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Chiara Francini, mini-tsunami di energia e parole

Premio Guglielmo Biraghi per l'attrice toscana.
di Giovanni Bogani

In foto Chiara Francini, Sara Felbebaum, Francesco Di Leva, Francesco Montanari e Vinicio Marchioni, vincitori del premio intitolato a Guglielmo Biraghi.
Chiara Francini (44 anni) 20 dicembre 1979, Firenze (Italia) - Sagittario.

lunedì 5 settembre 2011 - Incontri

La pelle è bianchissima, come se l'estate le fosse scivolata senza afferrarla. La verve è quella di sempre, nonostante l'afa torbida che imbozzola il Lido e lo rende una spugna di calore e di umidità. Lei è Chiara Francini, mini-tsunami di energia e parole.
Laureata in Lettere con tesi in ermeneutica, scoperta come conduttrice da Marco Giusti in "Stracult", Chiara si è fatta conoscere dal grande pubblico per il personaggio di Bea in Tutti pazzi per amore. Ha appena vinto il premio Guglielmo Biraghi, intitolato al critico del "Messaggero" che fu direttore della Mostra del cinema negli anni '80. E, in un pomeriggio veneziano di cielo grigio topo, vagamente apocalittico, Chiara racconta il suo presente e il suo futuro.

Chiara, tu stai per fare televisione, in un programma di punta di Italia 1, e prosegui a fare una serie tv di grande successo. Al cinema italiano credi ancora?
Ma io ci credo tantissimo! Ciò che sono, prima di tutto, anzi: ciò che voglio diventare, crescendo ad ogni film, è un'attrice cinematografica. È il cinema italiano il mio centro, il mio mondo. Ci sono registi che mi fanno impazzire, con i quali vorrei lavorare tantissimo. Prima di tutto quelli con cui ho lavorato già, come Fausto Brizzi e Giambattista Avellino. E poi Luchetti, Pompucci, Sorrentino, Verdone, Virzì, Patierno, la Comencini, Bellocchio....

Dal 16 settembre ti vedremo in tv, ospite fissa di "Colorado", condotta dal tuo amico Paolo Ruffini...
Sì, è un'avventura che mi entusiasma. Paolo è un collega straordinario e un grande amico: ci siamo trovati a lavorare insieme in Maschi contro femmine di Fausto Brizzi, e, in molte altre occasioni. Poi, è toscano come me, e ci troviamo molto in sintonia. Mi divertiva un'esperienza nuova, anche se il mio lavoro è fare l'attrice. La prendo come una vacanza con un gruppo di amici.

Come si svilupperà la collaborazione?
Io interpreterò sostanzialmente me stessa, un'attrice che si trova a dialogare con Digei Angelo. Poi, i conduttori ufficiali saranno Paolo e Belèn.

Al cinema, invece, uscirai con La peggiore settimana della mia vita...
Il 28 ottobre. È un film di Alessandro Genovesi, con Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi e Alessandro Siani. Io interpreto una disturbatrice disturbante. Insidio e amo Fabio De Luigi ....

Per la televisione, prosegue Tutti pazzi per amore?
Sì: stiamo continuando a girare la nuova serie, che andrà in onda da ottobre. Sarò sempre la parrucchiera innamorata di Alessio Boni, che continua a dispensare perle di saggezza. E sarò la protagonista di una puntata della serie per la Rai Nero Wolfe. Mentre con la regia di Giambattista Avellino, ho girato la favola di Natale di Sky, un film per la tv insieme ad Alessandro Gassman. Una sorta di road movie sentimentale.

In Nero Wolfe che cosa sarai, vittima o colpevole?
Tutte e due le cose, come sempre.

Che pensieri suscita un premio come questo ricevuto a Venezia?
È un premio importante, di cui sono molto fiera. Ma ancora incredula, se devo dire la verità.

Come attrice, che obiettivi ti prefiggi, ora?
Vorrei un film che non fosse centrato sulle figure maschili, ma i cui personaggi girassero intorno alle figure femminili. Non per fare necessariamente la protagonista, ma perché vorrei un cinema più femminile, più attento alle donne.

Se tu potessi scegliere un regista straniero?
Almodóvar, Inarritu, Aronofsky. Ma questi sono davvero sogni.

La tua pelle è da principessa settecentesca, di quelle che non prendevano mai il sole. O, cinematograficamente, da protagonista di un film di Sofia Coppola. Ma dove sei stata questa estate?
In Svezia, e a Copenhaghen. Come sai ho un fidanzato svedese, e sarà la ventesima volta che vado in Svezia...

Quindi sai dire una frase in svedese?
Jag aelskar dig!.

Che significa... Beh, vediamo se indovinate. E non roviniamo la suspense dicendovelo.

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