Chiedete a chiunque quale sia la composizione più nota di Antonio Vivaldi, e risponderà: "Le quattro stagioni". Quel che non tutti sanno è che i primi quattro concerti solistici per violino dell’opera Il cimento dell’armonia e dell’inventione, noti appunto come "Le quattro stagioni", si prestano magnificamente a fare da sostegno musicale ad un balletto che illustra il passaggio da primavera a estate, autunno e inverno che il Teatro San Carlo di Napoli e MYmovies mettono a disposizione in streaming dalle 20:00 del 12 febbraio fino alla fine del mese.

La coreografia del balletto è di Giuseppe Picone (che interpreta anche il Terzo Tema de l’Estate nel ruolo inedito del Vento), i costumi di Giusi Giustino le luci di Nunzio Perrella e Cecilia Laca come violino solista e Maestro concertatore. Un’ora di danza elegiaca fra allegro e adagio, registrata dal vivo dall’Orchestra e il Balletto del San Carlo a novembre dello scorso anno, e dunque è visibile l’attenzione alle regole sul distanziamento sociale fra i ballerini, trasformata in originalità coreografica: “La pandemia non può oscurare il mondo dell’arte, in modo particolare quello della danza”, ha scritto Giuseppe Picone in un appello per i mass media durante la pandemia, ripetendolo sul suo account Instagram.

Napoletano di nascita e formatosi proprio alla scuola del Teatro San Carlo, ha interpretato il giovane Nijinski a soli 12 anni accanto a Carla Fracci, e da allora non si è più fermato: solista a 17 anni all’English National Ballet, a 21 primo italiano a entrare nella compagnia dell’American Ballet Theatre, sei anni all’Opera di Vienna, infine coreografo oltre che ballerino. Dal 2016 è direttore del Corpo di Ballo del San Carlo, e si è già aggiudicato il premio Europa in Di danza per la coreografia de Lo Schiaccianoci al Teatro.

Primo celebre coreografo del San Carlo è stato Gaetano Grossatesta, autore dei tre balli che accompagnarono, il 4 novembre 1737, l’opera d’inaugurazione del teatro. Fra i coreografi e danzatori napoletani formatisi al San Carlo figurano Salvatore Viganò, Carlo Le Picq, Gaetano Gioia, Antonio Guerra e Carlo Blasis, che con la moglie Annunziata Ramazzini fu chiamato ad insegnare a Mosca nella nascente Scuola del Bolšoj, e Salvatore Taglioni, direttore dei balli al Teatro di San Carlo dal 1817 al 1860.

Dal termine della Seconda Guerra Mondiale la Compagnia del Teatro di San Carlo ha ospitato i più grandi solisti del nostro tempo: da Margot Fonteyn a Carla Fracci, Ekaterina Maximova ed Elisabetta Terabust, da Rudolf Nureyev a Vladimir Vassiliev, cui affida anche le coreografie di molti dei propri spettacoli. Significativo, negli ultimi anni, il contributo di Roland Petit: ricordiamo Il pipistrello e Duke Ellington Ballet.