Advertisement
Il cinema in movimento

L'intenzione dell'autore.
di Roy Menarini

In foto una scena del film Paura e desiderio di Stanley Kubrick.

lunedì 29 luglio 2013 - Focus

Che cosa è Il cinema in movimento? Una rubrica dedicata alle trasformazioni del cinema nell'epoca dei new media e alle riflessioni che si possono trarre dalle novità in atto.

Come un fulmine a ciel sereno, e in epoca di trionfo del cinema del passato nelle sale di prima visione grazie alla cosiddetta multiprogrammazione, ricompare l'invisibile Fear and Desire per tutti i kubrickiani curiosi. Come noto, si tratta del primo lungometraggio del regista americano, dopo alcuni corti e l'attività di fotografo. Inutile mentire: del film erano già da tempo disponibili versioni più o meno legittime, ma stavolta si fa sul serio, e la versione approntata per gli schermi, e poi per la distribuzione DVD di RaroVideo, è stata restaurata e masterizzata. La domanda che ci si pone, tuttavia, è un'altra: nella nostra epoca dove enormi archivi di immagini sembrano realizzare il sogno di non smarrire mai più alcuna memoria, è giusto salvare dall'oblio un'opera d'arte che il suo autore voleva distruggere?

Kubrick, che definiva Fear and Desire "un disegno di un bambino sul frigorifero", seguì personalmente il processo di distruzione del negative da parte della Warner Bros., che distribuiva il film, senza sapere che la Kodak ne possedeva un'altra copia - quella poi emersa dagli archivi all'inizio degli anni Ottanta. Il perfezionista autore, notoriamente pieno di ossessioni e terribilmente severo con se stesso, non poteva accettare un risultato non alla pari delle proprie ambizioni, e fece davvero di tutto per disfarsi della pellicola. Ben più che un'abiura - come quella di Pasolini rispetto alla Trilogia della Vita - quanto piuttosto un tentativo di cancellazione della memoria, paradossale nell'epoca della riproducibilità tecnica. E in effetti Kubrick è stato sconfitto proprio dal cinema, arte ripetibile per eccellenza, le cui opere stampate e ristampate non possono essere annientate da un rogo o da uno sfregio, come accade con la pittura o la scultura. I film rischiano sempre di saltare fuori, prima o poi. E - aggiungiamo noi - per fortuna.

Tornando alla domanda iniziale: chi ha ragione? Kubrick aveva diritto di ottenere che i posteri non vedessero il suo film? I pareri sono discordanti, ma francamente è difficile accettare che un artista possa sottrarre all'umanità una creazione dell'intelletto, una volta che è stata resa pubblica. In quel caso, infatti, l'opera smette di appartenergli, è divenuta un bene della collettività, e chi l'ha realizzata ne ha potestà squisitamente legale (e non sempre), mentre non ne ha più di alcun altro tipo, morale, estetica o psicologica. Dunque fu Kubrick a tenere un comportamento grave e autoritario, all'epoca, pretendendo di far scomparire un film ormai divenuto patrimonio comune, e bene hanno fatto tutti coloro che prima hanno salvato l'opera e poi l'hanno restituita ai legittimi proprietari, noi spettatori.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati