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Sangue, violenza e adrenalina: c'è un canale dove il crimine (ap)paga

Sky Cinema Crime propone a gennaio oltre 100 titoli per rivivere il fascino del crimine perfetto.
di Marzia Gandolfi

venerdì 4 gennaio 2019 - Sky

Il crime-movie non è solo il luogo di delitti più o meno perfetti, è soprattutto un luogo prediletto di contaminazioni e di crossover linguistici, stilistici, tematici. Del resto è più facile riconoscerlo che definirlo. La sua ambiguità figurativa e morale, la sua ricchezza simbolica, la sua ridondanza iconografica ne hanno fatto un macrogenere ubiquo del cinema, non più costretto in caratteri convenzionali o chiuso negli spazi urbani anni trenta, ma a suo agio anche nei canoni letterari, fantastici, storici, fumettistici. Da una parte il 'giallo' tende ad essere considerato un oggetto onnicomprensivo, quasi una categoria dello spirito senza confini cronologici, dall'altra si prova ad ancorarlo ad alcune caratteristiche precise di una particolare stagione cinematografica compresa tra gli anni quaranta e cinquanta.

Di matrice letteraria, la crime fiction nasce a metà dell'Ottocento con Edgar Allan Poe, inventore del primo detective della letteratura occidentale, e prosegue il suo straordinario successo fino a noi, passando per i romanzi di Agatha Christie e Georges Simenon, le indagini classiche prima e l'hard-boiled americano dopo, che genera la figura del gangster e il senso del tragico così come lo concepisce il mondo moderno.
Marzia Gandolfi

Rapine, inchieste, ricatti, banditi, infiltrati, serial killer, poliziotti corrotti, femme fatale, fanno da sempre la forza e la fortuna di un genere che riflette la società, che permette di sezionare il mondo, dalle alte sfere della finanza fino ai bassi fondi. Non c'è soggetto che il racconto criminale non possa trattare, non c'è confine che possa arginarlo e del resto sarebbe un controsenso perché la crime fiction nasce da un rimescolamento di generi (poliziesco, psicologia criminale, melodramma, horror, woman's film) e da questa inafferrabilità 'transgenerica' deriva tutto il suo fascino.

Se non siete immuni a quel fascino, se adorate le vicende criminali, i suoi eroi liminali e qualsiasi ambiente in cui ci sia denaro che gira e leggi da aggirare, allora Sky Cinema Crime, re-brand di Sky Cinema Max + 1, è il canale che fa per voi. A partire dal 31 dicembre scorre sangue cattivo sul piccolo schermo. Tra sottobosco sociale e buio interiore, tra confusione morale e dinamismo amorale, 100 saranno i titoli nutriti dalle scienze criminologiche (antropologia criminale, psichiatria, psicologia, sociologia...), 100 gli indispensabili che vi terranno incollati al divano. Dunque lanciatevi in questa escalation di violenza e adrenalina che il 31 gennaio condurrà da copione all'apice della 'sparatoria finale'. Si apre col thriller di Renny Harlin (Nella mente del serial killer) e si chiude col debutto alla regia di Ben Affleck nel 2007 (Gone Baby Gone), in mezzo una galleria di titoli e di facce note (al pubblico e alla polizia) che partecipano del più ampio insieme del cinema criminale selezionato per voi da Sky.


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In foto una scena del film Pelham 1-2-3: Ostaggi in metropolitana.
In foto una scena del film The Interpreter.
In foto una scena del film Collateral.

Sulla performance incredibile dei suoi attori e sui dialoghi caustici riposa Pelham 1-2-3: Ostaggi in metropolitana, thriller onesto dal ritmo sostenuto realizzato da Tony Scott. A partire da un'equazione semplicissima, diciotto ostaggi, dieci milioni di dollari di riscatto e sessanta minuti per consegnarli, lo sceneggiatore Brian Helgeland costruisce una suspense efficace che il regista maschera con ralenti ed effetti speciali di ogni genere. John Travolta interpreta un terrorista isterico e psicotico, Denzel Washington un impiegato delle metropolitane che ha qualche cosa da rimproverarsi e che troverà la via del riscatto.

Più introverso, il film di Sydney Pollack (The Interpreter) si muove sul terreno diplomatico, luogo pulito e neutrale, che si adatta bene ai compromessi e agli aggiustamenti equilibrati. Nicole Kidman incarna Silvia, un'interprete dell'ONU diventata suo malgrado l'inopportuno testimone di un complotto per uccidere un capo di stato africano. Nessuno le crede, soprattutto i poliziotti incaricati di sorvegliarla. Nicole Kidman e Sean Penn, agente dell'FBA spezzato dalla morte della moglie, perpetuano il gusto di Pollack per i personaggi feriti dalla vita e divorati dalla malinconia dentro un thriller politico che si confronta con i problemi della politica internazionale contemporanea.

