
Presentato a Cannes 2024 e ora disponibile su MYmovies ONE, un’opera che coniuga leggerezza e ferocia, dramma generazionale e commedia surreale. La perfetta sublimazione del percorso artistico e intellettuale della regista Noémie Merlant. GUARDA ORA IL FILM »
di Alberto Libera
Si potrebbe pensare a Le donne al balcone – The Balconettes, presentato nel 2024 al Festival di Cannes, come alla perfetta sublimazione del percorso artistico e intellettuale di Noémie Merlant, attrice rivelazione degli ultimi anni e qui al suo secondo lungometraggio da regista.
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Affiancata dalla sceneggiatrice Céline Sciamma, Merlant firma un’opera che coniuga leggerezza e ferocia, dramma generazionale e commedia surreale, in un racconto sospeso tra realismo e delirio, capace di rievocare tanto la comicità scatenata del miglior cinema francese anni Ottanta quanto le derive allucinate di certi film di Zulawski o Ferreri o all’invenzione ludico-postmoderna di Tarantino e soprattutto Almodóvar.
Al centro, la storia di tre amiche trentenni che vivono nello stesso condominio della periferia di Marsiglia e trascorrono le loro giornate tra chiacchiere, sogni irrealizzati e improvvise fiammate di rabbia, in un equilibrio precario destinato a incrinarsi quando l’ennesima delusione sentimentale e sociale fa deflagrare i rancori repressi.
Ma Le donne al balcone – The Balconettes è molto più di una semplice satira sociale: è un’opera che gioca apertamente con i generi e con le aspettative dello spettatore, oscillando tra il grottesco e il tragico, tra il comico e l’horror psicologico, in una danza vorticosa che riflette le contraddizioni dell’esistenza.
Dietro l’apparente leggerezza delle battute si annida infatti una critica corrosiva al maschilismo sistemico e al senso di impotenza di una generazione cresciuta all’ombra di promesse mancate, precarietà economica e instabilità emotiva.
Se la narrazione si frantuma volutamente in episodi che ricordano una sit-com disfunzionale e inacidita dalla frustrazione, è proprio in questo scarto, in questa continua alternanza di registri, che risiede l’ambizione del film: raccontare una femminilità libera da schemi, capace di esprimere rabbia, desiderio, violenza e autoironia senza chiedere il permesso.
A rendere l’operazione ancor più potente concorrono le straordinarie interpretazioni delle protagoniste, tra cui spicca, oltre alla stessa Merlant, la presenza di Souheila Yacoub e Sanda Codreanu, perfette nel dare volto e corpo a figure comiche e tragiche al tempo stesso.
Il tutto sostenuto da uno sguardo registico che non ha paura di osare e da una complessità estetica che guarda tanto al videoclip quanto alla pittura espressionista.
In definitiva, Le donne al balcone – The Balconettes è un film sorprendente, capace di sintetizzare un malessere collettivo con l’arma sottile dell’ironia e dello sberleffo: una dichiarazione di poetica e politica che conferma Noémie Merlant come una voce libera e imprevedibile.