Advertisement
Torna al cinema L'appartamento di Billy Wilder

Un tema "normale" nelle mani di chiunque, ma il tocco di Wilder ne ha fatto un'opera da tre Oscar.
di Pino Farinotti

L'appartamento

Impostazioni dei sottotitoli

Posticipa di 0.1s
Anticipa di 0.1s
Sposta verticalmente
Sposta orizzontalmente
Grandezza font
Colore del testo
Colore dello sfondo
0:00
/
0:00
Caricamento annuncio in corso
Jack Lemmon (John Uhler Lemmon III) 8 febbraio 1925, Newton (Massachusetts - USA) - 27 Giugno 2001, Los Angeles (California - USA). Interpreta Bud Baxter nel film di Billy Wilder L'appartamento.
lunedì 3 dicembre 2018 - Focus

Il 3 dicembre torna nelle sale, restaurato, L'appartamento di Billy Wilder. In precedenza il soggetto era Ingmar Bergman. Dunque gente decisamente importante, senza quei due il cinema ...non sarebbe il cinema. Wilder induce a un racconto intenso e allargato. È la storia di un galiziano, (la Galizia, oggi parte della Polonia, lo era allora, 1906, dell'impero Austro Ungarico) di lingua tedesca, formatosi a Vienna, emigrato in California. Americano di adozione, da esterno ha saputo leggere e trasmettere civiltà e cultura di quel Paese meglio degli autoctoni.

Nel 1996, collaborando a Sorrisi e Canzoni, pensammo a un evento per i 90 anni del regista. Lo invitammo a Milano. Rispose al telefono che aveva l'influenza e non se la sentiva di muoversi. "Facciamo così, vengo fra dieci anni, quando ne compio cento." Parole "alla Wilder" Non gli è mancato molto per mantenere la promessa, solo quattro anni.
Pino Farinotti

Nel 2004 ero in una commissione a Venezia quando venne attribuito il Leone alla carriera a Stanley Donen, altro fuoriclasse, quello di Cantando sotto la pioggia e 7 spose per 7 fratelli. Ebbi il piacere di intrattenerlo a cena. Davvero un privilegio parlare di cinema con uno così. A una domanda...assoluta, ci pensò un momento poi disse: "Billy Wilder è il più grande di tutti, senza dimenticare quei signori di lingua tedesca scappati dal nazismo. La grande Hollywood l'hanno fatta loro."


CONTINUA A LEGGERE
In foto una scena del film.
In foto una scena del film.
In foto una scena del film.

Alcuni nomi di "quei signori": Lubitsch, Murnau, Lang, Preminger, Siodmak, Zinnemann, Von Stenberg. E poi ancora, un filosofo come Adorno, e "teatranti" come Brecht, Piscator, Reinhardt, oltre a scenografi, scrittori, musicisti, a decine. Sì, la più alta nobiltà artistica. Applicando certi codici della cultura europea alla vocazione spettacolare americana il risultato fu una formula nucleare che produsse quella "grande Hollywood". Ho detto "codici" uno, decisivo era l'espressionismo, quel movimento, artisticamente decisivo, sviluppatosi in Germania fra il 1905 e il 1930. L'espressionismo, applicato all'inizio soprattutto alle arti figurative, "invase", via via, la letteratura, il teatro, e poi il cinema: significa eccesso di espressione, nei gesti e nell'estetica, soprattutto attraverso l'uso delle luci e delle ombre.

I campioni citati sopra trasferirono quell'estetica in California e furono un modello raccolto da tutti, a cominciare da un Orson Welles, che lo adattò, a modo suo, nel suo capolavoro Quarto potere. Wilder trovò subito l'opportuna mediazione, da regista "tedesco", divenne regista americano.
Pino Farinotti

L'appartamento è del 1960, l'anno prima l'autore aveva firmato A qualcuno piace caldo, semplicemente il film più divertente della storia del cinema. Il titolo non si era visto attribuire neppure un premio importante. L'anno dopo, quelli dell' Academy Haward, per farsi perdonare, consegnarono a Wilder tre Oscar, al film, alla regia e alla sceneggiatura, i più importanti. Trattasi di storia semplice, domestica, aziendale, ma la statura di un autore sta proprio nel trasferire classe e nobiltà a ciò che in partenza non lo appare. Il tocco di Wilder significa un'identità che cogli all'istante, un dono che appartiene a gente come Lubitsch, Hitchcock, Fellini e pochi altri. Nel film quel tocco viene colto subito e consegna al racconto la qualità per gli Oscar. C.C. Baxter (Jack Lemmon) è impiegato in un'azienda "dove ci lavora una popolazione pari a quella del comune di Gallarate, Italia". È benvoluto dai superiori perché mette a loro disposizione il suo appartamento. Si innamora di Fran (Shirley MacLaine), la ragazza dell'ascensore. Quando anche il gran capo gli chiede la chiave l'impiegato non può tirarsi indietro, ma ci guadagna l'ennesima promozione. Ma quando scopre che "Shirley" è l'amante del capo, la prende male e reagisce. Alla fine C.C., buono e onesto, conquista l'infelice Fran, abbandonata dall'amante sposato, dopo averla salvata dal suicidio. Un tema "normale" nelle mani di chiunque, ma Wilder ne ha fatto un'opera da tre Oscar.


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati