Rassegna stampa di Natalie Wood

Natalie Wood comincia a recitare all'età di soli cinque anni, quando molti degli abitanti di Santa Rosa, California, vengono invitati dal regista Irving Pichel a recitare nel suo film Happy Land (1943). Pichel si ricorderà di lei per Conta solo l'avvenire (1946), un melodramma con Claudette Colbert e Orson Welles. Divenuta rapidamente una bambina prodigio, con al suo attivo film come Il miracolo della 34° strada di George Seaton (1947) e Il fantasma e la signora Muir di Joseph Mankiewicz (1947), la Wood è una delle poche attrici che sono riuscite con naturalezza a passare dai ruoli di bambina a quelli di ragazza: basti pensare a Gioventù bruciata di Nicholas Ray (1955), film col quale ottiene la prima nomination all'Oscar. Tra i film dell'adolescenza si possono segnalare Sentieri selvaggi (1956) e I giovani cannibali di Michael Anderson (1960); ma l'esplosione avviene nel 1961, quando l'attrice gira, al colmo della bellezza, West side Story di Robert Wise e Splendore nell'erba di Elia Kazan, per il quale ottiene la seconda nomination. Amata dal pubblico, che la rammenta anche in La donna che inventò lo strip-tease di Mervyn LeRoy (1962, nel ruolo di Gipsy Lee Rose) e in Strano incontro di Robert Mulligan (1963; terza nomination), la Wood è ricordata anche per la sua vita privata tempestosa, segnata dal doppio matrimonio con l'attore Robert Wagner. Le vicissitudini personali ostacolano lo svolgimento della sua carriera che, dopo Bob & Carol & Ted & Alice di Paul Mazursky (1969), perde colpi. Negli anni settanta lavora pochissimo, in film mediocri. Prima di morire in un misterioso incidente di barca nel 1981, gira Io, Willy e Phil di Mazursky(1980) e Brainstorm, generazione elettronica (1981), del mago degli effetti speciali Douglas Trumbull.