Advertisement
Paolo Virzì, il mio Festival di Torino

Intervista al nuovo Direttore artistico della rassegna piemontese.
di Robert Bernocchi

In foto il regista Paolo Virzì.
Paolo Virzì (60 anni) 4 marzo 1964, Livorno (Italia) - Pesci.

martedì 29 gennaio 2013 - Incontri

Non c'è due senza tre, verrebbe da dire. Dopo le direzioni artistiche di Nanni Moretti e di Gianni Amelio, alla scadenza del mandato di quest'ultimo, per la direzione artistica del Festival di Torino, si è puntato su un altro realizzatore di prestigio, Paolo Virzì. Prima di questa scelta, si era fatto il nome di Gabriele Salvatores, che poi ha rinunciato, ufficialmente per i troppi impegni professionali che lo attendono nel 2013. D'altronde, anche Virzì quest'anno sarà impegnato in un film, Il capitale umano, tratto dal romanzo di Stephen Amidon, ma questa duplice veste non sembra spaventarlo. A MYmovies, spiega come sarà il suo Festival, pieno di cinema americano degli anni Settanta, popolari film europei, omaggi alla produzione nostrana recente e anche ai prodotti del piccolo schermo.

Come verranno gestiti i tuoi impegni professionali, adesso che sei diventato direttore artistico del Festival?
Tra i tanti motivi che mi inducevano a scappare dalla proposta insieme bellissima e spaventosa di dirigere il TFF, il principale era proprio quello che il 2013 sarà per me un anno molto intenso, visto che sono alle prese con un film, oltretutto piuttosto complesso. Poi mi è stato spiegato che avrei potuto contare sulla squadra straordinaria capitanata da Emanuela Martini, gente in gambissima che già conoscevo e apprezzavo. Inoltre, non si trattava di dover andare in un ufficio tutti i giorni, ma sarebbe stato utile un mio sostegno soprattutto in termini di idee e di calore, quindi mi sono fatto coraggio. Aggiungo, oltretutto, che mi faceva soffrire, leggendo sui giornali in quei giorni, sentir affiorare una specie di malignità in seguito a certi piccoli (e a mio parere insignificanti) risentimenti emersi all'indomani della fine del prestigioso mandato di Gianni Amelio. Mi sembrava un peccato che una cosa così bella e preziosa come il festival di Torino, uno dei nostri orgogli nazionali, potesse essere anche solo scalfita dai malintesi. E dal momento che mi è stato fatto intendere che la mia adesione avrebbe potuto aiutare a ritrovare un clima positivo, non mi sono più sottratto. Ho già capito che in realtà si tratta di un impegno enorme, ho passato le feste di Natale a studiare e a buttare giù progetti, così le mie giornate adesso si dividono tra la preparazione del film e i pensieri ed il lavoro per concepire la nuova edizione del Festival. Ma è un impegno allegro e mi sento come attraversato da un'energia e da un pensiero elettrizzante.

Insomma, il doppio ruolo di regista e direttore di Festival non ti spaventa...
Penso che quella di Torino sia una curiosa, affascinante anomalia, voglio dire questa cosa di affidare a dei registi in attività la direzione artistica. A parte il caso di Redford al Sundance e il Midnight Sun dei fratelli Kaurismaki in Finlandia, in genere sono dei professionisti specifici a dirigere questo tipo di manifestazioni. D'altronde, forse anche per questo è il Festival più credibile, più sorprendente, diciamolo, più fico che abbiamo in Italia, per questo è in grado di ottenere la massiccia partecipazione di un pubblico autentico e non da parata. Col tempo, quell'esperienza vivace e innovativa che era il "Cinema Giovani" è diventata un appuntamento sempre più importante e prestigioso, luogo di scoperta di tanti nuovi talenti, laboratorio del cinema del futuro, come da statuto fondativo, ma allo stesso tempo occasione autorevole capace di celebrare nel suo stile informale, vivo, appassionato e sincero l'opera dei grandi maestri, classici e contemporanei.

Cosa ci dobbiamo aspettare allora dal Festival targato Virzì?
Un festival accogliente, curioso, caldo, senza paletti, dove si affiancano percorsi d'autore, curiosità pop, sfizi introvabili, classici, nuove sperimentazioni. Non dovremmo aver paura di tenere insieme anche il cosiddetto alto col cosiddetto basso: almeno per quei nove giorni mi piacerebbe che tutto il cinema, con la sua pluralità di sguardi, abitasse in un'unica casa e non come avviene il resto dell'anno, dove assistiamo alla divaricazione tra due mondi confinati ciascuno nel proprio ghetto. Da una parte l'offerta commerciale dei multiplex e dall'altra, in un universo lontanissimo e purtroppo a volte inaccessibile, le nicchie del cinema d'autore. Anche i film della sezione competitiva li sceglierei con questo spirito, senza confini, paletti e ghetti.
Tra i capitoli principali del programma di questa prossima trentunesima edizione ci piacerebbe mettere in piedi una grande, massiccia retrospettiva alla stagione della New Hollywood divampata alla fine degli anni Sessanta che ha cambiato il cinema americano e, più in generale, il cinema del mondo e ci ha cambiato la testa e lo sguardo. È in fondo il modo di fare cinema del quale ci siamo innamorati da ragazzi e che ci ha segnato per sempre: da Easy Rider a Harold e Maude, da Cinque pezzi facili a Hair, passando per i primi film di Pollack, Coppola, Hellman, Malick, Lucas, Spielberg, Scorsese.
Immaginiamo una trentina di titoli, e la vorremmo dedicare idealmente a quel grande critico e studioso di cinema americano che era Franco La Polla, che per primo e in modo intelligente, libero e autorevole dedicò a quella stagione delle pubblicazioni imprescindibili.

