Dopo Alice e il sindaco (2019), con Un uomo felice (2023) Fabrice Luchini torna a interpretare il primo cittadino di una località francese: questa volta, però, ben lungi dall’abbracciare un’ideologia socialista, il suo personaggio, Jean Leroy, è un politico conservatore, che sostiene una visione tradizionale di famiglia.

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Ben presto le sue convinzioni sui legami familiari e l’identità di genere verranno messe a dura prova: la moglie Edith gli annuncia infatti di aver intrapreso un percorso di transizione, perché da sempre si sente un uomo e, d’ora in poi, il suo nome sarà Eddy.

Come reagirà Jean? Questa la domanda da qui muove Un uomo felice, la commedia di Tristan Séguéla presentata in anteprima al Festival de l’Alpe-d’Huez 2023.

“In avanti come prima” è il motto della campagna elettorale del navigato politico, in corsa per il terzo mandato come sindaco di un paesino a Nord della Francia – il film è infatti girato nella piccola Montreuil-sur-Mer, a una sessantina di chilometri a sud-ovest di Calais.

Eppure, nella sua vita di coppia ben poco sembra poter procedere come prima: la relazione ultradecennale con la moglie Edith dovrà abbracciare una nuova dimensione e l’amore che da oltre quarant’anni li unisce dovrà assestarsi su un nuovo equilibrio.

Quarto lungometraggio del regista francese Tristan Séguéla (nel 2023 già dietro alla macchina da presa nelle commedie 16 ans ou presque, Rattrappage e Chiamate un dottore!), Un uomo felice è infatti una rom-com che racconta con gentilezza e ironia la crisi di una coppia che ha trascorso insieme un’intera vita e in cui l’affetto non ha mai smesso di essere presente.

Scritto a quattro mani da Guy Laurent e Isabelle Lazard, il film è costruito attorno alle solide interpretazioni delle star del cinema francese Catherine Frot e Fabrice Luchini: insieme per la prima volta, i due attori donano dolcezza e naturalezza al rapporto tra Edith e Jean.
 

Per la stesura dello script, gli sceneggiatori si sono invece ispirati alla storia di un amico comune, che all’età di cinquant’anni ha iniziato la transizione di genere, lottando al contempo per preservare il suo matrimonio.

Se, infatti, l’interrogativo da qui parte il film riguarda la reazione di Jean alla notizia rivelatagli da Eddy circa la propria identità di genere, la seconda domanda che sorge nel corso dello svolgersi della storia concerne invece il destino della relazione tra i due protagonisti: uno di loro chiederà il divorzio oppure la coppia sarà in grado di abbracciare una nuova fase del rapporto?

Per scoprirlo sarà necessario seguire fino alla fine la parabola di Eddy e Jean tra liti, riavvicinamenti, equivoci e discussioni a cuore aperto – il tutto durante una campagna elettorale che accende i riflettori sulla vita privata della coppia.

I due dovranno infatti fare i conti non solo con le reazioni dei tre figli, ma anche con quelle dell’opinione pubblica, interessata più che mai a gettare uno sguardo sull’accattivante storia familiare del sindaco della città.

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