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Rendez-vous 2019 su MYMOVIES, 6 film per celebrare la primavera del cinema francese

MYMOVIESLIVE ospita dal 3 aprile la IX edizione di Rendez-vous, il Festival del Nuovo Cinema Francese.
di Marzia Gandolfi

martedì 2 aprile 2019 - Festival

Il 3 aprile parte da Roma il tour della IX edizione di Rendez-vous, il festival ideato da Dragoslav Zachariev e diretto da Vanessa Tonnini per promuovere il cinema francese all'estero e conoscerne le nuove tendenze. Un cinema plebiscitario che non conosce flessioni e sbarca quest'anno anche a Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo e Torino. Iniziativa dell'Ambasciata di Francia in Italia, l'evento è realizzato dall'Institut Français Italia e co-organizzato da UniFrance con la collaborazione dell'Institut Français - Centre Saint-Louis. Immagine di una nazione, i film selezionati saranno accompagnati da artisti celebri e affiancati in sala da ospiti, masterclass, focus speciali.

Per tutti quelli che invece non potranno assistere fisicamente alle proiezioni e agli incontri coi talent (Jacques Audiard, Louis Garrel, Laetitia Casta, Alexandre Desplat, Cédric Kahn) MYMOVIESLIVE e UniFrance Films, in collaborazione con Institut Français Italia e l'Ambasciata di Francia, invitano il pubblico a staccare il biglietto per la sala web che ospiterà sei opere ispirate e resistenti, aprendo una finestra sull'attualità francese.
Marzia Gandolfi

Dai migranti Talim di Jacques Audiard (Dheepan - Una nuova vita) alle femministe militanti di Catherine Corsini (La bella stagione), passando per il calcio femminile di Julien Hallard (Lascia che le ragazze giochino) e i padri accudenti di Claire Burger (È questo l'amore). Tra lutti e guerre, tra rinascite e rivoluzioni (di genere), il nuovo cinema francese rompe con i cliché e accende lo schermo, strappando un po' di luce alla notte.

Disponibili gratuitamente dal 3 aprile su MYMOVIESLIVE.


GUARDALI TUTTI
 

Seconda opera di Mikhaël Hers, Questo sentimento estivo disegna le conseguenze di un lutto in piena giovinezza e in piena estate. Muore così Sasha, all'improvviso, spezzando il cuore di chi la ama. Da Berlino a Parigi, da Parigi e New York, anno dopo anno, Lawrence, compagno di Sasha, e Zoé, sorella della ragazza, sono legati da una stagione che richiama una perdita irrimediabile e da un sentimento di continuità persistente.

Come sopravvivere all'assenza è il soggetto di un film che articola il peso del dolore con delicatezza. Un dolore che tocca amici e famiglia e avvicina Lawrence e Zoé.
Marzia Gandolfi

L'autore segue le traiettorie esistenziali dei suoi personaggi, diversi per età e interessi ma uniti da un legame che passa per Sasha. Qualcosa di indicibile che non riescono a dirsi e che il film traduce per metafore. Questo sentimento estivo traccia un percorso della memoria, la geografia e il tempo, il luogo e il momento che risvegliano il ricordo di chi abbiamo perduto. L'ombra di un'assenza nella luce dell'estate, stagione di bellezza a portata di mano ma anche di vuoto, di mancanza, di vita disertata in attesa di un risveglio e della ricostruzione dello spazio interiore straziato.


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In foto una scena del film Questo sentimento estivo.
 

Al debutto degli anni Settanta, quando le femministe si prendevano intrepide i diritti che il Maggio '68 gli aveva accordato, Carole incontra Delphine e si innamora fino a seguirla in campagna, dove la ragazza gestisce la fattoria di famiglia. Catherine Corsini filma le sue eroine militanti nei campi inondati dal sole della provincia che fa da contrappeso a Parigi, accesa dalle lotte sociali.

Tra passione e rivoluzione, amore saffico ed emancipazione femminile, La bella stagione incrocia la storia privata con la Storia.
Marzia Gandolfi

I grandi movimenti teorici volgono in una lotta quotidiana e pratica come vivere la propria sessualità dentro una comunità rurale e in un mondo tradizionalmente maschile e machista. Sbilanciato dalla parte del mèlo, La bella stagione è servito da due attrici intense (Izïa Higelin e Cécile de France) che simbolizzano da sole quel desiderio di liberazione che scuoteva la Francia degli anni Settanta.


