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Tanti auguri a Stefania Sandrelli. L’icona del cinema italiano compie 75 anni

Ecco i 10 ruoli indimenticabili della sua carriera. SCOPRI I FILM.
di Francesca Pellegrini

venerdì 4 giugno 2021 - Celebrities

Tanti auguri a Stefania Sandrelli. La signora del cinema italiano festeggia 75 anni il 5 giugno. «75 volte primavera» (direbbe lei) in 60 anni di carriera, tra leggerezza e seduzione. Nata con la Repubblica italiana, è stata protagonista fin da adolescente dell’età d’oro del nostro cinema. Ha partecipato a oltre 100 film e ha vinto 3 David di Donatello, ricevendo nel 2018 quello alla carriera. Nel 2005, le è stato conferito il Leone d'oro alla carriera nel corso della 62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Nel 2012, riceve il titolo di Cavaliere dell'ordine delle Arti e Lettere.

L’attrice nasce a Viareggio il 5 giugno del 1946. Papà albergatore, fratello musicista, Stefania sogna fin da piccola di studiare danza classica. A 15 anni è reginetta di bellezza della sua città; una sua foto finisce sul settimanale Le Ore, folgorando l’eclettico regista Luciano Salce che la vuole ne Il federale. Ma sarà con Pietro Germi che la sua stella inizierà a brillare. Prima, al fianco di Mastroianni in Divorzio all'italiana (1961) - dove interpreta la giovane cugina per cui perde la testa il protagonista - poi in Sedotta e abbandonata (1964), l’altro capolavoro della commedia nostrana. Nel 1965, fu preferita alle ben più famose Natalie Wood, Silvana Mangano e Brigitte Bardot per il ruolo della sfortunata Adriana Astarelli in Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli.

Gli Anni '70, sono il decennio della consacrazione. L'attrice recita ne Il conformista (1970), il cult di Bernardo Bertolucci che segna la seconda delle quattro collaborazioni (Partner, Novecento e Io ballo da sola) con «L’ultimo imperatore del cinema». Sempre nello stesso anno partecipa accanto all'istrionico Vittorio Gassman in Brancaleone alle crociate, il medioevo secondo Mario Monicelli. Vola all’estero per girare l'ultimo film del mentore Pietro Germi, Alfredo, Alfredo (1972), duettando con la star di Hollywood Dustin Hoffman. Poi, è la volta del capolavoro di Ettore Scola C'eravamo tanto amati, dove mette zizzania tra Nino Manfredi e Vittorio Gassman.

Negli Ottanta, si impone a sex symbol in baby-doll e giarrettiera ne La chiave: il cult di Tinto Brass che rompe gli schemi del cinema erotico. Nel 1988, è diretta da Francesca Archibugi in Mignon è partita che le frutta il David di Donatello come migliore attrice protagonista. Gli anni Novanta e Duemila, sono quelli della consacrazione televisiva. Grazie, soprattutto, a Il maresciallo Rocca (1996-2001): la fiction Rai di enorme successo dove interpreta Margherita, moglie del grandissimo Gigi Proietti. Quando il suo personaggio resta ucciso in un attentato, nel finale della terza stagione, la seguono 11 milioni di spettatori. Nel cinema abbiamo L'ultimo bacio (2001) di Gabriele Muccino - che le vale il secondo dei tre Premi David attoriali - Un giorno perfetto (2008) di Ferzan Özpetek e La prima cosa bella (2010) di Paolo Virzì. Contesa tra le reti Rai e Mediaset, negli Anni 10 la Sandrelli è protagonista della fiction sbanca ascolti Una grande famiglia (2012-2015) e su Canale 5 rimpiazza la compianta Virna Lisi, al fianco di Gabriel Garko nella miniserie Non è stato mio figlio (2016). Nel 2021, fa coppia con Renato Pozzetto in Lei mi parla ancora di Pupi Avati.

Precoce negli affari di cuore, seduce ancora minorenne il cantante di "Sapore di sale" Gino Paoli (all’epoca sposato) con il quale avrà la figlia Amanda. Poi, le nozze con il ricco imprenditore Nicky Pende, padre di suo figlio Vito. Nonna orgogliosa di cinque nipoti, la Sandrelli è felicemente legata dal 1983 con il regista di fiction Giovanni Soldati. Oggi, per i suoi favolosi 75 anni vogliamo festeggiare l’icona del cinema italiano con i 10 film più indimenticabili.

