FAN BINGBING, UN'ICONA DI BELLEZZA IRRAGGIUNGIBILE

Intervista esclusiva alla diva numero uno dello star system cinese, giurata a Cannes e al Far East di Udine con I Am Not Madame Bovary, opera dal formato inusuale firmata dal camaleontico Feng Xiaogang.

Emanuele Sacchi, martedì 25 aprile 2017 - Incontri
Fan Bingbing (42 anni) 16 settembre 1981, Tsingtao (Cina) - Vergine. Interpreta Li Xuelian nel film di Feng Xiaogang I Am Not Madame Bovary.

Probabilmente la diva numero uno dello star system cinese attuale, la trentacinquenne di Tsingtao è un'icona di bellezza irraggiungibile e diafana. A tal punto che nel "cine-panettone" Lost in Thailand (2012) quando si tratta di scegliere un'attrice da sogno che interpreti se stessa, la scelta cade naturalmente su Fan Bingbing. Anche Hollywood ha messo gli occhi su di lei, coinvolgendola per una piccola parte in X-Men - Giorni di un futuro passato (era Blink, la ragazza capace di generare portali per il teletrasporto) e in Iron Man 3 (cameo presente solo nella versione per il mercato cinese del film). Ma se immaginare Fan Bingbing, con le sue lunghe gambe e il suo ovale perfetto, nei panni dell'affascinante strega dai capelli bianchi di The White Haired Witch of Lunar Kingdom è un'associazione immediata, non si può dire altrettanto delle vesti dimesse di una contadina della provincia cinese.

Un ruolo, quello di I Am Not Madame Bovary, che dimostra la duttilità di attrice di Fan Binging e che, per certi versi, richiama alla mente personaggi come Qiu Ju, cuciti da Zhang Yimou sul volto e sul corpo - adeguatamente de-glamourizzato - di Gong Li.
Emanuele Sacchi

Ecco quindi una Fan inedita, senza il ricorso a primi piani, nei panni di Li Xuelian, la contadina testarda che dedica la propria esistenza a una questione di principio - ma nell'epilogo scopriremo la vera causa di tanto trambusto - dimostrandosi pronta a tutto pur di raggiungere il suo scopo e salvare il proprio onore dall'appellativo di "Pan Jinlian" (donna traditrice e infida per la tradizione cinese). Merito del regista Feng Xiaogang, camaleonte del cinema cinese degli ultimi 15 anni, che in I Am Not Madame Bovary sceglie l'audacia di un formato inusuale, quello del tondo della tradizione pittorica, per raccontare la storia di Li Xuelian. Ma la collaborazione tra Fan e Feng risale a molto tempo fa, al 2003 di Cell Phone, quando il regista scopre e valorizza una Fan Bingbing con all'attivo un solo film e una carriera di attrice televisiva e modella.

L'INTERVISTA ESCLUSIVA

Tra tutti i registi con cui ha lavorato, possiamo dire che Feng Xiaogang occupi un posto speciale? Fu lui in un certo senso a rivelarla al grande pubblico con Cell Phone, giusto? Cosa può dirci del metodo di lavoro di Feng?
Feng è un po' come se fosse stato il mio talent scout. Ai tempi ero ancora ignorante in fatto di cinema, è stato lui a farmi da guida in quest'industria e a farmene innamorare. Sono passati 13 anni da allora e, ora che ci siamo ritrovati, sono passata dall'essere una novizia a un'"adulta". È una sorta di circolarità del destino, un percorso inevitabile di completamento. La personalità di Feng lo rende un perfezionista, attento a ogni minimo dettaglio. Credo sia un tratto fondamentale per un buon regista. Per lui rappresenta anche uno stile personale.

In 15 anni di carriera ha attraversato tutti i generi, dalla commedia romantica (Sophie's Revenge) al wuxia (The White Haired Witch of Lunar Kingdom), passando per il noir (Shinjuku Incident - La vendetta del dragone con Jackie Chan). Sempre una presenza affascinante, che cattura l'attenzione e incanta lo schermo, ma che sa anche essere invisibile. Qual è il segreto di Fan Bingbing e come si prepara a ruoli così differenti?
Penso che quando un attore entri nel personaggio sia come partire da zero in un mondo completamente nuovo. Specialmente per me, la parte più intrigante del mestiere di attore sta nell'avere un piccolo assaggio di ogni tipo di vita in cui "entra". Quando la storia ti cattura, il processo di identificazione avviene naturalmente, e il tuo sistema di valori ti aiuta a sentire come tuo e quindi interpretare il personaggio. Se c'è un segreto, penso si tratti di questo.

In foto Fan Bingbing.
In foto Fan Bingbing.
In foto Fan Bingbing.

Di tutti questi ruoli quello di I Am Not Madame Bovary è forse il meno glamour in assoluto, pressoché privo di primi piani. Ma forse è ancora più difficile in queste condizioni comunicare con lo spettatore: come si è preparata per questa parte? Sapeva già del particolare formato adottato dal regista?
Il personaggio di Li Xuelian è come una linea che collega tutte le storie e i personaggi raccontati nel film. Ogni sua mossa rappresenta la prosecuzione della storia stessa. Il regista Feng ha adottato un'inquadratura rotonda non solo per rappresentare la composizione adottata nella pittura cinese di paesaggi, ma anche allo scopo di focalizzare tutta l'attenzione su questo personaggio e sulla sua storia. Tutto quel che dovevo fare era diventare Li Xuelian, renderne l'aspetto, la testardaggine, il dolore, la persistenza e persino l'ignoranza, come se fossero condizioni ed esperienze mie.

Con Hollywood ha avuto qualche esperienza, specie in X-Men - Giorni di un futuro passato. Quanto è diverso recitare per grosse produzioni americane? Ha progetti futuri in cantiere?
Hollywood è sempre stata, inevitabilmente, l'industria cinematografica leader nel mondo. Poiché hanno già costruito un loro modello solido e le differenze in termini di cultura, storia e costumi tra Est e Ovest sono notevoli, il fatto di recitare per grandi produzioni americane rappresenta una sensazione nuova, radicalmente differente da quella di girare un film cinese. È una grande opportunità per imparare qualcosa e allargare i miei orizzonti. Se ci saranno opportunità adatte nel futuro, sarò lieta di accettare altre sfide, e magari di presentare la cultura cinese nel mondo.

Se dovesse scegliere un regista occidentale con cui lavorare, da chi le piacerebbe essere diretta?
Le industrie cinematografiche in Europa e Stati Uniti sono molto mature e ricche di grandi registi. Mi piacerebbe lavorare con più registi possibili e imparare da loro, ma è troppo difficile per me sceglierne uno. La mia lista è troppo lunga! (risate, nda).

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