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Il lunedì del cinema: online il 16 settembre Gloria Bell, auto-remake d'autore con una grande Julianne Moore

Torna l’appuntamento con l’iniziativa ‘Il lunedì del cinema’, promossa da Repubblica e MYmovies. Online questa settimana l'auto-remake d'autore di Sebastián Lelio, una storia dolce e delicata, dedicata all’eccezionale quotidianità di una donna che non intende smettere di danzare. Nel cast anche un inedito John Turturro. Da vedere insieme su MYmovies ONE lunedì 16 settembre dalle 20:00 a mezzanotte. PRENOTA GRATIS UN POSTO » 
di Silvia Guzzo

martedì 10 settembre 2024 - mymoviesone

Nel 2013 Sebastián Lelio, esponente di spicco della nouvelle vague cilena insieme a Pablo Larraín, dirigeva un film destinato a ottenere il plauso della critica e l’Orso d’argento al Festival di Berlino grazie alla splendida interpretazione di Paulina Garcìa.

L’opera di Lelio si chiamava Gloria come la sua protagonista, una cinquantottenne divorziata e con due figli adulti, in cerca di un nuovo equilibrio e di riconciliazione nella vita notturna di Santiago. Ma Gloria è anche il nome di Gena Rowlands nel noir omonimo di John Cassavetes, vincitore del Leone d’oro nel 1980, di cui tuttavia il lungometraggio di Lelio non è né omaggio né rivisitazione, condividendo soltanto lontane somiglianze.

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Cinque anni più tardi, nel 2018, Sebastián Lelio è forte di un premio Oscar al Miglior Film Straniero, vinto l’anno precedente grazie al dramma con Daniela Vega Una donna fantastica, premiato anche al Festival di Berlino. Nel 2018, poi, il successo del regista si consolida ulteriormente con Disobedience, apprezzato dalla critica e impreziosito dalle performance di Rachel Weisz e Rachel McAdams.

È in questo momento che Lelio decide di girare nuovamente il suo Gloria: al posto di Paulina Garcìa sceglie Julianne Moore, sostituisce il Cile con gli Stati Uniti e modifica leggermente il titolo, che da Gloria diventa Gloria Bell.


In foto una scena del film Gloria Bell.

Si tratta di un remake molto fedele all’originale, che racconta la medesima storia: Gloria Bell è sempre una donna sulla cinquantina con un marito alle spalle e due figli adulti, che suo malgrado non hanno più bisogno di lei. Desiderosa di vivere più che mai, Gloria ogni mattina canta in auto a squarciagola e alla sera sorseggia cocktail nelle discoteche di Los Angeles, pronta a cogliere l’occasione di danzare con qualcuno con cui condividere la nottata e, chissà, forse anche un tratto di vita.

Una notte, seduta al bancone di un locale, si lascia sedurre da un uomo separato che sogna l’amore. I due iniziano così una difficile relazione, tra tira e molla, abbandoni, promesse e ripensamenti.

Nonostante gli elementi di continuità, Gloria non è Gloria Bell e nel ridare forma alla sua storia Lelio la arricchisce di quelle piccole differenze che entusiasmano gli appassionati e conferiscono al film nuovi livelli e sfumature, inedite chiavi di lettura. La Moore, ad esempio, interpreta una Gloria più ironica e forte, anche a livello espressivo.

Al suo fianco un sempre ottimo John Turturro in un ruolo insolito, meno esuberante e appariscente rispetto ai personaggi in cui siamo soliti ritrovarlo. Tra lui e Gloria c’è un alternarsi di volontà e desiderio che sembra non trovare mai un equilibrio: prima è lui ad abbandonarla mentre lei lo vorrebbe vicino, poi è lei a non volerlo più mentre lui la cerca spasmodicamente.


In foto una scena del film Gloria Bell.

Allo stesso modo, un misterioso gatto senza pelo continua a entrare in casa della protagonista, quando lei non sembra per nulla interessata alla sua compagnia. In questo gioco altalenante di volontà che non sembrano mai allinearsi, si inserisce il rapporto di Gloria con i figli, che quasi la respingono, forti di quell’autonomia della vita adulta che lei fatica ad accettare a pieno. Altro elemento di divergenza tra i due film di Lelio è l’ambientazione.

Spostandosi dal Cile agli USA, il regista racconta una storia più universale, lasciando al pubblico maggiore possibilità di immedesimazione. Se, infatti, nel primo lungometraggio Paulina Garcìa incarnava la faccia moderna del Cile, in Gloria Bell la protagonista diventa un simbolo di emancipazione e riscatto femminile.

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