 

CLAUDIA in GIOVENTÙ DI NOTTE di Mario Sequi, 1961
Il «Gioventù Bruciata all’italiana» segna l’esordio al cinema dell’allora 15enne Sandrelli, fresca di partecipazione a Miss Italia a Salsomaggiore Terme. Stefania non si accaparra lo scettro ma viene comunque notata dal regista sardo che la vuole nel suo film. Dal romanzo di Ugo Moretti "Nuda ogni sera", la pellicola segue le vicende di Elio (Sami Frey) e dei suoi amici. Tutti giovani di buona famiglia che passano le loro giornate a compiere furti e altre imprese teppistiche. Dopo essere stato arrestato, il protagonista si pente e chiede alla sua amata di aspettarlo.
 


AGNESE ASCALONE in SEDOTTA E ABBANDONATA di Pietro Germi, 1964


In foto una scena del film. 

Nel cult della stagione d'oro del cinema italiano, la Sandrelli è una sedicenne sedotta dal fidanzato della sorella Matilde. Il padre pretende le nozze riparatrici, ma il giovane non ci sta. Seguito ideale di Divorzio all'italiana, il film fa parte di una trilogia conclusa con Signore & signori (1966). Satira feroce sulla «famigghia» e sull’onore dalla sceneggiatura originale dello stesso Germi, scritta in collaborazione con Agenore Incrocci, Furio Scarpelli, Luciano Vincenzoni. Secondo la legge del "Matrimonio riparatore" citata nel film, i reati di sequestro di persona e stupro venivano automaticamente cancellati se il carnefice sposava la vittima. Nel 1981, questa ignobile norma fu abrogata con la legge 442.

 

GIULIA ne IL CONFORMISTA di BERNARDO BERTOLUCCI, 1970 


In foto una scena del film.

L’ingenua e solare sposina borghese di Jean-Louis Trintignant con il quale va in luna di miele a Parigi, ignara che questi sia una spia fascista. Dal romanzo di Alberto Moravia, la seconda delle quattro collaborazioni (che includono Partner, Novecento e Io ballo da sola) con «L’ultimo imperatore del cinema» che di lei disse: «l'ho scelta perché mi sembrava che non esistesse nessun'altra attrice così moraviana». Il ruolo di Giulia fu offerto inizialmente a Florinda Bolkan, ma l'attrice rifiutò scegliendo di girare L'ultima valle di James Clavell. Uno dei capolavori più ispirati di Bertolucci. Memorabile la sequenza del ballo «saffico» con Dominique Sanda nella balera Art déco creata dello scenografo Ferdinando Scarfiotti.


 

TIBURZIA DA PELLOCCE in BRANCALEONE ALLE CROCIATE di MARIO MONICELLI, 1970 


In foto insieme a Vittorio Gassman in una scena del film.

Al suo primo film con il grande regista viareggino come lei ma di adozione (seguiranno Speriamo che sia femmina e Il male oscuro), la Sandrelli è una deliziosa strega strappata al rogo da Brancaleone da Norcia (Vittorio Gassman) nel seguito del classico del 1966. In questa nuova avventura, l’improbabile cavaliere è diretto alla conquista del Santo Sepolcro che culminerà col duello con la Morte dove sarà la streghetta a salvarlo ma a costo della vita. Sul set, l’attrice incontra per la prima volta Gigi Proietti suo futuro partner nella fortunata fiction Il maresciallo Rocca.

 

MARIA ROSA CAVARONI in Sbisà in ALFREDO, ALFREDO di PIETRO GERMI, 1972


In foto l'attrice insieme a Dustin Hoffman in una scena del film.

Per il suo ultimo film col mentore, «l’attrice di Germi» (così la chiamava Bertolucci) volò all’estero duettando con Dustin Hoffman. Incinta del secondo figlio, la Sandrelli non voleva girare il film. Fu persuasa dal regista che le mostrò il contratto firmato da Hoffman; il "laureato" aveva, espressamente, richiesto la presenza dell’attrice sul set. Essendo una grande ammiratrice della star di Hollywood, Stefania cambiò idea e accettò. La pellicola segna il ritorno di Germi alla commedia grottesca, raccontando la storia di Alfredo: un timido impiegato di banca innamorato della bella e ossessiva farmacista Maria Rosa con la quale convolerà a nozze.

