Esordio americano dietro la macchina da presa del giovane regista e attore svedese Niklas Larsson, Divano di famiglia è ispirato al romanzo del connazionale Jerker Virdborg, "Mamma i Soffa" ("La mamma sul divano"). Il film di Larsson, pur essendo ambientato quasi interamente in un unico luogo, è un viaggio surreale nelle pieghe dell'animo umano e dei legami familiari.

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La storia parte in effetti da uno spunto dall’eco beckettiano: in un imprecisato negozio di mobili, un’anziana signora (Ellen Burstyn) è seduta su un divano verde di quelli esposti, e non vuole più muoversi. Il figlio minore David, che è anche il protagonista (Ewan McGregor), tenta di convincerla ad alzarsi ma invano, così come il secondogenito più sregolato Gruffud (Rhys Ifans) che nel frattempo vorrebbe fare colpo su Bella (Taylor Russell), figlia del proprietario del negozio Marcus (F. Murray Abraham).

I due fratelli, venuti ad accompagnare la madre al negozio per cercare una cassettiera, chiedono aiuto alla cinica sorella maggiore Linda (Lara Flynn Boyle) ma nemmeno il suo intervento riesce a sbloccare la situazione. Interrogandosi sullo strano comportamento della madre, centro immobile attorno a cui ruota il film, David, Guffrud e Linda dovranno fare i conti con le proprie tensioni e incomprensioni, i ricordi e i traumi, le paure e le fragilità, nell’attesa sempre più incerta di una fatidica svolta.

Attraverso l’espediente dell’assurdo (che sfocerà poi nel trascendentale), Divano di famiglia indaga la tragicomica condizione umana, l’incomunicabilità, i conflitti e le relazioni familiari.

In un’atmosfera sospesa, che oscilla tra il dramma esistenziale e il comico surreale, i personaggi si confrontano tra loro e con sé stessi (in particolare David, che deve gestire un rapporto complicato con moglie e figlia) alla ricerca di un senso, ingabbiati nell’unico spazio scenico che diventa specchio delle dinamiche interiori.

L’impianto teatrale del film può avvalersi di un cast d’eccezione che mette insieme il talento attoriale di più generazioni. Dalla giovane Taylor Russell — già lodata protagonista con Timothée Chalamet in Bones and All (2022) di Luca Guadagnino — alla star navigata Ewan McGregor — Trainspotting (1996), la saga di Star Wars (1999-2005), Moulin Rouge (2001), Big Fish - Le storie di una vita incredibile (2003) — passando per l’ottima spalla Rhys Ifans — divenuto celebre come coinquilino di Hugh Grant in Notting Hill (1999) — fino ai veterani F. Murray Abraham, premio Oscar come Miglior Attore Protagonista in Amadeus (1984) di Miloš Forman, ed Ellen Burstyn, premio Oscar come Migliore Attrice Protagonista in Alice non abita più qui (1974) di Martin Scorsese: è quest’ultima, nel ruolo della madre, il simbolo dell’immobilismo emotivo in Divano di famiglia, figura enigmatica e (forse) inamovibile, e deciderà lei quando e come uscire di scena.  

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