Il secondo appuntamento settimanale con Splendor ha come ospiti il regista Andrea De Sica, l'attore Giorgio Colangeli e la stilista Francesca Liberatore. Presentato al festival di Torino, I Figli della Notte è l'esordio al lungometraggio per Andrea De Sica: "Riuscire a portare un film a un festival è un investimento emotivo importante, ci ho messo quattro anni per farlo. L'idea era quella di raccontare il mondo dei collegi in Italia, ce ne sono ancora tanti dove i ragazzi di buona famiglia vengono parcheggiati e lì accadono cose selvagge. Questa cosa mi ha molto intrigato e l'ho volutamente ambientato sulle Dolomiti in mezzo al nulla per ottenere questa dimensione nordica da film thriller".

Figlio del compositore Manuel De Sica e nipote del celebre Vittorio, Andrea è cresciuto respirando cinema: "Non ricordo il preciso momento in cui ho deciso di fare questo lavoro perché è sempre stato il mio mondo, ma nel momento in cui ho deciso di farlo non è stato facile o scontato avere l'attenzione degli altri".

Giorgio Colangeli, apprezzato attore di cinema, teatro e tv deve parte del suo successo alla Festa del Cinema di Roma: "Nel corso della prima edizione venne presentato Aria Salata di Alessandro Angelini, passaggio centrale della mia carriera. Subito dopo è arrivato anche il David di Donatello. Mi fece molto piacere ricevere quel riconoscimento proprio a Roma, nella mia città". Nella vita cauto e controllato, sul set curioso e osservatore. "Ho un rapporto molto articolato con la rabbia perché - ha spiegato - è un motore molto forte per trovare le energie. In questo senso il teatro è più liberatorio, la presenza del pubblico è determinate perché restituisce questa energia immediatamente. Mi piace molto fare i corti cinematografici, perché sono più protesi verso la sperimentazione. Grazie soprattutto ad internet è diventato un ambito dalle grandi potenzialità".

"Enfant prodige" della moda italiana, Francesca Liberatore svela i segreti del suo lavoro: "Una parte fondamentale del processo creativo di un abito è immaginare la donna che dovrà indossarlo. Spesso mi capita di provinare circa 200 ragazze per poi sceglierne 25. La scelta dipende molto dal carattere della modella, per me questo è un fattore molto importante anche se potrebbe sembrare secondario". L'atto creativo si compone di tanti momenti: "arriva sempre prima uno stimolo e, compito di un creativo è tradurlo nel modo giusto. Può essere un film. un suono oppure delle suggestioni visive. Ho usato spesso il cinema come ispirazione. Durante una sfilata il dietro le quinte è il momento più bello, proprio come accade nei festival di cinema solo che si vive tutto in 10 minuti". Francesca Liberatore è anche insegnante: "La moda per me è rappresentata dallo scambio che ho con gli studenti, è un continuo dare e avere. Insegnare la bellezza è un compito difficile, io cerco di trasferire soprattutto la passione per questo lavoro e le tecniche".