Allucinato e percorso da slanci di poesia notturna è invece il thriller di Michael Mann che con Collateral si conferma grande 'urbanista' del cinema contemporaneo. Perché Collateral è il racconto di un incontro e il ritratto di una città. L'incontro è quello tra Max (Jamie Foxx), tassista competente e laconico, e Vincent (Tom Cruise), sicario incaricato di uccidere cinque persone in una notte. La città è Los Angeles di cui l'autore coglie la luce e l'atmosfera notturna con l'aiuto di una m.d.p. digitale che dona all'immagine una tessitura singolare. Duello al termine della notte, Collateral oppone l'azione (Vincent) all'inerzia (Max) e disegna l'incontro di due tipi di cinema, di cui ciascuno dei protagonisti è l'archetipo vivente. Cosa succede quando un assassino di polar incontra l'eroe di un dramma realista? A voi scoprire chi riuscirà ad attirare l'altro nel proprio universo mentale.


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In foto una scena del film Donnie Brasco.
In foto una scena del film Omicidio in diretta.
In foto una scena del film Gone Baby Gone.

Storia vera invece per Mike Newell che può contare sui talenti congiunti di Al Pacino, sempre a suo agio negli anni Settanta, e Johnny Depp, sobrio e mesto. Il Brasco del titolo è un giovane agente dell'FBI infiltrato in un clan mafioso e legato a Lefty, un caporale del crimine vecchio e disilluso, destinato a rimanere nelle retrovie. Rilettura anni Novanta del cinema gangster, Donnie Brasco si stringe attorno alla relazione Brasco/Lefty. L'amicizia drammaticamente forte è costruita sulla menzogna e rinforzata dalla qualità dei dialoghi, consumata sui silenzi e gli sguardi in un poliziesco classico e crepuscolare. Al buon poliziotto di Johnny Depp fa eco il detective corrotto di Nicolas Cage al cuore di una cospirazione orchestrata da Brian De Palma.

Con Omicidio in diretta attraversiamo un mondo fluttuante dove il denaro circola più veloce della luce e le apparenze dettano legge. Il simulacro contamina tutto: politica, sport, industria militare. Il Rick di Cage sbroglia i fili mentre noi stiamo a guardare un thriller dove tutto è fisicamente e visibilmente possibile. Dribblando tra virtuosismi e piani sequenza da antologia, Omicidio in diretta è onnisciente come il suo regista. Uno sguardo che moltiplica i punti di vista e ridefinisce il campo del possibile al cinema.

Se per De Palma è una questione di punti di vista per Jonathan Demme è una questione di perfezione e sottigliezza. Nel suo viaggio in fondo al male, che possiamo leggere anche come una storia d'amore divorante, tutto è plausibile e palpabile, e proprio da lì viene il terrore. Il silenzio degli innocenti, adattamento del romanzo omonimo di Thomas Harris, rinnova nel 1991 il tema allora di moda dell'assassino seriale. La figura del serial killer diviene una pura figura dell'assurdo, l'emblema di un cinema della crudeltà e di un caos senza redenzione. Anthony Hopkins si oppone a Jodie Foster, incarnando un indimenticabile mostro del cinema, il perverso Hannibal Lecter, esperto manipolatore della psiche e di atrocità 'al sangue'. Il film, terrificante e mitico, vincerà cinque Oscar.

Da segnalare ancora l'opera prima di Ben Affleck, thriller e racconto morale nei bassi fondi di Boston. Adattamento di un romanzo di Dennis Lehane, Gone Baby Gone riconduce Ben Affleck alle radici e alla città della sua infanzia, la Boston degli immigrati e corrotta messa in scena da Scorsese con The Departed - Il bene e il male con The Departed - Il bene e il male. In questa città frazionata, povera e violenta, una bambina viene rapita. Indagano sulla vicenda una coppia di detective, Patrick Kenzie (Casey Affleck) e Angela Gennaro (Michelle Monaghan). E a Casey Affleck, fragile e fluttuante, il film devo tutto o quasi. Sotto la direzione del fratello maggiore, l'attore fa del suo personaggio un tesoro di dubbi e di collera.

Declinabile all'infinito, la crime fiction ha una gamma sufficientemente estesa per abbordare tutti gli aspetti della vita e accontentarvi tutti. Perché su Sky Cinema Crime, il crimine (ap)paga.


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