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Cinecittà è a Milano

Si compie il progetto del sindaco Moratti.
di Pino Farinotti

In foto Letizia Moratti, attuale sindaco di Milano

mercoledì 23 marzo 2011 - Focus

Girando per strada puoi incontrare giganti della pittura, della recitazione, della poesia, del teatro, del giornalismo, dell'architettura, della fotografia, della moda, della musica classica e di dozzine di altri campi. È il momento culminante di una città che nella sua storia ha avuto più di un periodo come quello". È quanto scrive Shawn Levy, scrittore e critico di New York. Lo scrive della sua città, e completa il concetto magari con un po' di enfasi.
"Immaginate la Roma di Augusto o la Londra elisabettiana con una borghesia in ascesa; la Parigi degli anni Venti senza i pregiudizi del vecchio mondo e la divisione in classi, con aria condizionata e fognature affidabili. Potete pensare a un centro del mondo? New York negli anni Cinquanta poteva esserlo benissimo".

Per la seconda parte, qualche debita proporzione è doverosa naturalmente, ma la descrizione dell'inizio sembra quella di Milano. Milano adesso. La città rappresenta molto.
"Le parole di Shawn Levy" dice Letizia Moratti "calzano a pennello per Milano. Qui c'è tutto e da qui passano tutti: la televisione, la ricerca, l'editoria, le imprese, il mondo dell'economia, la finanza, la politica, l'arte, la fotografia, servizi di ogni tipo. Milano sta vivendo anni di grande fermento culturale, architettonico, sociale e strutturale. La città sta cambiando volto ed è ormai una metropoli internazionale al pari di Parigi, Londra, Berlino, New York. Le eccellenze milanesi sono invidiate in tutto il mondo: il Teatro alla Scala, il Piccolo, la Triennale, la moda e il design, a breve inaugurerà la cinquantesima edizione del Salone del Mobile, il nuovo Museo del Novecento. E ancora, l'Accademia di Brera, le scuole del design, per fare degli esempi. Milano è l'unica città ad avere 4 Case-Museo".
"Una svolta epocale" continua il sindaco "è stata l'approvazione del nuovo Piano di Governo del Territorio. Il Pgt traccia le linee guida dello sviluppo e della trasformazione di Milano fino al 2030 e ridisegna la città senza consumare nuovo suolo pubblico ma rigenerando aree degradate e valorizzando il patrimonio edilizio esistente attraverso un investimento straordinario sulla green economy, realizzando nuovi grandi parchi e importanti infrastrutture dedicate al trasporto pubblico".

Questa è la Milano dell'era Moratti, il sindaco.
In questa sede si tratta il cinema e la città, negli ultimi anni, si è posta come teatro molto importante, forse il più importante, tanto da contendere il cinema alla sua "culla", Roma. Grandi cineasti, italiani e del mondo hanno scelto Milano.
Recentemente c'è stato un promemoria di superclassici, di autori che non sono solo cineasti, ma artisti generali del Novecento, come De Sica (Miracolo a Milano), Antonioni (Cronaca di un amore) e come il milanesissimo, nobile per tutti gli aspetti Visconti (Rocco e i suoi fratelli). Un set come Milano, per certi argomenti non poteva che essere frequentato dal cinema. Ma è legittimo dire che si trattava di frequentazioni ... saltuarie. Roma ha sempre comandato nei decenni.
"Abbiamo lavorato con grande passione per far tornare Milano protagonista del cinema. In modo particolare abbiamo eliminato la tassa di occupazione suolo pubblico per le imprese televisive e cinematografiche che scelgono di girare in città. Un provvedimento che ha portato grandi nomi del cinema a Milano con film diversi per estetica e contenuti. Salvatores, in Happy Family, ha mostrato una città con inquadrature magnificamente anomale, ne risulta una Milano che sembra quella dell'Impero. Guadagnino in Io sono l'amore, girato in buona parte a Villa Necchi, ha raccontato la borghesia milanese, con una testimone d'eccezione, un premio Oscar, Tilda Swinton. Il romanissimo Carlo Vanzina in Ti presento un amico, ha mostrato la Milano del lavoro e dei ritrovi di lusso, secondo Vanzina naturalmente. In Che bella giornata, Checco Zalone e il regista Nunziante hanno scherzato su Milano e sul Duomo lanciando anche messaggi importanti. E poi Aldo, Giovanni e Giacomo gravitavano intorno a Milano nella Banda dei babbi natale. Sophia Coppola ha girato una sequenza madre del suo Somewhere (Leone d'oro a Venezia) al teatro Smeraldo. E poi Milano è tornata città delle prime: penso a John Landis (Blues Brothers, Animal House) che ha presentato qui il suo nuovo film Ladri di cadaveri o a Black Swan la cui protagonista Natalie Portman ha vinto l'Oscar come attrice protagonista. Anteprima milanese anche per Tom Ford con A Single Man. E poi a Milano hanno casa numerosi festival del cinema che vengono promossi e sostenuti dal Comune come I've seen films, Milano Film Festival, Panoramica, Festival del Cinema francese in collaborazione con il Centre Cutlurel Francais".

La Terrazza Martini ha ospitato alcuni dei personaggi più importanti del cinema italiano contemporaneo, dalla Cavani a Soldini, a Lucini, Placido, Valeria Bruni Tedeschi.
"Si è trattato di una serie di incontri di altissimo livello che hanno privilegiato film e personaggi legati in qualche modo a Milano. La città ha risposto in maniera entusiasta, soprattutto è stata una grande opportunità per i giovani che hanno potuto entrare in contatto con i protagonisti del cinema dei nostri giorni".
Milano dunque come centro del cinema. È semplicemente un fatto di nomi e di titoli.

Milano è anche la sede del Centro Sperimentale di Cinematografia lombardo. Il Comitato scientifico del Centro ha recentemente approvato due nuovi corsi che si affiancheranno a quelli di Creazione e Produzione Fiction e di Cinematografia d'impresa Documentario e Pubblicità. Si tratta di un corso di Recitazione e di uno di Critica cinematografica. Titolare della "recitazione" sarà uno dei più grandi attori italiani, Giancarlo Giannini, che peraltro fa parte del Consiglio di amministrazione del Centro. "L'anima del centro è esattamente quella di Milano: la Scuola del fare. Gli allievi, in parallelo alle lezioni teoriche, coordinati dai docenti, sono dei veri produttori. E anche in questo caso le Istituzioni locali, Comune e Regione in testa, hanno sempre sostenuto un'eccellenza della città attraverso importanti commissioni. Penso ai documentari sulla storia del Duomo, alla Pinacoteca Ambrosiana, a corti su Brera, o sul Castello Sforzesco fino alla Milano Archeologica. Il Centro è un micromondo milanese, per studio, creatività e azione. Insegna e produce".

Nel quadro generale della cultura, che vive in queste stagioni momenti intensi e importanti, non si può non citare l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory, co-autore di tutte queste eccellenze. Il cinema ha certo ottenuto un'attenzione, uno sguardo privilegiato da parte dell'Amministrazione Moratti.

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