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«Tito e gli alieni è una bella commedia sentimentale, vivace e non piatta»

I commenti più belli dei lettori di MYmovies.it sulle uscite in sala.
di Francesca Ferri

Tito e gli alieni

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Luca Esposito (II) . Interpreta Tito nel film di Paola Randi Tito e gli alieni.
lunedì 11 giugno 2018 - Dalla parte del pubblico

Tra i titoli italiani colpisce il pubblico di MYmovies.it Tito e gli alieni (guarda la video recensione) con Valerio Mastandrea nel ruolo di un professore napoletano che vive nel deserto del Nevada. "Una bella commedia sentimentale, vivace e non piatta" (leggi tutto), così MicheleCamero definisce la commedia lunare di Paola Randi che foffola40 descrive come una "favolosa fantascienza". "A chi non è capitato di desiderare di vedere o sentire quelli che sono morti e che in vita abbiamo amato molto? A tutti questi il film piacerà perchè è leggero nonostante il tema drammatico della ricerca della voce sia di una moglie perduta che di un padre morto precocemente" (leggi tutto), scrive la nostra lettrice.

I mitici dinosauri hanno invaso le sale di tutto il mondo regalando ai fan di Jurassic world una nuova avventura, Jurassic World - Il regno distrutto da cui sembrano usciti abbastanza soddisfatti. Eppure gli amanti più intransigenti dell'epica saga non nascondono le delusioni sul sequel diretto da J.A. Bayona.

Film di genere che molto difficilmente lascerà una traccia nella storia non solo del cinema fantascientifico, ma anche del cine-pop corn. Ogni paragone con l'originale risulta impietoso, per la (non) cura dei particolari, la fotografia, la scenografia, la colonna sonora, la recitazione, i dialoghi e per un soggetto davvero insulso, che lascia adombrare anche un sottile rimando all'accettazione dei mostri creati dalla genetica. (leggi tutto)
PaoloPortone, che si definisce "russosauro", un utente di MYmovies.it

Conquista anche la storia di periferia romana, degrado e delinquenza dei gemelli Damiano e Fabio D'Innocenzo, le due nuove scoperte del cinema italiano che hanno riscosso il successo unanime di critica e pubblico. "Ottimo spaccato esistenziale, crudo, violento e maledettamente vero", così Maurizio.Meres definisce La terra dell'abbastanza (guarda la video recensione) sulla storia dell'amicizia tra due ragazzi di borgata. "Un film da vedere", secondo il nostro lettore, perché "il muro che separa le periferie degradate da una vita più tranquilla sta diventando sempre più invalicabile" (leggi tutto).


In foto una scena di Lazzaro felice.
In foto una scena di Jurassic World - Il regno distrutto.
In foto una scena di La truffa dei Logan.

Emoziona poi la storia di un'omosessualità segreta che Greg Berlanti racconta in Tuo, Simon (guarda la video recensione). "Simon ci piace perché rappresenta in qualche modo tutti noi. Ognuno di noi può avere un segreto, può avere paura di qualcosa, può non accettarsi per come è, può avere degli amici fantastici e altri un po' meno. Ma proprio come lui, ognuno di noi può trovare la forza di affrontare le proprie paure, può trovare il coraggio di viversi davvero, può trovare e meritare un grande amore", scrive un anonimo lettore che descrive l'opera come un'esperienza altamente empatica: "abbiamo tutti riso, pianto, sperato e gioito insieme a Simon" (leggi tutto).

Continua a far discutere, inoltre, Lazzaro Felice (guarda la video recensione) di Alice Rohrwacher, che maumauroma definisce "un'opera affascinante e intrigante, anche se discontinua e irrisolta". Sembra disorientare il pubblico, il cinema destrutturante e sorprendente di una regista fuori dagli schemi. "Tra l'odore bucolico delle campagne e l'asprezza soffocante delle polveri sottili, le due epoche della vicenda faticano a fondersi, ma ciò nonostante Lazzaro Felice" prende" l' anima e commuove - continua la lettrice - Un po' Albero degli zoccoli, un po' Miracolo a Milano. Ma non fa niente. E poi basta un'aria di Bach, e tutto finisce per diventare bello e prezioso" (leggi tutto).

Entusiasma infine la "discreta rivisitazione dell'American Dream" che è, secondo carlosantoni, La truffa dei Logan (guarda la video recensione) di Steven Soderbergh, per la riflessione su un'America diversa da quella dei film di Spielberg, del buon cittadino dai principi liberal-progressisti e degli eroi. "Soderberg - continua carlosantoni - ci parla di un'America fatta di povera gente, che vive in case da poco, che ha una vita da poco, dove si è licenziati perché nonostante si sappia fare il proprio lavoro, si è claudicanti, dove non esiste protezione sanitaria, dove si finisce in galera per aver infranto con la propria auto una vetrina, dove il direttore di un carcere si comporta come il direttore di un Lager. Dove la solidarietà la puoi trovare soltanto in carcere: il carcere dunque sembra essere l'unico luogo davvero sociale dell'Impero Americano" (leggi tutto).


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