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Mélanie Laurent, passione infiammabile

Attrice, regista, cantante e musa di Dior, l'indimenticabile Shosanna di Bastardi senza gloria torna in sala con Mio figlio di Christian Carion. Dal 27 settembre al cinema.
di Marzia Gandolfi

Mio figlio

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Mélanie Laurent (41 anni) 21 febbraio 1983, Parigi (Francia) - Pesci. Interpreta Marie Blanchard nel film di Christian Carion Mio figlio.
mercoledì 26 settembre 2018 - Celebrities

Naturalmente bionda, Mélanie Laurent ha infiammato la pellicola di Quentin Tarantino (Bastardi senza gloria) incarnando l'archetipo della Resistenza contro il nazismo. È al tavolo di un Café e in faccia a un soldato tedesco di Daniel Brühl che il (grande) pubblico la scopre per la prima volta ma la sua storia al cinema comincia dieci anni prima. Mélanie Laurent si ritrova suo malgrado davanti alla macchina da presa dopo aver accompagnato, come nella più convenzionale delle commedie americane, un'amica sul set di Asterix & Obelix contro Cesare. A distanza rispettabile dall'azione ma sufficientemente vicina alla star del film (Gérard Depardieu), Mélanie Laurent incrocia lo sguardo del celebre attore che le suggerisce di "fare cinema". Depardieu la classifica nella categoria delle attrici 'naturali' e l'assolda in una sua realizzazione (Un pont entre deux rives), Mélanie coglie l'occasione e rilancia declinando la sua passione per l'arte in tutte le forme.

Attrice per caso, regista per scelta, a trentaquattro anni debutta alla regia (Les Adoptés) e trova il tempo per una parentesi musicale al fianco di Damien Rice ("En t'attendant").
Marzia Gandolfi

Attrice, cantante, realizzatrice, Mélanie Laurent può fare tutto, anche il capro espiatorio, perché gli spettatori (francesi) sui social network non le risparmiano antipatia e sarcasmo fino a montare un video che raccoglie e assembla i suoi egocentrismi e le sue vanità. Il risultato di quel montaggio arbitrario, brani di interviste raccolte nel corso della carriera, restituisce una caricatura pretenziosa e ridicola dell'attrice a cui non si perdona il successo precoce. Ma diversamente da Xavier Dolan, che ha una vocazione autentica nell'attirarsi l'avversione della rete ("se ho un difetto è quello di essere un perfezionista"), Mélanie Laurent ha come unica 'colpa' quella di essere una bella ragazza che fa cinema, canta e presta la biondezza diafana a Dior (e al suo "Hypnotic Poison"), perché la sua pelle diffonde letteralmente luce. È snervante per i mediocri che tutta questa bellezza non sappia stare al proprio posto.


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In foto una scena del film Mio figlio.
In foto una scena del film Mio figlio.
In foto una scena del film Mio figlio.

Recidiva, Mélanie gira nel 2014 il suo secondo film (Respire), cronaca di un'adolescenza che questa volta l'attrice si accontenta di raccontare senza partecipare. Più si cerca nella sua carriera e più si trovano le ragioni di tanta insofferenza. In questo senso, il potenziale dell'attrice viene da lontano e dal cinema di Jacques Audiard. "Me ne fotto", lanciava con un sorriso odioso la giovane attrice a Romain Duris in Tutti i battiti del mio cuore, il tempo di un'apparizione in piscina in cui qualcuno avrebbe volentieri annegato il suo personaggio. E con la stessa insolenza del suo personaggio, Mélanie attraversa l'Atlantico per tentare la fortuna di Simone Signoret e Juliette Binoche, le sole star nazionali a cui la Francia abbia perdonato la carriera internazionale. Bastardi senza gloria, Beginners, By the Sea al fianco di Brad Pitt e davanti allo sguardo di Angelina Jolie, che espone alla luce del sole la vulnerabilità del compagno e del loro matrimonio, Mélanie Laurent traccia la sua strada con buona pace di chi resta a guardare.

Al fianco di Guillaume Canet, febbrile vendicatore familiare in Mio figlio, ritorna sugli schermi italiani, interpretando una giovane madre in ambasce per il rapimento del suo bambino.
Marzia Gandolfi

Thriller francese di Christian Carion, che allunga la fila dei vigilanti privati dopo Charles Bronson e Jodie Foster, Mio figlio beneficia della presenza e del carisma biondo di Mélanie Laurent che ha ogni piano lascia senza respiro. Attrice di origine ebraica e nipote di un nonno che ha conosciuto tutti gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, Mélanie lo invita sul set di Bastardi senza gloria per la scena dell'incendio che trasforma la sala cinematografica in un braciere il giorno in cui Hitler e i suoi accoliti presiedono la proiezione di un film dedicato alla gloria di un cecchino tedesco.

Ostinata e fervente come la sua Shosanna, Mélanie Laurent trasgredisce le regole della Storia e spinge il genere femminile al cuore del cinema d'azione, invertendo i rapporti di dominazione. Nella finzione il popolo ebraico ribalta contro i nazisti le maniere barbare perpetrate, nella vita la loro eroina rimanda al mittente la misoginia affilata che regna (anche) in Francia.


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