François Ozon, Michael Fassbender, Benoît Jacquot, Michel Franco. Tante personalità che hanno sfilato sul tappeto rosso veneziano ora sono le protagoniste dei nuovi film inclusi nell’iscrizione a MYmovies ONE.
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di Luigi Coluccio
La Mostra del Cinema di Venezia si è da poco conclusa con la vittoria di Povere creature! di Yorgos Lanthimos, ma i film che ne hanno fatto la Storia continuano ad essere presenti nell’offerta di MYmovies ONE. E anzi, dopo la Sala Web di questa edizione, il catalogo della piattaforma si arricchisce oggi di ben altri nove titoli, tutti passati in Concorso negli ultimi anni.
Partiamo subito con un gradito ritorno – quello di François Ozon. L’irrefrenabile regista francese, dopo l’arrivo su MYmovies ONE solo qualche mese fa di tre titoli (Doppio amore, Grazie a Dio, Potiche – La bella statuina), aggiunge un altro tassello fondamentale come Frantz, patinatissimo bianco e nero che ha fatto vincere alla protagonista Paula Beer il Premio Mastroianni di quell’anno.
La pattuglia francese è numerosa e agguerrita. Si continua infatti con il polar da banlieu Fratelli nemici di David Oelhoffen, duro ritratto nel cuore, nell’anima e nel corpo del conflitto che tira sempre giù i fratelli Manuel e Driss, il primo un criminale che gestisce un giro di droga, il secondo un poliziotto che lavora proprio alla narcotici.
Si sposta solo di un tono emotivo il secondo titolo francese, Tre cuori di Benoît Jacquot, assiduo frequentatore della Mostra: il triangolo amoroso composto da Benoît Poelvoorde, Charlotte Gainsbourg e Chiara Mastroianni (con a lato la presenza-proiezione di Catherine Deneuve), è un melodramma spruzzato della giusta dose di noir.
Sfuma ancora di più nel dolore e nella perdita l’ultimo film del trittico, Riparare i viventi di Katell Quillévéré, tre storie capitanate da Tahar Rahim e Emmanuelle Seigner sulla potenza di un gesto come è quello di donare gli organi di un figlio deceduto e tutto quello che ne comporta.
Altro giro per il mondo, altro nugolo di grandi film. La candidata ideale di Haifaa Al-Mansour, vincitore quell’anno del Premio Brian, co-produzione tra Arabia Saudita e Germania, è il racconto ideale di una dottoressa che si candida alle elezioni della sua città, scatenando una pletora di reazioni che investiranno ogni cosa – religione, società, politica.
Arriviamo quindi all’Iran di Figli del sole di Majid Majidi, che ha portato il Premio Mastroianni a casa per Ruohollah Zamani, altro racconto ideale su un gruppo di ragazzi che cerca di sopravvivere per le strade di Teheran fino alla scoperta di un tesoro – che però è sepolto sotto una scuola che lotta per il recupero dei giovani e contro il lavoro minorile.
Foxtrot, infine, è il Gran Premio della Giuria di Samuel Maoz – regista che nel 2009 vinse il Leone d’Oro con Lebanon –, racconto a pezzi di storia e surrealtà di uno stato in perenne conflitto come è Israele, visto da chi indossa una divisa e da chi no.
Torniamo quindi dall’altra parte del globo con un autore che appare spesso nei programmi dei maggiori festival internazionali, cioè il messicano Michel Franco e il suo Sundown: i Bennett, ricchi, ricchissimi ereditieri inglesi sono in vacanza ad Acapulco quando arriva la notizia della morte della madre; Alice (Charlotte Gainsbourg) ritorna subito a casa ma Neil (Tim Roth) decide di rimanere lì, senza muoversi, senza far nulla, senza provare niente.
Chiudiamo infine con il duo Steve McQueen-Michael Fassbender, che nel 2011 sbarcano a Venezia con Shame, premio FIPRESCI per il film e Coppa Volpi all’attore nella competizione di quell’anno. Contornato dalla presenza di Carey Mulligan e James Badge Dale, Shame è l’odissea sessuomane del newyorchese Brandon, incapace di tenere a freno il suo desiderio di corpi, fino all’ultimo gradino della sua spirale distruttiva.