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In foto una scena del film La bella stagione.
 

Laura e Kate sono sorelle e medium americane che si esibiscono in spettacoli di spiritismo. Approdate alla fine degli anni Trenta in Europa incontrano Korben, un pioniere dell'industria cinematografica che le persuade a partecipare a un film per cui mette a punto una camera suscettibile di catturare la presenza degli spiriti. Dietro questo progetto stravagante si rivela progressivamente il vero soggetto: la cecità.

La tragedia dei personaggi, che si disprezzano reciprocamente e sono incapaci di identificare i loro nemici, è quella di non vedere arrivare la catastrofe, la guerra e l'antisemitismo che trasforma Korben in vittima.
Marzia Gandolfi

Muovendosi tra immaginario, referenze storiche (specificamente a Bernard Natan, produttore ebreo che ispira il destino tragico di Korben) e risonanze con l'attualità (il rigurgito in Europa dell'estrema destra), Planetarium mostra il collasso del mondo e le immagini come sorgente di ambiguità. Al suo terzo film, Rebecca Zlotowski dirige Natalie Portman a Lily-Rose Depp, sontuose nell'interpretare un cinema che porta alla luce l'invisibile.


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In foto una scena del film Planetarium.
 

Palma d'oro nel 2015, Dheepan - Una nuova vita ha al centro tre migranti, tre eroi contemporanei installati nelle banlieue parigine. Fuggiti dal Sri Lanka e dalla guerra civile, formano in apparenza una famiglia. I loro presunti legami servono a confortare il loro statuto di rifugiati che provano a trovare il loro senso in una capitale difficile.

Jacques Audiard entra nel mondo dell'esilio (dei Tamil) accanto a personaggi (e attori) di una cultura e di una lingua diverse dalla sua, incrociando cronaca sociale e action ultra violento. Ma la seconda ha la meglio sulla prima, umana e sfumata.
Marzia Gandolfi

Audiard rompe con il dramma sociale e politico e abbraccia a metà film una meccanica drammatica potente. Dheepan - Una nuova vita si fa allora grande cinema spettacolare, un film nervoso condotto da magnifici sconosciuti che impareranno a formare una vera famiglia.


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In foto una scena del film Dheepan - Una nuova vita.
 

Tra football e femminismo, Lascia che le ragazze giochino è una commedia gentile che conduce lo spettatore a un happy end prevedibile. Opera prima di Julien Hallard è la storia vera di un playboy visionario che decide alla fine degli anni Sessanta di creare una squadra di calcio femminile. Nell'epoca in cui il calcio era ancora un 'affare di uomini', a Reims un gruppo di donne si batteva per i propri diritti, per il diritto di giocare a pallone e di esistere al di fuori delle loro cucine.

Feel good movie spensierato, Lascia che le ragazze giochino smonta i cliché misogini attraverso la derisione e la caricatura.
Marzia Gandolfi

Ambientato nel 1968, è una commedia di buona volontà che fa il punto su un'epoca segnata dal machismo e dalle acconciature improbabili. Che amiate il calcio oppure no, Lascia che le ragazze giochino arriva in porta e ci ricorda che ci sono ancora dei paesi dove le donne non possono andare allo stadio a vedere una partita.


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In foto una scena del film Lascia che le ragazze giochino.
 

Film di donne che rende omaggio alla sensibilità degli uomini, È questo l'amore è il ritratto di un padre di famiglia lasciato dalla consorte che si reinventa una vita. Dopo la celebrazione di una donna libera e forte (Party Girl), Claire Burger supera i cliché sul maschile e racconta la crisi di una famiglia ordinaria e la sua capacità di ricostruirsi.

A dispetto di secoli di patriarcato, dove l'abbandono del tetto coniugale era quasi esclusivamente appannaggio degli uomini, l'autrice francese segue la vicenda di una donna indipendente senza mai giudicarla, ma soprattutto quella di un uomo obbligato a indossare un ruolo al quale non era preparato.
Marzia Gandolfi

Quello di prendersi carico del destino delle sue figlie. Bouli Lanners, attore belga abituato ai ruoli burberi, sorprende nei panni di un genitore vulnerabile e sensibile che si confronta con l'amore. Il più grande.


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In foto una scena del film È questo l'amore.

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