La selezione che esplora le cinematografie dei Paesi del Sud e dell'Est del mondo quest’anno sarà visibile in sala e sul web.
Open Doors, sezione del Locarno Film Festival che ogni anno esplora le cinematografie dei Paesi del Sud e dell'Est del mondo per favorire lo sviluppo di una scena locale collaborativa e indipendente, è lieta di presentare il suo programma di visioni per il pubblico di Locarno 2020 – For the Future of Films.
Accanto alle attività per professionisti di Open Doors Hub e Lab, che si svolgeranno online tra il 6 e l’11 agosto, Open Doors terrà infatti fede anche in questo anno particolare alla sua missione, con le programmazioni online degli Open Doors Screenings e in sala della nuova sezione retrospettiva ad hoc Through the Open Doors.
Open Doors, iniziativa del Locarno Film Festival, nel 2020 conferma e amplia la sua proposta cinematografica con un ricco programma di cortometraggi e lungometraggi, novità e opere del passato, da fruire gratuitamente online o a pagamento nelle sale di Locarno e Muralto, con i classici Open Doors Screenings e Through the Open Doors, sezione speciale ad hoc che ripercorre i 18 anni si storia dell’iniziativa.
OPEN DOORS SCREENINGS
In questa edizione si concentrerà sulle cinematografie di Indonesia, Filippine, Malesia e Myanmar nel contesto del focus triennale sul Sud-est asiatico e sulla Mongolia (2019-2021).
I 20 titoli (10 lungometraggi e 10 cortometraggi) di Open Doors Screenings saranno visibili unicamente online in tutto il mondo durante il Festival, tra il 5 e il 15 agosto, sul sito del Locarno Film Festival (fino a 1’500 visualizzazioni gratuite). Le visioni saranno accompagnate da conversazioni tra i registi di ciascun film e i programmatori di Open Doors.
Questo l’elenco completo dei lungometraggi selezionati:
- Apparition (Aparisyon), di Isabel Sandoval – Filippine/Stati Uniti – 2012
- Atambua 39° Celsius, di Riri Riza – Indonesia – 2012
- Clash (Engkwentro), di Pepe Diokno – Filippine – 2009
- Memories of My Body (Kucumbu Tubuh Indahku), di Garin Nugroho – Indonesia – 2018
- Sell Out!, di Yeo Joon Han – Malesia – 2008
- Six Degrees of Separation from Lilia Cuntapay, di Antoinette Jadaone – Filippine – 2011
- Songlap, di Effendee Mazlan e Fariza Azlina Isahak – Malesia – 2011
- Tender Are the Feet, di Maung Wunna – Myanmar – 1973
- The Masseur (Masahista), di Brillante Mendoza – Filippine – 2005
- What They Don't Talk About When They Talk About Love, di Mouly Surya – Indonesia – 2013
Questi, invece, i cortometraggi:
- A Gift (Kado), di Aditya Ahmad – Indonesia – 2018
- Babylon, di Keith Deligero – Filippine – 2017
- High Way, di Chia Chee Sum – Malesia – 2018
- Liar Land, di Ananth Subramaniam – Malesia – 2019
- Listen, di Min Min Hein – Myanmar/Stati Uniti/Giappone – 2017
- Man of Pa-Aling (Manong ng Pa-Aling), di E del Mundo – Filippine/Stati Uniti – 2017
- No One is Crazy in This Town (Tak Ada yang Gila di Kota Ini), di Wregas Bhanuteja – Indonesia – 2019
- On Friday Noon, di Luhki Herwanayogi – Indonesia – 2016
- The Ruby, di Ling Low – Malesia – 2019
- Void, di Mg Bhone – Myanmar – 2018
THROUGH THE OPEN DOORS
Tra le novità di Locarno 2020 – For the Future of Films c’è anche un’inedita sezione che ripercorre il lavoro di scoperta portato avanti da Open Doors nei suoi 18 anni di esistenza. Through the Open Doors include infatti 10 lungometraggi che in passato sono stati presentati al pubblico del Locarno Film Festival o sono stati accolti in forma di progetti all’interno dei programmi professionali di Open Doors e in seguito completati. La sezione è costruita come un viaggio attraverso vari continenti, da diverse regioni dell’Africa e dell'Asia, passando per l’America Latina e il Caucaso, con l’obiettivo di restituire, in un’emozionante antologia, il talento dei rispettivi cineasti e l’impegno dei produttori che li accompagnano e supportano.
I 10 film di Through the Open Doors saranno visibili unicamente in sala a Locarno e a Muralto. Maggiori dettagli sul costo di biglietti e abbonamenti saranno disponibili sul sito del Festival.
I dieci film della selezione sono i seguenti:
- Made in Bangladesh, di Rubaiyat Hossain – Francia/Bangladesh/ Danimarca/Portogallo – 2019 (Prima Svizzera, Film d’apertura del Festival del Film e Forum Internazionale sui Diritti Umani di Ginevra/FIFDH – International Film Festival and Forum on Human Rights)
- Necktie Youth, di Sibs Shongwe-La Mer – Sud Africa/Paesi Bassi – 2015
- Keep Smiling (Gaigimet), di Rusudan Chkonia – Georgia/Francia/Lussemburgo – 2012
- On the Edge (Sur la planche), di Leila Kilani – Marocco/Francia/Germania – 2011
- Winter Vacation (Han Jia), di Li Hongqi – Cina – 2010
- Teza, di Haile Gerima – Etiopia – 2008
- Madeinusa, di Claudia Llosa – Perù – 2006
- I am the One Who Brings Flowers to Her Grave (Ana alati tahmol azouhour ila qabriha), di - Hala Alabdalla – Siria/Francia – 2006
- Kairat, di Darezhan Omirbaev – Kazakistan – 1992
-Yeelen (Brightness), di Souleymane Cissé – Mali – 1987