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Cannes 65, a Garrone il Gran Premio della Giuria

Amour di Haneke vince la Palma d'Oro.
di Giancarlo Zappoli

Il regista Matteo Garrone, vincitore del Gran Premio della Giuria per Reality.
Matteo Garrone (55 anni) 15 ottobre 1968, Roma (Italia) - Bilancia. Regista del film Reality.

domenica 27 maggio 2012 - News

È bene ricordare la composizione della Giuria di Cannes 65 perché dalla sua eterogeneità è emerso uno dei Palmarès più condivisibili degli ultimi anni (con un’eccezione).
Nanni Moretti (regista/sceneggiatore/attore), Hiam Abbas (attrice/regista), Jean Paul Gaultier (stilista), Diane Kruger (attrice), Ewan McGregor (attore), Andrea Arnold (regista, attrice), Alexander Payne (regista), Emmanuelle Devos (attrice), Raoul Peck (regista, sceneggiatore, produttore). Questi i nomi e le professioni dei giurati. Avevano quest’anno davanti a sé una selezione non eccezionale anche perché sul versante statunitense troppi erano i film inseriti in concorso per garantirsi i nomi di star pronte a salire la rossa scalinata del Palais.
Beninteso molte delle loro interpretazioni erano interessanti. In film che però lo erano meno. Erano poi presenti le opere di alcuni registi che si potrebbero definire ‘abbonati’ alla manifestazione che si tiene sulla Croisette. Autori cioè che in passato si sono distinti a Cannes e che sembrano aver acquisto una sorta di lasciapassare per il Concorso indipendentemente dalla qualità dell’opera presentata.

Detto ciò partiamo dall’unica nota a nostro avviso dissonante e cioè quella del Premio per la Regia a Carlos Reygadas per Post Tenebras Lux, opera di una pretenziosità e autoreferenzialità pressoché assolute per quanto proveniente da un autore che in passato aveva dato buona prova di sé. È un premio che di fatto viene contrastato da tutti gli altri, che sono andati ad opere compatte e prive di narcisismo sterile. Perché già dall’annuncio del Premio della Giuria andato a Ken Loach per The Angel’s Share si è compreso che i riconoscimenti sarebbero andati a film che vogliono (seppur con linguaggi e stili diversi) avere una presa sulla realtà, sia essa quella privata degli individui sia invece quella che coinvolge temi sociali. Loach, con la solidarietà espressa a coloro che soffrono per i piani di austerità e per le privatizzazioni, non ha trascurato di segnalarlo. Beyond the Hills che si è visto assegnare il riconoscimento per la Sceneggiatura nonché il premio per le due interpretazioni femminili (andato a Cosmina Stratan e Cristina Flutur) affronta una storia realmente accaduta così come The Hunt (premio per la miglior interpretazione maschile a Mads Mikkelsen) ci ricorda come a tutte le latitudini talvolta il pregiudizio e la menzogna si trasformino in false verità date per acquisite e incontrovertibili.

A premiazione appena conclusa non è dato sapere se Moretti abbia dovuto lottare per far assegnare a Matteo Garrone il suo secondo Grand Prix per Reality (il primo fu per il suo film precedente: Gomorra). Quel che è certo è che anche in questo caso si affronta con grande originalità il tema del delicato equilibrio tra finzione e realtà che una certa televisione cerca di minare quotidianamente. In ultimo la Palma d’Oro che non poteva non andare ad Amour di Michael Haneke, che ha voluto giustamente con sé sul palco i suoi due straordinari interpreti Emmanuelle Riva e Jean-Louis Trintignant. La standing ovation che li ha accolti ha testimoniato l’apprezzamento per il massimo riconoscimento a un film che tocca senza retorica il tema complesso della malattia e della sofferenza che comporta per chi la subisce e per chi assiste. Ancora una volta il cinema ci ha aiutato a leggere meglio la realtà. Questa Giuria ha saputo come dargliene atto.

I premi:

Palma d'Oro al miglior film: Amour di Michael Haneke
Gran Premio della Giuria: Reality di Matteo Garrone
Premio della giuria: The Angels' Share di Ken Loach
Miglior attrice: Cosmina Stratan e Cristina Flutur per Beyond the Hills
Miglior attore: Mads Mikkelsen per Jagten
Miglior regia: Post Tenebras Lux di Carlos Reygadas
Camera d'Or: Beasts of the Southern Wild di Benh Zeitlin
Miglior sceneggiatura: Beyond the Hills di Cristian Mungiu
Palma d'oro al miglior cortometraggio: Sessiz-Be Deng di L. Rezan Yesilbas

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