragazza bruna che inevitabilmente porta con sé un sacco di guai. E la cosa non le piace molto. Per questo verso la fine degli anni '40 viene in Europa, con la sorella Constance, anche lei attrice, prevalentemente di film noir. E si fermano qualche tempo, frequentando personaggi del calibro di Sartre, Hemingway e altri. Doris viene scelta da DeSantis per essere coprotagonista di Riso amaro accanto a Silvana Mangano. Un'esperienza intensa, anche dura «ho provato veramente su di me le condizioni di vita delle donne che lavorano nei campi per raccogliere il riso. Ho sperimentato cosa significhi passare intere giornate nell'umidità» ebbe modo di raccontare. Durante la lavorazione c'è una cena a quattro. Le due sorelle Dowling, Raf Vallone e Casare Pavese. E lo scrittore se ne andrà con Connie, per vivere un'intensa storia d'amore di qualche mese. E quando l'attrice torna in America lui scrive Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Qualche mese dopo Pavese si suicida. Doris invece, contrariamente alla sorella, rimane in Italia, dove gira Cuori sul mare (nel film appare anche la giovanissima Sofia Scicolone preloren) e Alina con l'altrettanto giovane Gina Lollobrigida. L'esperienza del cinema di casa nostra si conclude con la partecipazione a un altro capolavoro, che poi batterà bandiera marocchina per problemi produttivi: Othello di Orson Welles. Film in cui Doris interpreta Bianca. Nello stesso periodo trova anche modo e tempo per sposarsi con un'icona della scena musicale americana: Artie Shaw. Ma il matrimonio non dura molto, come del resto quasi tutti quelli numerosi di Artie, che è stato anche sposato, tra le altre, con Lana Turner e Ava Gardner. Doris decide di mollare anche il cinema per dedicarsi al teatro classico. In quegli anni si sposa di nuovo con Robert Blumofe, direttore esecutivo della United Artists e successivamente con il giornalista Leonard Kaufman.
Da Il Manifesto, 22 giugno 2004