 

LUCIANA ZANON in C'ERAVAMO TANTO AMATI di ETTORE SCOLA, 1974


In foto una scena del film.

Capolavoro assoluto di Ettore Scola e della commedia all’italiana, il film è dedicato a Vittorio De Sica scomparso durante la lavorazione. Il titolo del film doveva essere Voglio uccidere De Sica, in quanto uno dei protagonisti finisce nei guai a causa del classico del cinema Ladri di biciclette (guarda la video recensione). Alla sua prima volta con il regista (tornerà a recitare per lui ne La terrazza, La famiglia, La cena, Gente di Roma), la Sandrelli interpreta Luciana: la donna contesa tra i partigiani Manfredi, Gassman e Satta Flores. L’attrice ha rivelato un delizioso aneddoto sul set: «Stanchi e invecchiati dal trucco, nella scena in cui Vittorio Gassman raggiungeva me e Nino Manfredi davanti alla scuola ridevamo così sfacciatamente che Scola si arrabbiò».


 

TERESA ROLFE ne LA CHIAVE di TINTO BRASS, 1983


In foto una scena del film.

L’attrice entra nei sogni proibiti di milioni di uomini consacrandosi a sex symbol, in guêpiere e baby doll, nel cult del re dell’eros che rompe gli schemi del cinema erotico rendendolo mainstream; non mancando di suscitare scandalo per le esplicite scene di sesso. Stefania dona volto e curve a Teresa, albergatrice nella Venezia fascista che si lascia andare alle più bollenti fantasie, in competizione con il marito. Brass rilegge l’omonimo romanzo dello scrittore giapponese Jun’ichir? Tanizaki, pubblicato nel 1956, desiderando ardentemente la Sandrelli per il ruolo di protagonista. Ma aspettò che l’attrice maturasse, dato che il personaggio del libro è descritto come una donna sulla quarantina. Una volta compiuti 37 anni, la Sandrelli inizialmente spaventata decise di non tirarsi indietro regalando iconiche scene di nudo.

 

MAMA in MIGNON É PARTITA di Francesca Archibugi, 1988


In foto una scena del film.

David di Donatello come migliore attrice protagonista, la Sandrelli è moglie ondivaga e mamma amorevole di cinque figli nell’opera prima della regista romana. Un racconto di formazione incentrato sull’arrivo della sofisticata cugina parigina Mignon (Céline Beauvallet) nella casa degli zii nella città capitolina. La bella ragazza snob scombussolerà le vite dei cuginetti, a cominciare dal tredicenne Giorgio innamorato di lei.

 

ISABELLA ne LA CENA di ETTORE SCOLA, 1998


In foto una scena del film.

Al ristorante romano "Arturo al Portico", nell'arco di una serata, si svolgono 14 situazioni ai tavoli e in cucina nel film commensale di Scola che «rilancia il rito della conversazione». Scritto da due generazioni di sceneggiatori a confronto (Scola con sua figlia Silvia e Furio Scarpelli con suo figlio Giacomo), La cena è una pellicola corale che si srotola nelle due ore che dura il tipico rito in trattoria. Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista, la Sandrelli – alla sua quarta volta con il regista – è una madre sotto shock dopo che la figlia 19enne le rivela che vuole diventare novizia in convento.

 

ANNA MICHELUCCI ne LA PRIMA COSA BELLA di PAOLO VIRZÌ, 2010


In foto una scena del film.

La storia di Anna Michelucci (Micaela Ramazzotti da giovane, Sandrelli da anziana), dai concorsi di bellezza ai rapporti difficili con il figlio Bruno (Valerio Mastandrea). Con titolo tratto dall'omonima canzone con testo di Mogol, il film del regista livornese presenta parallelismi con il classico di Pietrangeli Io la conoscevo bene. Pellicola che consacrò la Sandrelli raccontando la sua Adriana tra un set mancato e l’altro. La Ramazzotti si è ispirata alla stessa diva in Sedotta e abbandonata e Mignon è partita.


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