Altri progetti per il Festival?
Mi piacerebbe dedicare qualcosa di bello e di importante al cinema italiano del presente. Intanto, stiamo scegliendo 5-6 titoli italiani significativi degli ultimi 15 anni che possano accompagnare un ragionamento sul racconto di questo nostro Paese, e nell'occasione far dialogare i loro autori con storici, scrittori, commentatori. Ho in mente però anche una retrospettiva su una personalità del cinema italiano che personalmente adoro, che però non vi anticipo qui, mi piacerebbe che fosse una bella sorpresa.
Per continuare questa lista della spesa, a dire il vero molto sommaria, stiamo pensando anche a una specie di rassegna Europop, ovvero una selezione di quel prodotto nazionale mainstream che in altri paesi europei è molto amato dal pubblico, ma che magari per le strozzature del sistema distributivo non giunge qui da noi, o giunge malamente. Per ora abbiamo soltanto sogni e desideri in questo senso, perché si tratterebbe di avere una fotografia attuale, aspettiamo quindi di vedere i film di questa stagione per capire che cosa abbiamo a disposizione.
Infine, ci piacerebbe esplorare anche il mondo della nuova televisione, che recentemente si è rivelata il territorio più fertile quanto ad interessantissime e controverse novità, si può dire addirittura che le cose migliori che arrivano dagli Stati Uniti, ultimamente, siano proprio certe grandi serie tivù. Intanto, per restare in tema, stiamo corteggiando anche Jane Campion, perché ci porti qualche anticipazione della sua nuova serie per la televisione neozelandese. Sarei curioso inoltre cosa stiano combinando gli autori israeliani di serie come Be Tipul e Hatufim, che poi son diventati grandi successi internazionali. Mi sarebbe piaciuto anche avere qualche episodio da anticipare della nuova serie In Treatment di Saverio Costanzo, che appunto deriva dall'originale israeliano, ma Sky ha deciso di farla uscire questa primavera, quindi non sarà possibile, ma esploreremo cosa in proposito bolle in pentola anche in Italia.

Si era parlato di uno spostamento delle date per arrivare prima di Roma, poi non se ne è fatto nulla...
Non ho seguito queste discussioni, sono convinto che non si debba assolutamente perdere la magia della Torino prenatalizia, da metà novembre la città diventa piena di luci, c'è un'atmosfera stupenda. Fosse per me, avrei spostato la manifestazione anche più in là, ma c'era da tenere conto delle esigenze delle sale, che hanno i film di Natale da programmare.

A questo proposito, la concorrenza con Roma come sarà?
Non vedo motivi di conflitto, mi sembra strano che si debba litigare e non collaborare, specie in un momento come questo, dove ogni occasione diventa preziosa e non va assolutamente sprecata. In termini di budget siamo su numeri completamente diversi, Torino nasce con un altro profilo. Non c'è dubbio che Müller sia un professionista eccezionale, che fa questo mestiere alla grande da tanti anni e bene, e sa cos'è un Festival internazionale. Non vedo perché dovremmo fare una guerra tra un piccolo intensissimo festival con la sua storia e la sua identità come Torino e una kermesse come quella romana, forse ancora alla ricerca della sua natura. Con Marco ci siamo dati appuntamento presto per collaborare nell'interesse di tutti e senza preoccuparsi dell'interesse personale di un direttore o l'altro, cosa peraltro a cui io non tengo, visto che per quanto mi riguarda si tratta solo di un'esperienza, senz'altro destinata ad essere irripetibile.

In questo panorama, che ruolo vedi per Internet all'interno del Festival?
Mi piacerebbe che questo fosse un Festival 2.0, con un suo blog-camp, ritengo che il racconto del cinema del nostro tempo a volte sia stato elaborato sui siti con maggiore brillantezza e libertà, piuttosto che sulla carta stampata, dove oltretutto gli spazi dedicati al cinema si son sempre più ridotti. E sarebbe bello suscitare magari una discussione, anche dialettica, vivace, bellicosamente costruttiva, tra i protagonisti dell'uno e dell'altro mondo, sul tema del raccontare il cinema in questi nostri giorni. Una sorta di Ring dei vecchi tempi, dove mi piacerebbe schierare da una parte, per dire, Mereghetti, Detassis, Ferzetti, Crespi, dall'altra le web-fanzine più significative, tra le quali senz'altro la vostra MYmovies. Vi va di collaborare? Inoltre sono convinto che piattaforme come Youtube siano una grande opportunità per il cinema del futuro. Mi piacerebbe approfondire il discorso e in questo senso stiamo cercando delle partnership importanti.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati